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Il presidente del Consiglio “minaccia” di cambiare la legge elettorale per decreto. A mali estremi, estremi rimedi, si direbbe. La verità è che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha fatto di questo tema una priorità assoluta e non intende piegarsi all’ignavia dei partiti. In questo, coinvolgendo il governo (che tradizionalmente non interferisce in una dinamica tipicamente parlamentare), compie un ennesimo strappo istituzionale. Se ne discuterà molto.
 
Formiche.net non vuole entrare nel tormentone relativo sul chi può fare cosa e come. Vorremmo stare nel merito e per questo partiamo da un dubbio. La legge elettorale è un fattore decisivo della democrazia italiana oppure è solo lo specchio che riflette l’incapacità di questa classe dirigente? Noi pensiamo che il Porcellum sia la nemesi di una malposta idea di bipolarismo all’amatriciana.
 
E’ una legge pessima che non trova confronti nel mondo. Le liste bloccate sono un’anomalia ma non la più grave (lo scandalo è nella mancanza di regole per la democrazia interna ai partiti). Una legge elettorale che contiene soglie di sbarramento diverse e contemporaneamente anche un premio di maggioranza rappresenta davvero la negazione della scienza politica. In Italia, dopo il referendum e dopo la fine dei partiti tradizionali, si è interpretata la legge elettorale come strumento per conformare le urne agli equilibri politici stabiliti nel Palazzo. Un’aberrazione.
 
Il punto ora non è fissare un nuovo equilibrio, magari per paura di Beppe Grillo. La questione è quella di tornare a una legge che abbia valenza universale e non a scadenza. Certo, in politica il compromesso ha una sua nobiltà. A questo punto però si adotti un modello internazionale: lo spagnolo come chiede Silvio Berlusconi, il tedesco come chiede Pier Ferdinando Casini, il francese come chiede Massimo D’Alema. Si torni pure al vecchio Mattarellum. Ma, per favore, evitiamo un “Porcellum 2 la vendetta”. Napolitano e Monti non possono permettersi di mettere la loro firma di capo dello Stato e di primo ministro su una nuova legge monstre. Sarebbe difficilmente spiegabile.
Formiche.net

Napolitano, Monti e l’incubo di un Porcellum bis

Il presidente del Consiglio “minaccia” di cambiare la legge elettorale per decreto. A mali estremi, estremi rimedi, si direbbe. La verità è che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha fatto di questo tema una priorità assoluta e non intende piegarsi all’ignavia dei partiti. In questo, coinvolgendo il governo (che tradizionalmente non interferisce in una dinamica tipicamente parlamentare), compie un…

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