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Non c’è solo l’aiuto del governo, di decreto in decreto. Famiglie e imprese italiane, e non certo da oggi, possono contare sul sostegno del sistema bancario, reduce dalla grande pandemia e ora nel bel mezzo della crisi energetica. Lo dicono i numeri. Tanto per cominciare quelli del’Associazione bancaria, che parlano di impieghi all’economia reale in aumento. A giugno 2022, per esempio, i prestiti alle aziende e alle famiglie sono aumentati del 3,3% rispetto all’anno prima.

LA PROVA DEI NUMERI

Guardando solo ai nuclei, il monte-prestiti è cresciuto del 4% mentre i finanziamenti erogati ai residenti in Italia, sempre lo scorso giugno, ha toccato quota 1.750 miliardi, con un incremento del 2,1%. Insomma, stando ai calcoli di Palazzo Altieri, basati sulle statistiche di Bankitalia, il sostegno del mondo bancario all’economia non è certo venuto meno in questi mesi. Se si prendono i tre principali istituti italiani, ovvero Unicredit, Intesa e Banco Bpm, ci sono non meno di 12 miliardi di euro di fondi riservati alle imprese e alle famiglie.

Come ha scritto il Messaggero, Unicredit concederà circa 5 miliardi di finanziamenti a fronte di 3 miliardi di moratorie sui mutui. E lo stesso faranno Intesa e Banco, con 2 miliardi per far fronte ai rincari innescati dall’energia. Come ha spiegato il ceo di piazza Gae Aulenti, Andrea Orcel incontrando gli analisti per presentare il piano a sostegno dell’Italia “siamo convinti che la ragion d’essere delle banche sia quella di aiutare le persone a costruire un futuro migliore. Tutte le nostre azioni, sia che si tratti di concedere un prestito o un mutuo, sia che si tratti di offrire flessibilità finanziaria con meno spese ,sono pensate per dare alle persone il sostegno di cui hanno bisogno quando ne hanno bisogno. Vogliamo fare del nostro meglio perché possano avere la libertà e l’opportunità di crearsi la vita che desiderano”.

OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE

Angelo De Mattia, profondo conoscitore del mondo bancario, editorialista ed ex alto funzionario di Bankitalia, nel commentare il quadro appena descritto con Formiche.net parte dalla sostanziale tenuta del sistema del credito, nonostante la congiuntura non proprio favorevole. “In questo momento non ravviso elementi di criticità nel sistema italiano. Che è e rimane sostanzialmente solido. Ma attenzione, perché le banche vanno seguite e nei programmi elettorali non vedo particolare attenzione a questo. Penso ai processi legati all’innovazione ma anche alla tutela del risparmio. Tutte cose su cui occorre una particolare attenzione da parte della politica e questo a prescindere dalla solidità del sistema stesso”, spiega De Mattia.

Stringendo il campo sul ruolo delle banche a sostegno dell’economia, De Mattia rileva come “le banche hanno fatto la loro parte e dovranno continuare a farla. Però non possono fare tutto da sole, occorre la spinta da parte del governo o dei governi. Voglio dire, gli istituti quello che dovevano fare l’hanno fatto, ma certamente nel momento in cui si pretendesse un maggiore sforzo, bisognerebbe partire dalla politica, chiamata a mettere in campo una serie di incentivi che possano aumentare il flusso di credito. Ripeto, non si può pensare che le banche da sole facciano tutto, servono incentivi ai prestiti e soprattutto una maggiore accortezza, da parte del governo di turno, ai processi innovativi a cui gli istituti stanno andando inevitabilmente incontro”.

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