Skip to main content

La Cina starebbe tentando deliberatamente di “erodere la leadership, interrompere i servizi vitali e minare la fiducia nel governo” di Palau, arrivando perfino a far arrivare sulle coste del piccolo Stato del Pacifico carichi di droga “per indebolire la nostra comunità”. A presentare la denuncia è stato il presidente dello Stato insulare Surangel Whipps, intervenuto lunedì in apertura della trentaseiesima edizione della conferenza internazionale su diritto e operazioni militari organizzata dal Comando Indo-Pacifico statunitense (Indopacom). Il tema scelto per l’edizione di quest’anno della conferenza, che ha riunito 200 partecipanti da 30 Paesi nei quattro giorni del suo svolgimento, era quello della “vigilanza legale e diplomazia legale”. Alla conferenza era stata invitata anche la Cina (che non ha preso parte), ma non Taiwan.

Palau è uno dei pochi (circa dodici) Paesi al mondo ad aver stabilito relazioni diplomatiche ufficiali con Taiwan. Una scelta che, secondo Whipps, ha scatenato la pressione di Pechino. Il presidente ha infatti parlato di una coercizione economica esercitata dalla Repubblica Popolare, con investitori cinesi che “acquistano o si assicurano contratti di locazione di 99 anni sui terreni e poi li lasciano vuoti”, o ancora con un drastico calo del turismo proveniente dalla Cina nell’ultimo decennio che ha tutte le apparenze di essere, almeno in parte, frutto di una scelta politica. “Un ambasciatore cinese una volta mi ha detto: ‘Non capisco cosa stiate facendo. Dovete fare la scelta giusta, unirvi al resto del mondo e denunciare Taiwan. Possiamo portarvi un milione di turisti a riempire tutti i vostri hotel’. E io ho risposto: ‘No grazie’. A volte dobbiamo guardare oltre il denaro. Dobbiamo guardare a ciò che è buono per la sicurezza del nostro popolo nel lungo termine”, ha raccontato Whipps.

Il leader di Palau ha sottolineato come la posizione geografica del Paese lo esponga costantemente a minacce: “Dobbiamo aiutare la nostra gente a capire che, a causa della nostra posizione, siamo sotto minaccia costante. Potrei dire che siamo già in guerra, e il modo migliore per combattere è attraverso la partnership con nazioni che condividono i nostri valori e credono che la pace derivi dalla forza, e che la presenza sia deterrenza”.

Subito dopo Whipps è intervenuto l’ammiraglio Sam Paparo, comandante dell’Indo-Pacom. “È mio triste dovere riferire che non viviamo in un’era di pace. Siamo in un’era di pace contestata. È una pace che dobbiamo conquistare ogni singolo giorno. L’aggressione di Cina, Russia, Corea del Nord e Iran sta accelerando”, ha dichiarato.

Secondo Paparo, questa aggressione si manifesta attraverso “un ritmo costante di operazioni nella gray zone, coercizione marittima, attacchi informatici, disinformazione, pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata, e guerra legale proprio nel nostro cortile”. E ha aggiunto: “Lo vediamo nel passaggio della strategia cinese da ‘nascondere le capacità e aspettare il momento giusto’ a ‘essere pronti e osare combattere’. Lo vediamo nelle regolari azioni di coercizione e aggressione contro le Filippine e nella zona economica esclusiva delle Filippine… Lo vediamo nella pretesa cinese di una legge marittima che nessun altro riconosce, e nell’uso pervasivo della guerra legale come strumento di coercizione e pretesto per l’aggressione”.

Sia Paparo che Whipps hanno insistito sull’importanza delle partnership e della collaborazione, soprattutto in chiave di deterrenza. “La deterrenza è esponenziale quando viene esercitata insieme. È una responsabilità condivisa tra tutti noi”, ha affermato Paparo. “Due alleati non generano una deterrenza doppia, ma quadruplicata. Tre alleati generano una deterrenza nove volte più forte”.

