Skip to main content

La Russia gabba il mondo sulle sanzioni? La risposta è sì. E lo fa su due fronti, quello bancario e quello petrolifero. Proprio su questo ultimo fronte, in alcuni casi a trasportare il petrolio che Mosca vende ai suoi Paesi amici, tra cui la Cina sono navi ordinarie che si appoggiano a compagnie assicurative occidentali, di cui hanno bisogno per operare nei principali porti in cui hanno attività, normalmente legittime. Ma in altri casi si parla di navi con proprietari e compagnie assicurative sconosciute, magari con sedi in paesi meno regolamentati, e che spesso utilizzano per trasportare il petrolio sanzionato navi malandate e pericolose. Insomma, questi mezzi, sfuggono puntualmente alle maglie delle sanzioni.

Ora, non ci sono dati precisi sul numero di navi ombra attive, ma sono state fatte alcune stime: secondo la società assicurativa e finanziaria Allianz nel trasporto del petrolio russo potrebbero essere attive fino a 600 navi. E un altro Paese che si ritiene faccia ricorso a questo sistema è il Venezuela, contro cui una serie di stati, oltre all’Unione Europea, hanno imposto sanzioni per via della repressione del presidente Nicolás Maduro contro l’opposizione democratica.

L’utilizzo delle cosiddette flotte fantasma serve a questi Paesi per aggirare le sanzioni che in vari modi impongono restrizioni e limiti ai loro commerci. Nel caso della Russia, per esempio, dopo l’invasione dell’Ucraina i paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), l’Unione Europea e l’Australia hanno imposto un tetto al prezzo del petrolio di 60 dollari al barile: il tetto al prezzo riguarda il petrolio che la Russia vende via mare ai paesi esterni all’Unione servendosi però di imprese di assicurazione e spedizione europee.

Ma non è finita. Anche sul terreno finanziario ci sono dei trucchetti e sempre per mano di Mosca. Uno dei maggiori istituti di credito privati ​​onlinerussi, la Tinkoff Bank, ha lanciato trasferimenti in baht (la moneta thailandese) tramite il sistema di messaggistica Swift, dal quale la quasi totalità delle banche russe. Una sorta di bug, voluto o no, che permette ai clienti privati ​​dell’istituto di credito di inviare fondi a qualsiasi banca tailandese tramite Swift.

Navi fantasma e buchi nello Swift. I trucchi di Mosca

Da settimane, per sfuggire al tetto imposto dall’Occidente al prezzo del greggio, Mosca usa flotte sconosciute alle agenzie internazionali. Mentre la banca online Tinkoff aggira Swift via Thailandia

Cosa c'è dietro l'accordo sul grano tra Russia e Cina

L’accordo concordato da rappresentanti russi e cinesi durante il Belt and Road Initiative Forum di Pechino va a rimpiazzare l’Accordo sul grano ucraino. Sopperendo alla domanda cinese, l’intesa porta i due Paesi ad essere ancora più vicini sul piano commerciale (e non solo)

Transizione, così si rinnova il dialogo con l’Africa. Al via l’Inaet

Eni e Luiss hanno inaugurato il Network internazionale per la transizione energetica africana. Presenti istituzioni, think tank, accademici e personalità dall’Italia e da dieci Paesi africani per lavorare a una piattaforma comune. L’obiettivo è sbloccare il potenziale inespresso del continente costruendo insieme le condizioni per cooperare. Il tema sarà al centro del G7 a guida italiana, come ha assicurato a Formiche.net il sottosegretario Silli

Giochi, nasce l'associazione Agic. Cosa farà

Costituita l’Associazione gioco e intrattenimento in concessione, una nuova realtà associativa che rappresenta le principali aziende concessionarie del settore del gioco pubblico e regolamentato in Italia

Price cap violato. Gli Usa sanzionano tre navi della flotta fantasma russa

Kazan, Ligovsky Prospect e NS Century, tutte di proprietà di società registrate negli Emirati Arabi Uniti, commerciavano petrolio oltre il limite dei 60 dollari al barile. L’amministrazione Biden ribadisce l’impegno per tagliare le fonti di profitto del Cremlino e mantenere stabile il mercato

Perché è inconcludente il narcisismo della coppia Landini-Schlein. Scrive Cangini

La politica, che sia partitica o sindacale, si fa attraverso il metodo del confronto e con l’obiettivo della mediazione. In alternativa c’è solo la demagogia, che in politica si traduce nel narcisismo più inconcludente. Inconcludente come proclamare un grande sciopero per poi accorgersi che le adesioni nei comparti principali sono state mediamente del 4%. Il commento di Andrea Cangini

Allarme Balcani, Zelensky e Washington in tandem (con nuove sanzioni)

Il presidente ucraino mette in guardia dalle tensioni alimentate da Mosca. Intanto gli Usa pubblicano un report sulle influenze maligne nei Balcani. Nel mirino due politici e dodici società

Il documento sulla Fratellanza umana e i commenti a un programma di al Jazeera

La riflessione di Riccardo Cristiano su due interviste contemporanee, con la madre israeliana di una donna presa in ostaggio il 7 ottobre e il dirigente di Hamas incaricato proprio della questione degli ostaggi, andate in onda sul network del Qatar, al Jazeera, e i relativi commenti crtitici del web riportati in seguito dal quotidiano saudita Arab News

L’export delle armi, la politica e la ricerca della decisione. Il commento di Filippo del Monte

Di Filippo Del Monte

L’ultimo caso relativo all’export militare è quello sollevato dal leader del M5S sulle esportazioni italiane verso Israele, sospesa dall’Uama per atto dovuto conforme alle norme della legge 185 il 7 ottobre (giorno d’inizio del conflitto contro Hamas). Emerge, ancora una volta, come la politica funga da “comparsa” sulla delicata materia dell’esportazione di armi. Il punto di Filippo Del Monte, Geopolitica.info

Guai ad accanirsi sul Dragone. Le sanzioni Usa viste da Foreign Affairs

Se la crescita cinese ha perso slancio e i consumi si sono depressi, la responsabilità è solo di Pechino e delle sue politiche. Gli Stati Uniti raccontino al mondo la verità, ma non si accaniscano sulla strada delle sanzioni al Dragone. Non conviene nemmeno a loro

 

×

Iscriviti alla newsletter