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L´agenzia Moody´s taglia ancora il rating dell´Italia, portandolo da A2 ad A3 e lasciando intravedere nuovi tagli se la situazione nell´Eurozona non migliorerà e se le riforme messe in campo dal governo Monti non andranno a buon fine.
Lo spread risale. Differenziale tra Btp e Bund poco oltre i 377 punti questa mattina in apertura dei mercati (377,58). Alla chiusura di ieri il differenziale era a quota 367.
 
Tagliato anche il rating di Spagna e Portogallo. Dopo quella di Fitch ratings (il 27 gennaio) e Standard & Poor´s (il 13 gennaio), anche la scure di Moody´s Investor Service si è abbattuta sull´Italia. L´agenzia di rating ha tagliato di una tacca la valutazione di Italia, Portogallo (da «Ba2» a «Ba3», con outlook negativo), Slovacchia e Slovenia (entrambe da «A1» a «A2», con outlook negativo) e Malta («A2» a «A3», con outlook negativo) e quello della Spagna di due scalini (da «A3» a «A1», con outlook negativo). L´agenzia ha anche rivisto al ribasso la valutazione sull´outlook di Francia, Regno Unito e Austria a negativo, lasciando comunque invariato il rating «tripla A», il massimo possibile (invariata anche la tripla A della Germania). La decisione, come si legge nel comunicato, riflette «i crescenti rischi finanziari e macroeconomici derivati dalla crisi dell´Eurozona e come l´esacerbarsi di questi rischi crei problemi specifici ai vari Paesi».
 
La decisione di tagliare il rating dei vari Paesi, tra cui l´Italia, è stata dunque presa alla luce «dell´incertezza sulle condizioni finanziarie degli Stati nei prossimi trimestri e il conseguente impatto sulla loro solvibilità». Nello specifico, per quanto riguarda l´Italia ha pesato «l´incertezza sulle prospettive dell´Eurozona riguardo alle riforme istituzionali della cornice fiscale ed economica», unita al fatto che la debolezza delle prospettive economiche europee «complica l´applicazione dei programmi di austerità e delle riforme strutturali necessarie per promuovere la competitività».

Downgrade Italia

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