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On. La Qualunque come commenta il suo successo elettorale?
Il successo si commenta da solo. Se appuntamente dovessi commentarlo anche io direi che ha vinto la politica moderna: Fraternité, legalité, semi-liberté! Gli italiani hanno capito e apprezzato i miei slogan: Basta con la disoccupazione. Basta col carovita. Basta con la giustizia. Gli italiani sono molto meglio di come ce li immaginiamo.
Dopo la Calabria, vuole conquistare tutto il Paese? Con quali parole d’ordine?
Quelle che interessano davvero agli italiani: Pilu e cemento armato.
Ai giovani e alle donne che credono in lei cosa si sente di dire?
Ai giovani dico: non abbiate paura della politica; entrate in politica, ma indossate sempre il preservativo. Poimente, lo dico da sempre, non sono le donne che devono entrare in politica, ma è la politica che deve entrare dentro le donne.
Come pensa si possa contrastare la crisi economica finanziaria globale?
Quale crisi? A me non risulta nessuna crisi.
Io mangio, bevo, mi accoppio e mi ndi futtu, come e più di prima.
Si discute molto del rapporto fra magistratura e politica, lei cosa propone
sul tema giustizia?
Quella della giustizia è una moda passeggera. Tra un po’ torneranno i pantaloni a zampa d’elefante e della giustizia non si ricorderà più nessuno.
A tal propositamente vi racconto una barzelletta veloce sulla giustizia che a me fa ridere parecchiamente: “La legge è uguale per tutti”. È o non è un capolavoro?
Lei è stato in diversi salotti tv, dove si è trovato più a suo agio e soprattutto pensa che il piccolo schermo sia uno strumento utile per chi fa politica?
Siete male informati, io non frequento salotti. È molto più facile trovarmi in camere da letto. In quanto alla televisione ci vado il meno possibile. Mi piacerebbe moltamente partecipare a quei bei dibattiti politici televisivi dove le esperte sono sempre soubrette scosciate e porno star pentite. Il problema è che spesso si infiltrano dei politici e disturbano il dibattito con osservazioni che sfracanano le palle.
Come seleziona la classe dirigente del suo partito?
I maschi sono solo parenti, gente che prima di denunciarti ci pensa due volte.
Le femmine le scelgo in base ad un criterio rigidissimo: sotto una quarta di reggiseno non è vera passione politica.
Un pensiero per i suoi avversari, per quanti si stracciano le vesti per denunciare i suoi limiti e il suo modo di interpretare la cosa pubblica…
Io credo che un dibattito civile non debba mai scadere in forme di aggressività o di dileggio dell’avversario. Perquestamente, avviso con simpatia e stima i miei oppositori, capeggiati dal caino De Santis, che io non li sputo che li profumo, non li piscio che li lavo e non li cago che li inciprio. Sempre con il massimo rispetto per l’avversario.
Cosa vuole dire ai suoi sostenitori?
Votatemi. Votatemi e arriveranno montagne di pilu, navi cariche di pilu, container di pilu, parchi di pilu e soprattuttamente un ponte
di pilu con una corsia di peluche per tutti gli amici.
Cosa vuole dire a chi non la voterà?
Che è una scelta libera e condivisibile, ma di tenere presente che so dove abita.

Agli italiani dico...

On. La Qualunque come commenta il suo successo elettorale? Il successo si commenta da solo. Se appuntamente dovessi commentarlo anche io direi che ha vinto la politica moderna: Fraternité, legalité, semi-liberté! Gli italiani hanno capito e apprezzato i miei slogan: Basta con la disoccupazione. Basta col carovita. Basta con la giustizia. Gli italiani sono molto meglio di come ce li…

Lo specchio riflettente

E se fosse l’onorevole Cetto La Qualunque la realtà, e gli altri eletti solo una sua pallida imitazione? Se fosse la maschera il vero, e la realtà invece così spinta fino al surreale da apparire come maschera? L’epica della “nipote di Mubarak”, per esempio, ha occupato realmente le pagine dei nostri giornali o si è limitata a trasmigrare da un…

Tu chiamalo, se vuoi, "cettolaqualunquismo"

S’avanza un nuovo, devastante fenomeno nel panorama politico italiano – nel quale, come noto, siamo abituati a non farci mancare mai nulla. Ovvero, il “qualunquismo 2.0”. Oppure chiamalo, se vuoi, “cettolaqualunquismo”. Già, perché questa ulteriore involuzione della nostra autobiografia nazionale, a metà tra politica e costume, la possiamo vedere, schiaffata sul grande schermo (e annunciata da un battage pubblicitario che…

La minaccia della 'bomba I'

Se è vero che i conflitti tradizionali hanno lasciato il posto alla cyber war, è altrettanto assodato che la cyber war tradizionale è stata superata da una sua stessa costola che – al pari di una stella di Hollywood – sta percorrendo il red carpet delle pagine di cronaca. L’arma che ha rivoluzionato gli odierni equilibri bellici si chiama leaking…

La reazione giusta. Non in ordine sparso

Il sito Wikileaks ha impresso una svolta epocale nei rapporti tra istituzioni, cittadini e mass media, dimostrando che nessun Paese può esser certo che le informazioni digitali di qualsiasi natura siano al sicuro da occhi indiscreti. In passato le informazioni di natura riservata venivano custodite in archivi cartacei o anche in grandi centri elaborazione dati, isolati tra loro, accessibili soltanto…

Condividere per proteggere

La crescente globalizzazione, il venir meno dei monopoli nazionali, il pervasivo ricorso alle tecnologie It (da Internet alla posta elettronica, dal Gps allo smartphone) hanno avuto un impatto epocale nel modo di concepire ed attuare la sicurezza, andando ad alterare anche il significato stesso del termine “sicurezza”. Se, infatti, fino al decennio scorso la presenza nella lingua italiana dell’unico termine…

L'arte della guerra (informatica)

Di Fabio Pinna

Le rivelazioni pubblicate da Wikileaks hanno recentemente scosso il mondo della diplomazia portando alla ribalta diversi aspetti di problematiche fino ad oggi spesso trascurate. In primo piano il ruolo di Internet nella diffusione di notizie e del condizionamento dell’opinione pubblica su scala internazionale, in seconda battuta è risultato evidente che falle nei sistemi informativi e di comunicazione di un Paese…

Obiettivo infrastrutture critiche

Che cosa sono le infrastrutture critiche? A livello storico, si può certo riconoscere un primato americano nell’individuazione di questo concetto e delle sue implicazioni per la sicurezza nazionale. È infatti del 1996 la prima direttiva presidenziale Usa in cui si sottolinea la crescente interdipendenza tra reti, sia fisiche che virtuali, vitali per l’economia nazionale, e la necessità quindi di proteggerle…

Se la fortezza non basta più

Controllare i confini territoriali di un’area geografica più o meno estesa è stato da sempre un problema di vitale importanza per i governanti della stessa area. L’approccio seguito è stato il cosiddetto “approccio a fortezza”, cioè a dire innalzare barriere nella speranza che potessero fermare gli attaccanti esterni. Esempi storici conosciuti universalmente sono: la Grande muraglia cinese, il Vallo di…

Prove di nuova guerra fredda

Un paio di mesi fa, mi capitò di partecipare ad una giornata di studi sul “modello Cina”, cui partecipavano docenti delle migliori università cinesi ed americane, oltre che, ovviamente, docenti italiani; verso la fine, qualcuno dal pubblico chiese ad un docente americano se ritenesse veritiere le affermazioni dei cinesi che paventano una loro recessione – con conseguenti costi sociali e…

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