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“Credo sia giunto il momento che l’Europa abbandoni il suo status di adolescente geopolitico e diventi adulta. Per molto tempo, c’è stata molta compiacenza e ci siamo affidati ad altri per proteggerci. Personalmente, da molti anni sostengo la necessità di una difesa europea. Dobbiamo, ovviamente, attenerci ai nostri valori, ma allo stesso tempo difendere i nostri interessi. E senza un impegno per la sicurezza, sia interna che esterna, senza un impegno per la difesa, non saremo in grado di mantenere la nostra Unione europea e di difendere i nostri valori. Accolgo quindi con favore tutti questi sviluppi a favore della difesa europea, e credo che ciò avverrà. Ma sarà sufficiente? Lo sarà in tempo? Speriamo di sì. Dipende dalla leadership e dall’impegno degli europei per questa nuova fase dell’integrazione europea”.

Così parla l’ex-presidente della Commissione europea (nonché ex-primo ministro portoghese) José Manuel Barroso, a Roma per partecipare come oratore alla lecture “The Europe of Values. A tribute to Franco Frattini”, prima edizione della kermesse dedicata proprio alla memoria del magistrato ed ex-ministro degli Esteri italiano. Ad aprire l’evento, svoltosi presso la Sala Koch del Senato della Repubblica, i saluti istituzionali portati dal presidente del Senato Ignazio La Russa, dalla Senatrice Micaela Biancofiore e da Stella Coppi Frattini, presidente della Fondazione Ingenio e vedova di Frattini, seguiti dall’introduzione al discorso di Barroso fatta dall’ex-sottosegretario di Stato Gianni Letta.

Prima dell’evento, Barroso si è reso disponibile a rispondere alle domande dei giornalisti sull’evoluzione nella situazione politica internazionale e sul ruolo dell’Europa, la quale di fronte agli ultimi sviluppi sta mostrando la volontà di alzare la testa. Ad esempio con lo sviluppo di una Difesa Comune, che potrebbe essere portata avanti anche da un primo nucleo di Paesi pionieri, facendo ricorso al meccanismo di cooperazione rafforzata previsto dai Trattati. “Facciamolo con quelli che si impegnano. Se la Francia, la Germania, l’Italia, la Polonia, la Spagna, il mio Portogallo, vogliono farlo, dovrebbero farlo. Non c’è motivo di aspettare un membro che non vuole farlo. E tra l’altro, questo è perfettamente compatibile con i trattati”, rimarca Barroso.

Armi, ma anche medicine. Barroso parla degli sforzi della Gavi Alliance, di cui l’ex presidente della Commissione è stato nominato presidente del CdA, per portare i vaccini ai soggetti bisognosi senza accesso a questi farmaci. “Credo che Gavi abbia un argomento forte. Non c’è niente di più importante nella vita che salvare la vita di milioni di bambini, e noi lo stiamo facendo con successo. Quindi penso che alla fine della giornata raggiungeremo il nostro obiettivo di aumentare la velocità con cui possiamo vaccinare i bambini del mondo, in particolare in Paesi vulnerabili. E perché farlo non è solo un atto di solidarietà, di giustizia, ma anche il nostro stesso interesse per la sicurezza sanitaria. Perché, come abbiamo visto durante la pandemia, nessuno è libero. Nessuno è al sicuro quando gli altri non lo sono. Il virus non ha bisogno di un visto per viaggiare. Il virus non si ferma alle frontiere”.

Ma prima di salire sul palco, Barroso ricorda anche Franco Frattini, “un grande amico, un grande collega, un grande patriota italiano”, ma allo stesso tempo “un grande europeo. Non c’è contraddizione tra l’essere patrioti, amare i nostri Paesi, ed essere leali e impegnati nel nostro progetto comune europeo. Siamo entrambi cittadini del nostro Paese, sia esso l’Italia o il Portogallo, e cittadini d’Europa”.

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