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Nelle difficoltà si stringono i legami. Ed è quanto sta accadendo nei rapporti tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti. La percezione di essere reciprocamente necessari è uno dei dati principali che rivela l’ultimo rapporto del Transatlantic Trends, secondo la lettura di Sergio Fabbrini, direttore della Luiss School of Government. Per il professore l’importanza di questo studio è aumentata da quando l’indagine si è allargata anche alla Russia e con il fatto che sia stata condotta in mezzo ad una crisi economica senza precedenti. Dalla fine della Seconda guerra mondiale non ci è mai stata una congiuntura simile in termini di gravità, estensione e lunghezza.
 
Per Fabbrini gli aspetti principali da tenere in conto sono l’opinione di europei e americani sui legami transatlantici, sull’Unione europea e sugli Stati Uniti. Il rapporto completo è strato anticipato da Formiche.net ma è già disponibile per la lettura completa sul sito di Transatlantic Trends.
 
Nello studio risulta che due terzi di americani ed europei considerano indispensabile la cooperazione per la corretta gestione dei problemi internazionali. La crisi ha accentuato le diseguaglianze nelle due sponde dell’Oceano e ha diffuso la percezione che le misure di politiche economiche privilegiano soltanto una minoranza e non la maggiore parte dei cittadini.
 
In un articolo pubblicato sul sito della rivista Affari Internazionali con il titolo “La crepa trasversale tra Usa e Ue”, Fabbrini sostiene che “lo sguardo americano non è più rivolto verso l’Asia, ma è ritornato a guardare principalmente l’Europa”. Mentre gran parte degli europei continua ad apprezzare il presidente Barack Obama ed è favorevole alla sua mediazione nelle vicende internazionali.
 
“Continua ad esserci, inoltre, un sostegno maggioritario, seppure declinante, su entrambe le sponde dell’Atlantico, nei confronti della Nato”, scrive Fabbrini, che sottolinea l’idea collettiva che in Libia l’intervento è stato necessario, in Afghanistan bisogna ritirare i soldati e nei confronti con l’Iran, invece, bisogna utilizzare strumenti economici.
 
Per il direttore della Luiss School of Government, l’analisi del rapporto è un’utile radiografia per chi vuole capire cosa pensa l’opinione pubblica americana in un anno decisivo per l’appuntamento elettorale degli Stati Uniti.

Cosa unisce l’Unione europea e gli Stati Uniti?

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@FLuccisano

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