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Quando un ministro del Bilancio si presenta in Parlamento affermando che “non ci sono i soldi in cassa per pagare i servizi” vuol dire che il paese è all’anticamera della bancarotta. Intanto, nelle piazze si moltiplicano le manifestazioni di protesta. È lo scenario che da ieri si vive in Spagna, alla vigilia dell’Eurogruppo straordinario tra ministri delle Finanze chiamati a dare il via libera al piano di aiuti al paese, fondi che serviranno a salvarne le banche in dissesto. Un modo con cui si spera di attenuare le pressioni sui titoli del debito pubblico.
 
Il ministro in questione, Cristobal Montoro, non è nuovo alle sparate fuori le righe, e il suo allarmismo potrebbe essere anche un tentativo, forse un po’ maldestro, di serrare i ranghi della maggioranza dei conservatori, sulle difficili misure di austerità nel clima di crescente malcontento. “Con umiltà -ha affermato- bisogna dire come stanno le cose veramente. Bisogna rinunciare a quello che non può essere finanziato”. In concreto significa il taglio delle tredicesime agli Statali, la riduzione dei sussidi di disoccupazione e altre misure che accompagnano manovre di inasprimento anche sul versante delle imposte, dove è in arrivo un aumento dell’Iva.
 
Nel frattempo a mettere in evidenza il quadro di emergenza in cui si è arenato il paese iberico sono state anche e soprattutto le dinamiche dei mercati. Una nuova asta di titoli di Stato poliennali ha riservato esiti deludenti. Per quanto chiusa con successo i tassi sono saliti e i livelli di domanda si sono attenuati, laddove solo due giorni fa si erano registrati sviluppi incoraggianti ad un’asta di bond a breve scadenza. I rendimenti lordi dei Bonos decennali già in circolazione sono risaliti al di sopra della soglia da allarme rosso del 7% e lo spread Bonos-Bund è balzato ad un nuovo record di 583 punti base, 5,83 punti percentuali.
 
“Questa è una rapina”. L’indignazione incendia le piazze spagnole
 
La polizia spagnola ha usato proiettili di gomma e ha lanciato cariche per disperdere i manifestanti nel centro di Madrid al termine di un’enorme protesta di piazza contro le misure adottate dal governo per arginare la crisi economica.
 
Al termine di una dimostrazione pacifica, decine di persone sono rimaste a Puerta del Sol, la grande piazza nel cuore della capitale, da dove hanno cominciato a lanciare bottiglie agli agenti e a dare fuoco a cassonetti e pile di oggetti. Gli agenti in tenuta antisommossa sono quindi intervenuti, caricandoli e colpendoli con i manganelli nelle strade attorno alla piazza. Un agente ha poi riferito alla France presse che sono state arrestate sette persone, mentre altre sei sono rimaste ferite.
 
La manifestazione della capitale è stata solo una delle 80 dimostrazioni organizzate dai sindacati in tutto il Paese contro i tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici e l’aumento delle tasse decisi dal governo. “Mani in alto, questa è una rapina” è stato lo slogan dei manifestanti che hanno sfilato per le strade di Madrid.

Casse vuote in Spagna. Giornata di proteste e di Eurogruppo

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