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Negli ultimi anni, oltre a ripetersi all’infinito, i tormentoni latinoamericani sembrano destinati agli scandali. Questa volta è il turno del ripetuto “Ai se eu te pego” del brasiliano Michel Telò. Una corte giudiziale della città João Pessoa, nello stato di Paraíba nel nordovest del Brasile, ha deciso di bloccare i beni che Telò ha guadagnato grazie al successo e alla distribuzione della canzone. Almeno finché il processo rimane aperto.
 
Il brano è diventata una delle “hit” più famose al mondo dopo che il calciatore del Real Madrid Cristiano Ronaldo ballò la coreografia dopo avere fatto un gol. E rifatta anche negli spogliatoi di tutto il mondo. La canzone è stata registrata dai brasiliani Sharon Acioly e Antonio Dyggs, ma da alcuni mesi è al centro di un processo dopo che tre ragazze hanno assicurato di avere i diritti d’autore.
 
Marcela Quirino Ramalho, Amanda Borba Cavalcanti e Maria Eduarda dos Santos assicurano di avere scritto la musica e il testo durante un viaggio a Disneyworld con altre sei compagne di scuola. Sharon Acioly, la cantante baiana che avrebbe registrato abusivamente la canzone come sua, era nel loro stesso albergo: l´ha sentita e si è impadronita.
 
Le altre tre ragazze, Karine Vinagre, Amanda Cruz e Aline Medeiros, erano riuscite a trovare un accordo preliminare con il quale Acioly e Dyggs (in teoria gli autori ufficiali) le riconoscono un ruolo di collaborazione.
 
La sentenza stabilisce un periodo di 60 giorni. Teló, Acioly e Dyggs devono presentare un rapporto con il totale del ricavato fino ad ora incassato dalla canzone. E in caso di condanna, dovranno dividere i soldi con le ragazze. Telò si è esibito nella sua unica data italiana a a Roma lo scorso 11 marzo all´Atlantico Live.
 
Shakira e i tormentoni copiati
 
Il plagio è un’ombra che un’altra autrice di tormentoni dell’estate, la colombiana Shakira, conosce bene. All’apertura dei Mondiali di calcio 2010 in Sudafrica, dove ha conosciuto il suo nuovo compagno Gerard Piqué, l’artista ha cantato il famoso inno “Waka Wakà”. Ma subito dopo il cantante domenicano Wilfrido Vargas, gurù del merengue, ha accusato di plagio Shakira e le ha chiesto almeno 11 milioni di dollari per i danni.
 
La canzone, del 1982, aveva il titolo “El negro no puede” ed era interpretata dal gruppo Las Chicas del can. Molto simile anche al ritornello di “Zangalewa”, una canzone del Camerun molto nota a tutti i soldati africani. Alcuni blog hanno segnalato che Shakira avrebbe anche pagato per poter usare il tema.
 
Nel 2006, Shakira era stata accusata di plagio perché la sua canzone “Hips Don´t Lie”, che canta con Wyclef Jean, sarebbe stata un plagio de “Amores como el nuestro” del cantante portoricano Jerry Rivera. Della serie: nulla di nuovo sotto il sole? Allora si copia.

Michel Telò e i tormentoni (latinoamericani) copiati

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