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Con la fine dell’anno in corso, negli Usa terminano importanti sconti fiscali. In mancanza di un accordo bipartisan al Congresso, nel Paese il cui tetto del debito pubblico è fissato per legge, scatterebbero automaticamente inasprimenti fiscali e tagli lineari alla spesa pubblica. Un doppio salto mortale che metterebbe in ginocchio l’economia degli Stati Uniti e non mancherebbe di avere pesanti ripercussioni sull’intera economia mondiale. Una volta evitata la tempesta della caduta nel precipizio fiscale, l’economia americana dovrà risolvere i propri problemi di fondo.

Ora, come affermano New York Times e Wall Street Journal, la questione del Fiscal cliff Usa sembra allontanarsi dal baratro. Le due testate le cui concezioni di politica economica non sono proprio coincidenti affermano che sarebbe stata la nuova posizione di Barack Obama a permettere il passo in avanti nello stallo che potrebbe coinvolgere in maniera drammatica economia e finanza Usa.

La Casa Bianca avrebbe infatti proposto allo speaker repubblicano un accordo con la soglia degli aumenti di tassazione che si spoterebbe verso l’alto. La stangata riguarderebbe ora solo le famiglie con redditi superiori a 400mila dollari, lasciando invece intatti quei patrimoni, 250mila dollari, previsti dalla concezione iniziale del provvedimento voluto dal democratico.

La Neue Zurcher Zeitung segnala nella novità la capacità di compromesso del partito dell’elefante che accettando in via di principio che i più ricchi debbano pagare maggiori contributi allo Stato hanno permesso lo sblocco in extremis di una faccenda molto delicata.

La notizia del possibile accordo apre le pagine del Financial Times. Il giornale dela City fa presente come Obama per raggiungere l’accordo sia stato meno generoso riguardo il calcolo dell’inflazione che alla fine significare minori benefici per i ceti sociali meno abbienti nel momento in cui questi godono della sicurezza sociale. In precedenza il quotidiano londinese in un editoriale aveva messo in guardia dai rischi di un mancato accordo.

 

 

Le idee di Obama per evitare il precipizio fiscale

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