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Dimettersi per una tesi copiata all´università? In Italia suona fantascientifico, in Ungheria è accaduto. Pal Schmitt alla fine ha fatto un passo indietro. L´ormai ex capo di Stato ungherese è un combattente. D´altronde, non ci si può attendere poca capacità di lotta da un signore che ha vinto la medaglia oro olimpica in uno sport come la scherma.
Ma, da sportivo, è anche un uomo che a un certo punto sa di dover ammettere la sconfitta. E questa, dopo settimane di strenua difesa, ha dovuto cedere: s´è presentato in Parlamento e ha rassegnato le dimissioni dopo che la sua università ha preso atto del fatto che gran parte della sua tesi di dottorato del 1992 era copiata e gli ha strappanto il titolo di dottore.
 
Uno smacco per il capo di stato, che s´è ritrovato a un certo punto a essere nel mirino degli attacchi dell´opposizione, ma anche punto debole di un sistema di potere incentrato sul primo ministro Viktor Orban, anch´egli al centro di attacchi nel paese e nell´Unione europea per aver riconfigurato la democrazia magiara su linee troppo personalistiche. Venerdì, Orban ha parlato per la prima volta del caso Schmitt ed è parso scaricare il presidente quando ha detto che stava alla sua decisione personale se dimettersi o meno.
 
Schmitt, fino a ieri, ha tenuto duro. Ancora ieri alla radio pubblica Kossuth dichiarava di avere la “coscienza pulita” e quindi di non aver alcuna intenzione di passare la mano. Tutto questo mentre il rettore Tivadar Tulassay della sua “Alma Mater”, l´Università Semmelweis, annunciava le sue, di dimissioni, per essere stato lasciato solo dal governo ad affrontare la vicenda.
Il presidente ha 69 anni ed è stato una leggenda della scherma. Oltre a essere stato olimpionico nei Giochi del 1968 e del 1972, è stato campione del mondo nel 1970 e nel 1971. Dopo il ritiro, ha utilizzato la sua fama immensa per entrare in politica. Nel 1989 è diventato presidente del Comitato olimpico ungherese, posto che ha mantenuto fino a due anni fa.
 
Schmitt è poliglotta: oltre all´ungherese, parla inglese, francese e spagnolo. Tra il 1993 e il 1997 è stato ambasciatore in Spagna, tra il 1999 e il 2000 in Svizzera. Membro del partito di destra Fidesz, quello di Orban, Schmitt è stato candidato sindaco di Budapest nel 2002, ma ha perso. Due anni dopo è stato eletto europarlamentare ed è stato vicepresidente dell´assemblea di Strasburgo tra il 2009 e il 2010. Nel 2010 è diventato presidente della repubblica dopo la vittoria che ha dato alla Fidesz due terzi dei seggi in Parlamento.
 
Schmitt è stato il quarto presidente magiaro dalla fine dell´era comunista. Nelle scorse settimane non è riuscito a contenere l´ondata di attacchi per la vicenda della sua tesi di dottorato in educazione fisica, incentrata proprio sui programmi dei Giochi olimpici. Ha resistito fino alla fine alle stoccate dei suoi avversari. Alla fine, però, ha perso. “In base alla Costituzione – ha dichiarato annunciando il suo passo indietro – il presidente deve rappresentare l´unità della nazione ungherese. Io, purtroppo, sono diventato un simbolo di divisione. Sento che è mio compito lasciare l´incarico”.

Chi è Pal Schmitt, dalle Olimpiadi alle dimissioni per plagio

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