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Colpo grosso in Gran Bretagna sulla tv via cavo: la multinazionale Liberty Global rileva la Virgin Media, per un ammontare di 23,3 miliardi di sterline (27 miliardi di euro). Una mossa in grado di sconvolgere gli equilibri e la concorrenza nel settore, secondo gli osservatori del comparto. Con questo ingresso, Liberty entrerà in concorrenza con la News Corporation del magnate australiano Rupert Murdoch. Un’altra grana per il proprietario del Wall Street Journal, dopo il merger nell’editoria tra Penguin Books e Random House e l’assalto dei pretendenti per l’acquisto del Financial Times.

I dettagli dell’operazione

Con una sola manovra Liberty diventerà il primo operatore mondiale di comunicazione a banda larga, con 25 milioni di clienti in 14 Paesi, divenendo un player di primaria importanza nel mercato televisivo europeo, dove è già presente in Germania, Belgio e altri paesi. Secondo il Financial Times, oltre che da motivi di strategia industriale, Malone è stato motivato anche dall’opportunità di avvalersi della posizione vantaggiosa di Virgin a livello fiscale.

Ad ogni modo l’offerta concordata tra le due società, mista in azioni e contanti, rappresenta un premio del 24% sulle quotazioni Virgin prima che trapelassero le notizie del possibile accordo. La società di Malone manterrà il quartier generale negli Usa e la quotazione sul Nasdaq, ma la sede legale si sposterà dal Delaware al Regno Unito, appunto per ragioni fiscali.

L’accordo in contanti e titoli ha un valore complessivo di 47,87 dollari per ogni azione di Virgin Media. Virgin Media opera esclusivamente in Gran Bretagna, ma la piazza principale su cui è quotata il Nasdaq, come risultato della fusione del 2006 tra Ntl e Telewest. Dopo l’emissione di nuovi titoli, gli attuali azionisti di Virgin Media controlleranno circa il 36% del flottante di Liberty Global, con il 26% di diritti di voto.

Il piano di Liberty

Liberty e Virgin prevedono una riduzione dei costi per 180 milioni di dollari all’anno una volta che le due aziende saranno completamente integrate: “Siamo conservatori con i numeri, le sinergie vengono solitamente da segmenti come It e network”, ha detto l’ad di Liberty Mike Fries. Liberty, una volta che l’operazione sarà conclusa, ha anche in programma un riacquisto di propri titoli per 3,5 miliardi di dollari nell’arco di due anni.

Nuova sfida per la News Corp di Murdoch

News Corp “per ora mantiene la rotta attuale per la pay tv britannica BskyB ma nel tempo dovrà decidere se cedere la quota o cercare di assumere il controllo della società”, ha spiegato l’ad di News Corp, Chase Carey. “L’ingresso di John Malone sul mercato inglese con l’acquisizione di Virgin Media – riporta il Financial Times – non cambierà molto dal punto di vista della competizione”, aggiunge Carey.

News Corp ha annunciato risultati trimestrali oltre le attese, con un utile netto più che raddoppiato e ricavi in aumento. I conti hanno inizialmente messo le ali al titolo News Corp nelle contrattazioni after hour. Poi le indicazioni di una crescita più lenta dell’utile operativo hanno raffreddato la corsa al rialzo, con i titoli in calo di oltre il 3%. A pesare sulla riduzione al ribasso delle stime di utile operativo, mette in evidenza il Financial Times, sono le debolezze di Sky Italia, Fox e della divisione editoriale australiana. News Corp potrebbe tagliare di 200 milioni di dollari i costi di Sky Italia e lavorare a una ristrutturazione dei quotidiani in Australia.

Periodo teso dunque per Murdoch, editore proprietario della News Corp e del Wall Street Journal.  Accerchiato nell’editoria con il merger tra Penguin Books e Random House e dalle proposte per l’acquisto del Financial Times. Ma non c’è solo Murdoch tra i pretendenti.

Scossa tv per Murdoch con la fusione Liberty-Virgin

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