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Il “giorno del giudizio”, così come era stato definito dall´ Huffington Post, è arrivato:  Scott Walker è sopravvissuto alla ´recall election´, confermandosi così governatore del Wisconsin. In vantaggio secondo tutti i sondaggi e gli exit poll, Walker ha sconfitto nettamente il sindaco di Milwaukee, Tom Barrett, ottenendo il 53,2% dei voti (contro il 46,3%). Un risultato non incoraggiante per il presidente, Barack Obama. Ma una sconfitta soprattutto per i sindacati. Un voto locale ma considerato dai media americani di estrema importanza verso le elezioni presidenziali.
 
Il voto era considerato importante perché il Wisconsin è uno ´swing State´, uno Stato senza una chiara predominanza di un partito. Perché Walker, amato dal Tea Party, ha creato una forte polarizzazione, contrastando i sindacati e aprendo un dibattito sul loro ruolo a livello nazionale, con l´abolizione della contrattazione collettiva per i dipendenti pubblici.
 
Grazie alle 900.000 firme raccolte, quando ne bastavano 540.208 per organizzare un´elezione straordinaria, i sindacati avevano sfidato Walker, riportandolo davanti agli elettori. E hanno perso. La ´recall election´ è uno dei simboli più autentici della democrazia, tanto che i primi esempi risalgono alla polis ateniese: si tratta della possibilità di decidere se revocare (recall) il mandato assegnato a un politico prima della naturale scadenza. Walker è stato il terzo governatore, nella storia degli Stati Uniti, ad affrontare il ´recall´, dopo Lynn Frazier (1921, North Dakota) e Gray Davis (2003, California). E l´unico a sopravvivere.
 
Circa 2,5 milioni di persone si sono recate a votare, ma l´alta affluenza non ha aiutato Barrett, come i democratici speravano; al contrario, ha ottenuto meno voti rispetto a 17 mesi fa. Alle elezioni presidenziali del 2008, invece, la popolazione del Wisconsin votò in larga maggioranza per Obama. Quattro anni dopo, secondo i media americani, la strada verso la rielezione, per il presidente, passava per una vittoria in Wisconsin. Uno ´swing State´ tinto di blu, perché in realtà non vota per un repubblicano alla Casa Bianca dal 1984, quando c´era Ronald Reagan. Questo Stato, alle elezioni presidenziali, vale dieci grandi elettori.
 
La base della protesta era a Madison, la capitale dello Stato, città di pubblico impiego e centro universitario da oltre un anno in lotta contro Walker. Ma il resto dello Stato non aveva intenzione di rinnegare il voto del gennaio 2011. E dire che Jay Carney, il portavoce di Obama, aveva giustificato la mancanza del presidente in campagna elettorale perché era certo della vittoria di Barrett. La realtà è che la sua presenza avrebbe ostacolato il candidato democratico, vista la delusione che serpeggia in Wisconsin per il presidente.

Elezioni Wisconsin, Walker confermato. Brutto segno per Obama

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