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“Chi avesse notizie di tale #Renzi Matteo è pregato di chiamare l’ufficio oggetti smarriti”, scrive ironico su Twitter la firma di Repubblica, Vittorio Zucconi. E per capire dov’è finita la giovane promessa desaparecida del Partito Democratico, dopo una prima ricognizione, ieri su Formiche.net, ci siamo rivolti a uno che “Matteo” lo conosce da vent’anni.

Mario Adinolfi sta vivendo i suoi ultimi giorni da parlamentare pro tempore della Repubblica italiana per il Partito Democratico, poi tornerà a fare il giornalista, ma “montiano”: “Non sono in lista, non sono andato a chiedere posti ma resto coerente con la mia scelta di sostenere il professor Monti”. Appaiono lontani i giorni in cui il blogger era un fervente renziano: “Matteo ha sbagliato tutto – spiega a Formiche.net – gli errori sono cominciati il 6 ottobre quando all’assemblea nazionale del Pd ha accettato quelle regole per le primarie, di fatto contrarie alla sua affermazione. Ciò nonostante è riuscito ad ottenere un grande risultato contro Pierluigi Bersani, un 40% che lo obbligava ad assumere un ruolo centrale nel partito e invece non è stato così. Si è accontentato di miseri 17 posti nel listino per gli amici, sacrificando Roberto Reggi che era stato fondamentale per la sua campagna durante le primarie”.

Ma cos’ha in mente “Matteo”?
È una via di mezzo balbettante, prima pranza con Bersani poi minaccia di non sostenerlo più se non si risolve la vicenda del Maggio Fiorentino (la minoranza bersaniana del consiglio comunale ha chiesto la revoca dei licenziamenti firmati dal sindaco, ndr). Renzi punta tutto sugli equilibri futuri, pensa che ci sia un’altra stagione per lui e la prepara facendosi accettare dal corpaccione del Pd. Per fare questo arretra, si prende gli applausi di Massimo D’Alema. Ora è simpatico a tutti ma questa assomiglia molto a una sottomissione. E sottomettersi è un errore politico”.

Vorrà farsi ben volere dal Pd ma allora perché non si vede nella campagna elettorale di Bersani?

Potrà non apparire ma se non voleva essere coinvolto poteva non accettare quei 17 posti in lista. O tutto o niente. Ora il rottamatore si ritrova con Rosy Bindi capolista del suo partito.

Sono in molti a pensare che se Renzi scendesse veramente in campo, sarebbe l’asso nella manica del Pd.
Sarebbe stato utile a Bersani. E a se stesso. Adesso invece conta più Nichi Vendola che ha preso un terzo dei voti di Renzi. E’ una sconfitta politica.

Che ne sarà di tutti i voti di chi ha creduto in Renzi alle primarie?
Mi auguro che molti di quelli che hanno votato per lui, ora optino per Monti. La sua scelta di candidare la società civile è un atto coraggioso in linea con la battaglia di Renzi. Ora il vero rottamatore è lui.

 

Vi spiego cos’ha in mente Matteo Renzi

“Chi avesse notizie di tale #Renzi Matteo è pregato di chiamare l'ufficio oggetti smarriti”, scrive ironico su Twitter la firma di Repubblica, Vittorio Zucconi. E per capire dov’è finita la giovane promessa desaparecida del Partito Democratico, dopo una prima ricognizione, ieri su Formiche.net, ci siamo rivolti a uno che “Matteo” lo conosce da vent’anni. Mario Adinolfi sta vivendo i suoi…

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