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L’era del Bunga Bunga è finita. Almeno sul piccolo schermo. È il Telegraph a celebrare il nuovo corso (casto) del servizio pubblico televisivo presieduto da Anna Maria Tarantola. Un anno dopo la caduta di Silvio Berlusconi, il quotidiano britannico parla di una rivoluzione silenziosa in corso nella televisione italiana: “Il nuovo capo della televisione di Stato in Italia ha lanciato una crociata contro gli eccessi dell’era del Bunga Bunga”, afferma il Telegraph. Conosciuti in tutto il mondo per una dieta televisiva colorita, corredata da veline con abiti succinti e da personalità del mondo politico con un passato da soubrette, il nostro Paese si appresterebbe ad un cambio di rotta epocale.
 
Cosa sta succedendo in Italia?
Per cominciare, “non ci sono più le giovani ed attraenti ‘ministre’ (tra cui Mara Carfagna) che hanno affollato il governo di Berlusconi – scrive il quotidiano. – Esse sono state sostituite da un trio autorevole con background distinti: il ministro del Lavoro Elsa Fornero, 64 anni, Anna Maria Cancellieri, 68 anni, ministro degli Interni, e Paola Severino, 64 anni, ministro della Giustizia”.
Poi c’è il presidente Tarantola, 67 anni, la cui ferrea volontà gli ha fatto meritare il paragone con l’ex premier inglese Margareth Thatcher. Tarantola si batte da tempo per ottenere “più rispetto” nei confronti dell´immagine della donna in tv e “più cautela” nell’esibizione della chirurgia estetica nei contenitori del day time. Su quest’ultimo punto infatti, per il presidente della Rai, il messaggio che il servizio pubblico dovrebbe mandare è piuttosto: “le donne sono belle così come sono”.
Secondo il quotidiano inglese una netta evoluzione degli atteggiamenti verso le donne si può riscontrare in molti settori della vita pubblica. E alcuni segnali sono giunti quest´anno dal concorso di Miss Italia, durante il quale le concorrenti hanno dovuto abbandonare i bikini succinti a favore di un più casto costume ad un pezzo, mentre sono state escluse dal concorso le ragazze che hanno ricorso alla chirurgia estetica o adornate con tatuaggi e piercing. Le modifiche al format sono arrivate dopo alcuni suggerimenti del ministro Fornero, che ha espresso la sua disapprovazione quando la nota showgirl, Belen Rodriguez, ha svelato la sua “farfallina” inguinale scendendo le scale del festival di SanRemo. E per il Telegraph, Fornero fa parte della nuova linea del governo Monti che illustra vividamente la radicale rottura con l´era Berlusconi. Difficile non parlare a questo punto del fatto che due rappresentanti dello scorso governo (Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini) abbiano dovuto affrontare “l´ignominia di essere chiamati come testimoni nel processo in corso di Berlusconi, in cui è accusato di concussione e prostituzione minorile” scrive il quotidiano britannico.
 
Tutta colpa di Berlusconi?
Se l’epoca del Bunga Bunga può considerarsi finita, la cultura “showgirl” italiana vive, nonostante gli sforzi dei ministri di Monti e del nuovo capo del servizio radiotelevisivo pubblico: “Superficialmente si ha l´impressione che le cose siano cambiate radicalmente, ma penso che sia una questione di stile più che di sostanza”, ha detto Federigo Argentieri, politologo alla John Cabot University e direttore dell´Istituto Guarini per gli Affari Pubblici. Per Argentieri la voglia delle ragazze di diventare veline è il riflesso delle difficoltà nel mercato del lavoro: “È molto difficile raggiungere tale livello di successo in altri modi. “
Ma un anno dopo le dimissioni di Berlusconi qualcuno sostiene che l´Italia ha cambiato poco nel suo atteggiamento verso le donne, la televisione e il sesso. Secondo i dati riportati dal Telegraph, il nostro Paese si è classificato alla posizione numero 80 nella relazione “Global Gender Gap” di quest´anno del World Economic Forum – rispetto alla 74ma del 2011. La maggior parte degli altri paesi dell´Europa occidentale è apparso nella top 20, con la Gran Bretagna al numero 18. Lorella Zanardo, autrice de “Il Corpo Delle Donne” un documentario sull´immagine della donna nella televisione italiana, riflette sulla dolorosa verità di questi dati: “Berlusconi è andato e l´era Bunga Bunga è sicuramente finita, ma la patriarcale, maschilista mentalità rimane in Italia. Berlusconi si semplicemente approfittato di qualcosa che è nel profondo della cultura italiana e che non cambierà in un anno.
Ma c’è un’altra verità: “Anche se il signor Berlusconi non è più primo ministro, il Cavaliere controlla ancora la televisione commerciale in Italia attraverso il suo impero Mediaset”.

Basta sesso ora, siamo italiani

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