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“Non sottovalutiamo le parole violente di quel populista ignobile di Grillo che promette addirittura una Norimberga per i politici attuali, senza alcuna distinzione ovviamente come è nel costume di un uomo pericoloso.Sì, questo è un uomo che non fa ridere .Fa orrore con la sua violenza verbale,con il suo populismo accattone. Guai a ridere di queste che non sono battute, ma sono il germe di una possibile guerra civile per un paese, l´Italia,in difficoltà,ma non alla deriva.
 
Alla deriva ci andremo se cederemo alle sirene di questo buffone violento; se getteremo il cervello all´ammasso spazzando via le conquiste democratiche costate la vita a tante persone; se penseremo che liberandoci della politica avremo risolto i nostri problemi.
E´ quello che vogliono i soliti noti che stanno godendosi lo spettacolo di Grillo,ignaro (???) strumento delle lobiies che vogliono così diventare padrone assolute dello stato e dei suoi ultimi gioielli.
 
Guai a pensare che siamo di fronte ad un fenomeno passeggero e ad un uomo innocuo:questo è un uomo pericoloso. Ai partiti attuali dico solo una cosa: avete 6 mesi,non uno di più, per ripulirvi e rifondarvi ed essere più chiari; per trovare una nuova classe dirigente (quella attuale è bruciata); per vivere senza finanziamento pubblico ma con le donazioni liberali dei vostri simpatizzanti(e non venite a dirci che così si favoriscono i ricchi o le lobby perché in questa tetra seconda repubblica che cosa è successo?); per trovare ideali e visioni del mondo e della vita; per governare senza promettere nulla ad un paese disincantato ma che non ama i venditori di fumo ed è disposto a fare una lunga strada di sacrifici purché veda pagare tutti per uscire dai suoi guai. La politica con buona pace di Grillo e dei suoi accoliti resta una cosa seria,l´unica che può difendere le persone più deboli.Chi crede il contrario ed è disposto al salto nel buio,ai processi di Norimberga,si accomodi. Sappia che non ci sarà via di ritorno.”
 
Condivido quanto scritto dal Prof, Leoni, convinto come sono che un’Italia nelle mani di menestrelli, comici, cantastorie, guitti e masanielli del mercato, finirebbe con l’essere ancor più dominata dai soliti noti usi a pubblicizzare le perdite e a privatizzare i profitti.
Certo il panorama della politica e dei partiti italiani è un ammasso di macerie fumanti.
 
Si tratta di ripensare globalmente il sistema politico e le stesse regole fondamentali su cui ricostruire la Res pubblica.Come abbiamo scritto nel documento preparatorio della prossima direzione nazionale della DC dobbiamo: “Mettere insieme il passato e il futuro per superare il presente”.
Riproporre in forme e contenuti aggiornati le grandi culture politiche, che per noi democratici cristiani sono quelle che si rifanno alla migliore tradizione sturziana e degasperiana, ai momenti alti dell’esperienza politica democratico cristiana e ai principi ispiratori dei padri fondatori del popolarismo europeo, declinati secondo gli orientamenti della dottrina sociale della Chiesa nella “Caritas in veritate”.
 
Primo passaggio: ricostruire in tutto il Paese l’unità di quanti si sentono parte della storia del partito della DC miracolosamente rinato, grazie alla sentenza della Suprema corte che ha sancito non essere mai stato sciolto giuridicamente quel partito, e alla testimonianza silenziosa, nella maggior parte dei casi dei “ DC non pentiti”, o, anche, fortemente contrastata tra i diversi eredi o presunti tali della balena bianca.
L’ambizione, tuttavia, è assai più vasta: concorrere da democratici cristiani alla costruzione della sezione italiana del Partito popolare europeo, insieme a quanti sono disponibili a condividere con noi il progetto partendo dal basso, dalle gente che vive e lavora nella comunità locali.
 
Siamo orgogliosi di aver saputo raccogliere e riattivare gli ultimi polloni di una vigna devastata dallo tsunami del 1993 e dalla successiva diaspora fratricida.
Quegli oltre cinquanta consiglieri nazionali legittimamente in carica dall’ultimo congresso del partito (1989) che hanno sottoscritto l’autoconvocazione del consiglio nazionale con il quale il 30 marzo scorso abbiamo ricostituito gli organi del partito, hanno ridato nuova linfa alla vite mai morta della DC.
 
E si è riaperta così la porta della vecchia casa madre e per tutti.
E’ una fiammella che andrà alimentata dalla partecipazione attiva di quanti, vecchi militanti, uomini e donne, giovani che hanno ancora la volontà di impegnarsi e dotati di passione civile, intendono raccogliere il testimone che, noi più anziani traghettatori, vogliamo portare in loro dote.
Crediamo sia fondamentale operare una profonda discontinuità sul piano istituzionale e un forte ricambio di classe dirigente. Un’assemblea costituente eletta con il sistema proporzionale andrà convocata, supportata da un governo di ampia solidarietà nazionale per ricostruire un nuovo patto costituzionale nell’età della glocalizzazione.
 
Innanzi tutto, però: l’unità di tutti i democratici cristiani sotto il simbolo dello scudo crociato, aperti all’adesione di quanti intendono con noi concorrere alla costruzione della sezione italiana del Partito Popolare Europeo.

Mettere insieme il passato e il futuro per superare il presente

“Non sottovalutiamo le parole violente di quel populista ignobile di Grillo che promette addirittura una Norimberga per i politici attuali, senza alcuna distinzione ovviamente come è nel costume di un uomo pericoloso.Sì, questo è un uomo che non fa ridere .Fa orrore con la sua violenza verbale,con il suo populismo accattone. Guai a ridere di queste che non sono battute,…

@claudiocerasa

Dunque, cominciamo il conto alla rovescia: -17 giorni alla più grande novità della politica italiana

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