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La turbolenta vicenda che ha portato alle dimissioni dalla presidenza dello Ior di Ettore Gotti Tedeschi è soltanto all´inizio. Certamente, chi deve sapere sa già tutto, o quasi. Ma una patata bollente è rotolata dal torrione della Santa Sede per diventare un prelibato boccone per l´opinione pubblica, finendo nel calderone di una serie di scandali che stanno minacciando ultimamente la Chiesa. In particolare, le indiscrete lettere che erano sulla scrivania del Papa e che una talpa ha fatto fuggire dal riservato facendole diventare “opinio communis”. Molte di esse riguardano, per l´appunto, i protagonisti stessi proprio di quest´ultimo “affaire Ior”. Una leccornia per i mezzi di stampa che veicolano la comunicazione, i quali adesso potranno gestirne liberamente i dirompenti effetti mediatici.
 
Ad oggi è prematuro commentare la sentenza Anderson. È ovvio. Sarebbe, oltretutto, sciocco da parte di chi non ne sa granché, come il sottoscritto. Anche se, ormai, le dimissioni del presidente sono ufficiali. Quindi un fatto non ignorabile. E una realtà sono anche i 9 punti sensazionali con cui il Cda ha giustificato la revoca della fiducia a Gotti Tedeschi.
In genere, non si deve drammatizzare la recisione di un mandato di vertice, specialmente quando in ballo ci sono interessi enormi, beni preziosissimi, di tipo morale, uniti nello specifico ai difficili adattamenti legali di un istituto bancario, lo Ior, straordinario sotto tutti i punti di vista.
Al di là, tuttavia, di ogni ponderata analisi, e di ogni delicata e legittima esigenza, bisogna capire il senso di alcune strane espressioni usate nella giustificazione scritta con cui è stata comunicata la perdita di fiducia verso il presidente.
 
Ben inteso. Se un Consiglio ritiene che il presidente non sia più rappresentativo, fa bene a sfiduciarlo. Ma le motivazioni non possono essere mai di tipo personale, altrimenti arbitraria diventa anche la soluzione che si decide di prendere. Quanto si attribuisce a qualcuno di nefando, inevitabilmente si attribuisce anche a se stessi, se la logica è il moralismo.
Insomma, un presidente può non piacere più perché tiene una linea che non va. Ma non si può dire che un presidente non va più, dopo soli tre anni, perché “è incapace, è imprudente, non fornisce spiegazioni, non partecipa al Cda e, addirittura, ha progressivamente tenuto comportamenti erratici”.
 
Che diavolo significa una spiegazione del genere. Avendo, infatti, a che fare con una figura rispettata e capace, o perlomeno reputata tale da chi l´ha nominato, mi chiedo quale sia la ragione di una sentenza così ruvida e, tutto sommato, così altamente lesiva della sua reputazione? È una presa d´atto, tra l´altro, inutile per ottenere lo scopo.
Oltretutto, bisogna veramente essere senza alcun peccato per tirare un masso del genere addosso ad un banchiere del calibro di Gotti Tedeschi. E, a dire il vero, se le credenziali devono essere proporzionali all´attacco, e se un aggressione è un atto politico per eccellenza, qui la ratio dell´iniziativa appare particolarmente immotivata, tanto più perché eseguita da un´istituzione la cui credibilità, come detto, non è al presente immacolata.
Le finalità, in definitiva, non traspaiono in alcun modo da quanto riferito. E dunque non riguardano neanche il fare personale di Gotti Tedeschi, ma quello di tutto il Cda. Chiunque ha letto i giornali lo ha capito perfettamente.
 
Forse il protagonista non si difenderà neanche. In ogni caso, resta il dubbio sul perché non sia stata scelta la via dei contenuti oggettivi, ma quella della denigrazione e della squalifica personale. Forse perché non c´erano i motivi veri che si avrebbe voluto avere in mano?
O piuttosto perché magari era la persona a dare noia e non quello che faceva? Alla fine, non avendo argomenti tangibili, o magari avendoli ma ritenendoli insufficienti o non rivelabili, si è preferito comunque giocare sporco.
Già proprio così: giocare sporco! Questo è l´aspetto veramente triste della vicenda. Perché indubbiamente nei sacri palazzi qualcosa non sta funzionando. E indiscutibilmente senza Gotti Tedeschi un peggioramento è avvenuto.
È stato eliminato un problema e non un male.
 
Benedetto Ippolito

Le dimissioni di Gotti Tedeschi e le strane giustificazioni

La turbolenta vicenda che ha portato alle dimissioni dalla presidenza dello Ior di Ettore Gotti Tedeschi è soltanto all´inizio. Certamente, chi deve sapere sa già tutto, o quasi. Ma una patata bollente è rotolata dal torrione della Santa Sede per diventare un prelibato boccone per l´opinione pubblica, finendo nel calderone di una serie di scandali che stanno minacciando ultimamente la…

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