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Pochi giorni dopo la visita di François Hollande, anche David Cameron arriverà in India lunedì, con la speranza di promuovere con la sua ex colonia la causa della Gran Bretagna nella competizione economica globale, sulla quale il primo ministro del Regno Unito insiste tanto.
A svelarlo è un articolo del quotidiano economico francese Les Echos.

Rafale francesi o Eurofighter britannici?
I britannici – ha detto una fonte del governo di Londra – hanno in particolare rilevato come il Presidente francese, durante la sua visita, non sia riuscito a concludere il contratto per la cessione di 126 aerei da caccia Dassault Rafale e che per questo intendono saperne di più dalle loro controparti indiane circa lo stato dei negoziati con la Francia.
David Cameron nella visita ne approfitterà per ricordare alle autorità indiane che il caccia Eurofighter, costruito in parte in Gran Bretagna, potrebbe essere una valida alternativa, se mai l’India avesse infine deciso di abbandonare l’acquisto del Dassault Rafale.

La delegazione inglese
Accompagnato da rappresentanti di più di cento aziende e istituzioni diverse, da quattro ministri e nove parlamentari, mai un premier britannico aveva portato con sé una delegazione così nutrita per un viaggio all’estero.
Tra le aziende rappresentate nella delegazione figurano in particolare British Petroleum, Bae Systems, De La Rue, Diageo, EADS Regno Unito, Hsbc, Lloyds e ancora Rolls-Royce e Standard Chartered, alle quali si aggiungono trenta piccole-medie imprese.

Le ombre del caso Finmeccanica
Questa visita avviene, per Les Echos, in un contesto ideale, in quanto – ricorda la testata economica – l’India ha annunciato venerdì scorso la sua intenzione di rescindere con l’accusa di corruzione il contratto di 560 milioni di euro per l’acquisto di 12 elicotteri prodotti da AgustaWestland, la controllata anglo-italiana di Finmeccanica, che ha comunque voluto dire la sua su questa vicenda, comunicando così la sua totale disponibilità a chiarire in una settimana, come richiesto dal governo asiatico, la propria estraneità a quanto accaduto.
Funzionari indiani hanno messo in chiaro, attraverso notizie comparse sulla stampa locale, che avrebbero chiesto a David Cameron “un rapporto completo” su ciò che la Gran Bretagna sapeva di queste presunte pratiche discutibili.
Londra ha comunque annunciato di voler attendere la conclusione delle indagini in Italia, prima di prendere una posizione definitiva.

Un rapporto che cambia
Il governo di David Cameron, che soffre fortemente il problema di dover stimolare la crescita in Gran Bretagna, vede nell’India – in predicato di diventare la terza economia più grande al mondo nel 2050 – un partner strategico.
“Credo che la Gran Bretagna e l’India possano costruire uno dei sodalizi più importanti del ventunesimo secolo”, ha dichiarato a tal proposito il premier britannico al quotidiano Hindustan Times.
Il primo ministro, che sarà in visita a Mumbai e New Delhi, ha aggiunto che i due paesi hanno un “rapporto speciale”, un termine generalmente usato per descrivere il legame tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti.

Gli obiettivi di Cameron
E che il rapporto tra Regno Unito e India stia cambiando lo dimostrano diverse tendenze.
La Gran Bretagna è attualmente la sesta potenza economica mondiale e l’India la decima, ma il subcontinente asiatico, che ha ottenuto l’indipendenza nel 1947, dovrebbe superare il suo “vecchio maestro” nei decenni a venire.
Il colosso indiano Tata, proprietario del gruppo Jaguar Land Rover Automotive, è ora il più grande datore di lavoro in Gran Bretagna nel settore automobilistico. Dettaglio ancora più eloquente, Londra cesserà di fornire aiuti all’India a partire dal 2015.
L’obiettivo di David Cameron è di raddoppiare il valore delle relazioni commerciali tra i due Paesi che era di 13 miliardi di euro nel 2010, la data della sua ultima visita, per portarlo a circa 27 miliardi nel 2015.

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