Skip to main content

Si annuncia un nuovo venerdì di tensione oggi a Gerusalemme, dopo che le autorità israeliane hanno deciso di restringere nuovamente l’accesso alla spianata delle moschee alle sole donne e agli uomini con più di 50 anni. La mossa del governo arriva dopo l’ennesima giornata di scontri tra palestinesi e forze di sicurezza, avvenuti dentro e fuori l’Haram al Sharif, venerato dagli ebrei come Monte del Tempio, con oltre cento feriti tra le fila dei musulmani.

Gli incidenti si sono registrati paradossalmente proprio mentre Israele rimuoveva ciò che rimaneva delle nuove misure di sicurezza – tornelli e telecamere di sorveglianza – introdotte dopo l’attentato terroristico del 14 luglio con cui tre arabi-israeliani avevano ucciso a colpi di arma da fuoco due agenti israeliani proprio dentro la spianata. Israele aveva reagito con l’installazione di metal detector e altri dispositivi, divenuti presto un casus belli tra israeliani e palestinesi, agitando gli animi dell’intera umma islamica nel mondo. Ne sono seguiti scontri durissimi nei pressi di Gerusalemme est che hanno provocato la morte di cinque palestinesi, l’ultimo dei quali deceduto ieri, e migliaia di feriti. L’ondata di violenza non ha risparmiato gli ebrei: nel “giorno della rabbia” proclamato lo scorso venerdì, un palestinese si è introdotto nell’abitazione di una famiglia di coloni presso Ramallah, accoltellando a morte tre persone e ferendone gravemente un’altra. Per il terrorista, prontamente catturato, il premier israeliano Benjamin Netanyahu (in foto) ha chiesto ieri la pena di morte, che in Israele è stata comminata una sola volta, nel 1962, al criminale di guerra Eichmann.

La tensione ha presto travalicato i confini della Terra Santa, con l’episodio più grave registratosi in Giordania domenica scorsa. Un giovane operaio di origine palestinese che stava lavorando in un’edificio di pertinenza dell’ambasciata israeliana ad Amman ha accoltellato col cacciavite una guardia israeliana, che ha reagito aprendo il fuoco uccidendo l’assalitore e il proprietario, anch’egli giordano, della struttura. Ne è scaturita la dura reazione del governo giordano, che pretendeva di processare la guardia mentre Israele invocava l’immunità diplomatica. Lo stallo è stato superato dopo una telefonata tra re Abdallah e Netanyahu cui ha fatto seguito il rientro in patria della guardia e dell’intero staff dell’ambasciata. Ma il malumore giordano si è riacceso ieri dopo che Netanyahu ha fatto diffondere le immagini in cui abbraccia la malcapitata guardia: Abdallah ha chiesto che il “killer” venga regolarmente processato da Israele, e ha accusato Netanyahu di indulgere in dannose “provocazioni”.

israele

Tutte le nuove tensioni fra Israele e Giordania

Si annuncia un nuovo venerdì di tensione oggi a Gerusalemme, dopo che le autorità israeliane hanno deciso di restringere nuovamente l'accesso alla spianata delle moschee alle sole donne e agli uomini con più di 50 anni. La mossa del governo arriva dopo l'ennesima giornata di scontri tra palestinesi e forze di sicurezza, avvenuti dentro e fuori l'Haram al Sharif, venerato…

Vladimir Putin

Sanzioni Usa alla Russia, ecco perché i colossi dell'energia europei tremano

Il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia, che il Congresso Usa sta predisponendo, potrebbe rivelarsi una mazzata per l'industria energetica europea. E potrebbe aprire la strada alla conquista del mercato del vecchio continente da parte delle concorrenti americane. Se il piano di sanzioni, passato martedì alla Camera, dovesse essere approvato anche dal Senato e poi ratificato dal presidente Donald Trump,…

