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Molto si discute della nuova legge elettorale. E poco delle implicazioni finanziarie ed economiche di un’anticipazione delle elezioni politiche al 24 settembre, al fine di farle coincidere con quelle della Repubblica Federale Tedesca.

È stata – è vero – offerta una giustificazione che ha un sapore ‘meta economico’. Far coincidere le urne italiane con quelle tedesche (specialmente se il nostro sistema elettorale- ancora in corso di confezione- sarà simile a quello della Repubblica Federale) potrebbe fare da traino ad una grande coalizione in grado da facilitare un’operazione analoga in Italia. Mentre in Germania i due maggiori partiti governerebbero insieme, senza avere seri problemi di finanza pubblica, la ‘grande coalizione italiana’ potrebbe affrontare meglio di un Governo di fine legislatura una ‘legge di bilancio ’ che dovrebbe contenere una manovra di finanza pubblica di 15-17 miliardi di euro, tra riduzioni di spese ed aumenti di entrate.

Questa giustificazione ‘meta economica’, secondo i “gufi” e i “maligni’”, nasconderebbe il timore del Segretario del PD di presentarsi agli elettori con misure ‘lacrime e sangue’ proposte in una legge di bilancio firmata da un Presidente del Consiglio e da un Ministro dell’Economia e delle Finanze ambedue autorevoli esponenti del PD. C’è il rischio, secondo alcuni sondaggi, che nonostante una legge elettorale proporzionale, ma mirata a favorire le aggregazioni, il PD scenda al 20% del voto popolare. Sarebbe una gravissima sconfitta del leader del PD, reduce di una vera a propria Caporetto sul referendum costituzionale, nonché di risultati quanto meno dubbi in aspetti caratterizzanti il Governo da lui guidato (come il Jobs Act e La Buona Scuola).

Ci sono, quindi, considerazioni puramente politiche che inducono il leader del PD a premere per elezioni anticipate. I partiti di opposizione pensano che andare presto alle urne vorrebbe dire dare una bella suonata a Matteo Renzi. Per Forza Italia è un mezzo per rientrare in gioco, in una grande coalizione in cui non avrebbe una posizione secondaria.

Gioverebbe a finanza ed economia anticipare i comizi elettorali? Difficile sostenerlo in una situazione i cui l’Italia sembra uscire da dieci anni di crisi, e due recessioni, con una ripresa debole e fragile. Le elezioni causano sempre incertezza e distolgono attenzione dai temi dell’economia ad altri argomenti. Se vengono anticipate senza una valida ragione – e non se ne è ancora trovata una sufficientemente robusta – possono anche scatenare ondate di panico, come avvenne nella non lontana estate 1992, quando le elezioni non produssero una chiara forma e struttura di Governo ed il Paese non riuscì a restare negli accordi di cambio europei (colloquialmente chiamati SME). Oggi con un debito pubblico pari ad oltre 130% del Pil, un’economia reale la cui ripresa è la più lenta dell’eurozona, disoccupazione alla stelle, siamo complessivamente in una situazione non diversa da quella di allora, anzi sotto diversi aspetti anche peggiore. Quindi, anticipare le elezioni per a) avere una grande coalizione solida alla guida del Paese e b) evitare al leader del PD una nuova fragorosa batosta, potrebbe avere effetti opposti a quelli desiderati.

Già adesso un intergruppo di parlamentari (di differenti partiti) ha costituito un piccolo investment club dove ciascuno versa mensilmente una piccola somma, da trasferire in Germania ed in Austria una volta varata la legge elettorale ed iniziati i preparativi di elezioni che porterebbero lo spread alla stelle. Il fine non è speculativo ma quello di conservare il valore dei loro risparmi. Speculatori di ben altra portata si stanno già fregando le mani. In questo contesto, per l’economia reale si darebbe addio alla tremolante crescita e si verificherebbe la terza recessione in dieci anni.

elezioni

Ecco tutte le implicazioni economiche e finanziarie delle elezioni anticipate

Molto si discute della nuova legge elettorale. E poco delle implicazioni finanziarie ed economiche di un’anticipazione delle elezioni politiche al 24 settembre, al fine di farle coincidere con quelle della Repubblica Federale Tedesca. È stata - è vero - offerta una giustificazione che ha un sapore ‘meta economico’. Far coincidere le urne italiane con quelle tedesche (specialmente se il nostro…

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