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Quando era bambino, Carles Puigdemont, voleva vivere nello spazio. Dalle strade di Amer, un paesino catalano di 2400 anime, il piccolo Carles fantasticava di volare e guardare dall’alto la terra: voleva fare l’astronauta. Il suo non era un sogno originale: molti ragazzi di quella generazione rimasero colpiti dall’arrivo dell’uomo sulla Luna. Ora Puigdemont, presidente della Generalitat, vuole fare diventare realtà un altro sogno: l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna.

Il desiderio di secessione della Catalogna è antico (qui l’articolo di Alfonso Botti su come nasce l’indipendentismo catalano). Oggi però il movimento per la secessione è disposto a tutto pur di dichiarare l’indipendenza, anche a rischio di perdere l’autonomia esistente nella regione. Il volto di questa nuova sfida – o azzardo, dipende dai punti di vista – è quello di Puigdemont.

FIGLIO DEI PASTICCERI

Nato ad Amer nel 1962, Carles Puigdemont è il secondo di otto fratelli. Figlio e nipote di pasticceri, è cresciuto nei valori dello studio e il lavoro. La metà della scuola elementare l’ha fatta al collegio Santa Maria del Collell in Garrotxa con una formazione cattolica. Ha vissuto nella dittatura di Francisco Franco, ma a casa parlava catalano. Una vicina di Amer racconta al quotidiano El Periodico che i genitori di Puigdemont, “Xavier e Núria, si sono sacrificati molto per i figli. Lavoravano tutto il giorno per farli studiare. Non uscivano della pasticceria. Sono ammirevoli e una famiglia molto umile, nulla a che fare con l’élite di Barcellona”.

APPASSIONATO DELLA CATALOGNA

Le professoresse di Carles, Mercè Vila e Imma Rodríguez, ricordano che era uno studente discreto. Non litigava mai ed era appassionato di storia e geografia della Catalogna. Un po’ meno invece della matematica e delle scienze. “Si lamentava che i libri di testo non parlavano in forma critica di Franco. All’epoca aveva già il seme del tema nazionalista”, racconta la professoressa Vila.

LO ZIO JOSEP E IL NAZIONALISMO

Al contrario di molti leader secessionisti del partito Convergència, Puigdemont è indipendentista da molto tempo. La sua famiglia aveva convinzioni nazionalistiche. Una delle principali influenze politiche è arrivata dallo zio Josep Puigdemont, primo sindaco della democrazia ad Amer per il partito CiU tra il 1979 e il 1983. Il giovane Carles, con 17 anni, lo aiutava a scrivere discorsi e lettere. Il primo comizio politico di Puigdemont è stato nel 1980 e aveva come protagonista Jordi Pujol.

IL GIORNALISMO E L’AGENZIA CATALANA

Abbandonato il sogno di fare l’astronauta, Carles ha ripiegato nel giornalismo e nella filologia. La sorella Anna ricorda che scriveva e stampava lui stesso un piccolo giornale che vendeva agli amici. Scrisse una versione musicale di “Els Pastorets” (“Cantata dei pastori” in catalano). Carles divorava la rivista del paesino “Esplet”, che trattata due delle sue grandi passioni: il calcio e la musica. È stato corrispondente da Amer dei quotidiani “Los Sitios” e “Punt Dari”. Nel 1993 si prese un anno sabbatico e girò l’Europa. Voleva studiare la visione del catalano nella stampa internazionale e l’influenza delle nuove tecnologie nel giornalismo. Il risultato è stato il libro “Cata…què. Catalunya vista per la premsa internacional”. Nel 1995 fondò un’impresa di comunicazione e nel 1999 l’Agència Catalana de Notícies (ACN). Nel 2000 sposò la rumena Marcela Topor.

Amante della lettura e la cucina, il suo disco preferito è Jesucristo Superstar. Il suo posto preferito per passeggiare è Barri Vell a Girona.

L’UOMO PIÙ PERICOLOSO DELLA SPAGNA

Puigdemont è stato il primo deputato del Parlamento catalano ad avere un account Twitter nel 2006. Nel 2007 è diventato sindaco di Girona e faceva pedagogia digitale. Uno dei suoi collaboratori racconta che se ricevevano un fax, lui chiedeva di farsi mandare la prossima volta un’email: “Ci invitava ad aiutare al mondo locale e comunitario ad entrare nell’era internet”.

Secondo Manuel Arias Maldonado, professore di Scienze politiche nell’Università di Malaga, Puigdemont “è convinto della dichiarazione unilaterale d’indipendenza. È l’uomo più pericoloso della Spagna”.

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