La Rai riaccende i riflettori su padre Dall'Oglio

In questi giorni ricorrono due anniversari di cui si sta parlando poco. Due storie diverse ma allo stesso tempo vicine. Parliamo di padre Jacques Hamel, il sacerdote cattolico barbaramente sgozzato in Francia il 26 luglio dell’anno scorso da due giovani terroristi islamici mentre celebrava messa; e di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita italiano fondatore della comunità monastica cattolico-siriaca Mar Musa,…

Sanità, sanzioni, transgender: tre problemi per Trump in un solo giorno

Giovedì il Senato ha bocciato la proposta repubblicana di abolire il sistema sanitario Obamacare senza prima aver messo in piedi una riforma sostitutiva. È un altro colpo politico subito dalla Casa Bianca che aveva spinto, anche e soprattutto per mano presidenziale, questo genere di azione legislativa. Ci sono stati 3 repubblicani che hanno votato con i democratici contro lo skinny…

welfare, sentenza, corte costituzionale

Cosa dice Bruxelles dell'ultima macronata di Macron su Fincantieri?

Il presidente francese Emmanuel Macron ha gettato la maschera, non solo quella di aver tentato di accreditarsi come un europeista convinto, ma anche quella di voler vantare un approccio manageriale alla politica. Dopo la Libia, di cui Francia e Gran Bretagna condividono gran parte delle responsabilità dell’attuale caos, Macron ha giocato la carta del "bonapartismo" anche su Fincantieri, rimettendo in…

Goldman Sachs

Perché il Venezuela si gioca il futuro democratico nel prossimo weekend

In Venezuela si vivono ore decisive per il futuro della democrazia. Il prossimo 30 luglio, il governo di Nicolás Maduro ha convocato le elezioni per la scelta di 545 membri dell’Assemblea Costituente che riscriverà la nuova Costituzione. Le proposte che cominciano a girare sono poco allettanti: abolizione della proprietà privata, più poteri per il presidente della Repubblica e riduzione dell’autorità…

George Pell tra accuse, riforme economiche sospese e dubbi australiani

Appena sei minuti. Tanto è durata la prima udienza del processo al cardinale George Pell. Nessun dettaglio sulle accuse per presunti abusi sessuali su minori di decenni fa. Appena sei minuti di udienza preliminare che aprono un processo che si annuncia non breve se letto nel piano di riforma economica del Vaticano di cui il cardinale è uomo chiave. Se…

Banche centrali, saggia flemma o pericolosa prudenza?

I mercati finanziari sono disorientati, tra le politiche di bilancio ancora molto incerte negli Usa e le banche centrali che non riescono a riportare alla normalità le politiche monetarie: l’inflazione è ancora troppo bassa su entrambe le sponde dell’Atlantico, ed i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni molto lontani dalla normalità. Mentre la Fed rinvia di continuo il…

siria assad paolo dall'oglio

Vi racconto le missioni di Paolo Dall'Oglio

Non aveva bisogno di fare sfoggio della sua profonda cultura, di ostentare erudizione. Con parole lineari, semplici, nel 2013, pochi mesi prima del suo sequestro, con questa semplice frase sapeva parlarci del presente, della Siria parlandoci del nostro futuro padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita sequestrato quattro anni fa a Raqqa: "Vi è un circolo ermeneutico infernale: le paure legittimano la…

Colombo, Incidente, Vivaldi marciare, consip, siria, brescia, Londra Alto Adige, Federico Guiglia dj fabo

Tim, Flavio Cattaneo le buonuscite da capogiro: fino a quando?

Poiché il comunismo è morto e sepolto da svariati anni, nessuno potrà oggi risentirsi se il comune cittadino senza ideologie, né accecato da alcun rancore sociale, si domandi: ma com’è possibile che in piena epoca del tirare la cinghia, nel periodo amaro dei tagli e dei tetti agli stipendi per i manager pubblici che ogni governo invoca e promette, si…

×

Iscriviti alla newsletter