 

 

Palau accusa la Cina di guerra ibrida e minacce alla sovranità

Il presidente di Palau, Surangel Whipps, ha accusato la Cina di condurre una guerra ibrida contro il piccolo Stato insulare, con pressioni economiche, calo del turismo, acquisti di terre lasciate inutilizzate e perfino il sospetto di invio di droga sulle coste per destabilizzare la società

Perché von der Leyen ha parlato da leader. L'analisi di Domenico Giordano

La presidente della Commissione nel suo discorso alla Plenaria di Strasburgo ha dimostrato che l’Europa può avere un leader. Per la prima volta Ursula ha fatto emergere con chiarezza quanto manchi all’Europa un afflato identitario. L’analista Domenico Giordano legge in filigrana le parole di Ursula von der Leyen

Meloni-Modi, una telefonata per riaffermare visioni comuni

La telefonata tra Meloni e Modi ha riaffermato la solidità della partnership strategica tra Italia e India, con un focus su difesa, tecnologia e commercio. Al centro, l’urgenza di una pace in Ucraina e la spinta verso un accordo di libero scambio India-Ue

A che punto è il piano Draghi. Il punto di Deutsche Bank

A un anno esatto dalla sua presentazione, solo poco più dell’11% delle raccomandazioni dell’ex presidente della Bce pensate per tenere testa a Cina e Usa si sono tradotte nella pratica. E così, nel giorno del discorso sullo stato dell’Unione di Ursula von der Leyen, l’Europa si scopre ancora una volta fragile e pigra

La disinformazione russa punta i volenterosi e colpisce Berlino. Ecco come

Dal falso dispiegamento della “Coalition of the Willing” alle campagne contro il cancelliere Merz, la disinformazione russa accelera con mappe inventate, fake news e deepfake

L’Europa in battaglia, la Russia e il destino dell’Unione. Il discorso di von der Leyen letto da Mauro

Il discorso sullo stato dell’Unione di Ursula von der Leyen ha posto al centro difesa e politica estera, con toni inediti. Per Mario Mauro, già ministro della Difesa, l’Europa deve prendere coscienza che la sfida con la Russia andrà oltre l’Ucraina e che senza strumenti comuni rischia di restare prigioniera di un ordine deciso da altri. Superare il veto, rafforzare l’autonomia industriale e preparare le nuove generazioni, queste sono le condizioni per un’Unione capace di contare nello scenario globale

Promuovere opere-segno, per una nuova fantasia della carità

Nelle parole pronunciate dal Santo Padre Leone XIV durante l’incontro avuto con il Consiglio dei Giovani del Mediterraneo può cogliersi un’indicazione in favore del recupero della categoria delle “opere-segno”. Il commento di Francesco Nicotri

Il Premio Carlo Mosca in Senato per la costruzione di una cultura nazionale della difesa

Alla Sala capitolare del Senato la seconda edizione del Premio Tesi Carlo Mosca ha riunito istituzioni e accademia per la costruzione di una cultura nazionale della difesa. Ecco chi c’era e cosa si è detto

La vicenda dei droni russi arriva in un momento difficile per l'Europa. Il commento di Coratella (Ecfr)

Per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina, velivoli Nato hanno abbattuto droni russi penetrati nello spazio aereo dell’Alleanza. L’episodio, che ha coinvolto la Polonia e portato a danni materiali, viene letto a Bruxelles e Kyiv come un atto deliberato di Mosca. Le accuse si intrecciano con le imminenti esercitazioni congiunte Zapad tra Russia e Bielorussia. “Un evento da cui non si potrà più tornare indietro”, commenta Teresa Coratella, vicedirettrice e policy fellow dell’ufficio di Roma dello European Council on Foreign Relations

Sebastien Lecornu, dal riarmo post Kyiv al bilancio francese. Chi è il nuovo premier

Giovane ma navigato, deciso sull’Ucraina e sul riarmo, silenzioso ma ficcante nel dibattito politico. E soprattutto ultra macroniano. In Francia lo definiscono un buon soldato, quindi molto incline ad applicare il dettato presidenziale. Errori compresi. Il nodo sarà il tema delle alleanze: socialisti e lepeniani attendono le sue prime parole

×

Iscriviti alla newsletter