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Gli studi che stanno alla base di questo volume nascono a metà degli anni ’90, quando ho iniziato ad abbinare al mio lavoro psicoanalitico l’attività di intervento a favore di vittime di emergenze, naturali o causate dall’uomo.

Nel tempo è divenuto sempre più evidente che era necessario prestare attenzione non solo alle vittime, ma anche ai soccorritori. Nello stesso tempo doveva essere ripensato tutto l’impianto della sicurezza in modo da tenere conto dei problemi, ma anche delle risorse delle persone presenti nelle aree colpite da emergenze.

Anni di studio e di esperienze professionali mi hanno portato a trasferire il mio settore principale di interesse sulla comprensione dei comportamenti e dei processi decisionali utilizzati in emergenza, nella convinzione che tali conoscenze permettano una miglior organizzazione del sistema di sicurezza.

Il libro nasce quindi dalle esperienze condotte come Referente tecnico nazionale della Croce Rossa Italiana per il Servizio psicosociale chiamato tra l’altro a intervenire in tutte le emergenze, e come consulente di aziende ed enti nazionali e stranieri.

Proprio perché ritengo che le conoscenze maturate sui comportamenti umani in emergenza siano un bagaglio necessario per chi lavora quotidianamente in questo campo, il volume si rivolge ai responsabili e agli addetti dei servizi di prevenzione e protezione aziendale, ma anche a tutti coloro che dovendosi occupare di emergenze vogliono preparare allo scopo persone, documentazione, spazi e strumenti comunicativi.

È consigliato anche a chi progetta ambienti destinati ad attività lavorative o ad accogliere numerose persone come clienti o utenti.
La stessa documentazione scientifica contenuta nella bibliografia, e ampiamente citata nel testo, è pensata per fornire ulteriori approfondimenti ai cultori della materia.

Il volume è articolato in due parti fondamentali: la prima sviluppa le conoscenze sul funzionamento delle persone e della folla, la seconda presenta gli strumenti e le strategie per la gestione dell’emergenza, utili a chi predispone i relativi piani o è chiamato a intervenire nelle situazioni critiche. Così nei primi capitoli si può prendere confidenza con caratteristiche del cervello umano a partire dalle proprietà dell’attenzione, della memoria e di altri meccanismi cognitivi. È sembrato utile parlare della paura di fronte al pericolo e approfondire il tema del panico, da che cosa è generato, se è inevitabile o meno e riferirsi agli esempi realizzati dagli studiosi.

Entrando nel vivo del tema dell’emergenza numerosi studi hanno analizzato le variabili psicosociali collegate alla percezione del rischio, ai bisogni di conferma manifestati dalle persone, allo sviluppo della consapevolezza circa il pericolo di nuova insorgenza e di come i legami affettivi e le esperienze del passato condizionino i comportamenti.

La folla merita un discorso a parte, perché è più di una somma di persone e ha delle proprie regole di funzionamento, ma non va sempre e solo temuta nei suoi comportamenti.
Nella seconda parte del libro vengono ripresi gli studi e approfondite le analisi sulle risorse utili nella gestione dell’emergenza. In questo contesto è essenziale valorizzare il tempo di pre-movimento, che occupa un posto decisivo nello sviluppo di un’evacuazione.

L’ambiente in cui si sviluppa improvvisamente una fonte di pericolo configurando un’emergenza può condizionare i risultati dell’intero processo a seconda della presenza delle caratteristiche analizzate nel capitolo dedicato, dove vengono dati anche numerosi suggerimenti di carattere sia generale sia pratico.

Un capitolo specifico merita la comunicazione nell’emergenza, analizzando aspetti positivi e negativi dei segnali “base” di allarme, di messaggi preregistrati, di messaggi in tempo reale, considerando le caratteristiche principali utili alla comunicazione Essenziale per prepararsi alle emergenze è la scelta del personale che compone le squadre di emergenza e la sua preparazione. La scelta parte dalla consapevolezza delle competenze utili alla gestione di un’emergenza, in parte come caratteristiche personali e in parte come qualità sviluppabili, sempre tenendo conto che la squadra di emergenza non è una somma casuale di individui singoli, ma è un gruppo formato e preparato nell’ambito di un’organizzazione aziendale.

Vengono proposti quindi degli obiettivi di competenze e risorse da sviluppare, ma anche di metodologie per lavorare in questo senso e di sostegno al personale.

Ultimo il tema dell’organizzazione delle esercitazioni. Fare un’esercitazione per il solo scopo di rispondere a un obbligo di legge è uno spreco di tempo e di risorse. Le esercitazioni vanno preparate individuando le figure protagoniste e i relativi ruoli, le modalità di svolgimento e l’analisi dei risultati, così come il clima aziendale che può o meno rendere credibile il lavoro svolto.

Alberto Zuliani

Azioni e reazioni belle emergenze.

Tutto quello che si deve sapere sui comportamenti umani per costruire un piano di emergenza

EPC Editore, 2017

160 pp. euro 19

Emergenza

Gestire l'emergenza. Il libro di Antonio Zuliani

Gli studi che stanno alla base di questo volume nascono a metà degli anni ’90, quando ho iniziato ad abbinare al mio lavoro psicoanalitico l’attività di intervento a favore di vittime di emergenze, naturali o causate dall’uomo. Nel tempo è divenuto sempre più evidente che era necessario prestare attenzione non solo alle vittime, ma anche ai soccorritori. Nello stesso tempo…

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