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L’attentato terroristico che ha colpito la Russia, il cui bilancio continua a salire con il passare delle ore, non ha fermato la guerra in Ucraina. Durante la scorsa notte Mosca ha lanciato un attacco massiccio con missili e droni, diretti sia contro la capitale Kyiv che contro la regione di Lviv nell’Ucraina occidentale. In quello che è il terzo grande attacco missilistico russo registrato negli ultimi quattro giorni, le forze armate russe hanno lanciato cinquantasette vettori, tra missili e loitering munitions. La difesa ucraina ha riportato di aver distrutto diciotto missili e venticinque droni kamikaze. “Per la terza mattina all’alba di questa settimana, tutta l’Ucraina è sotto allerta aerea ed è stato consigliato di cercare riparo. La Russia continua a lanciare indiscriminatamente droni e missili senza alcun riguardo per milioni di civili, violando il diritto internazionale”, ha scritto l’ambasciatore statunitense Bridget Brink su X. Mentre il sindaco di Lviv Andriy Sadovy ha dichiarato che circa venti missili e sette droni Shahed di fabbricazione iraniana sono stati lanciati contro la regione “prendendo di mira infrastrutture critiche”, causando un’interruzione nel flusso della corrente elettrica.

Uno dei missili diretti verso l’area di Lviv è entrato brevemente nello spazio aereo polacco. La struttura militare di Varsavia ha dichiarato che “c’è stata una violazione dello spazio aereo polacco da parte di uno dei missili da crociera lanciati questa notte dall’aviazione a lungo raggio della Federazione Russa. L’oggetto è entrato nello spazio polacco vicino alla città di Oserdów e vi è rimasto per 39 secondi”. Il Comando operativo delle Forze armate polacche ha affermato che le sue forze erano in uno stato di massima prontezza a causa dell’“intensa attività aerea a lungo raggio della Federazione Russa questa notte” e degli attacchi missilistici in Ucraina, e che sia gli aerei polacchi che quelli alleati sono stati attivati. Il governo polacco ha chiesto ufficialmente spiegazioni alle autorità russe per questa violazione del proprio spazio aereo nazionale, il secondo dopo quello avvenuto nel novembre 2022, quando una testata russa si è schiantata sul territorio della Polonia. Le tensioni nei cieli sono cresciute anche nella regione artica: Mosca avrebbe fatto decollare dei jet in risposta all’avvicinamento di due bombardieri statunitensi al confine russo nella regione del Mare di Barents.

Nel frattempo l’Ucraina continua a portare avanti la sua lotta sul mare. Le forze di Kyiv hanno dichiarato di aver colpito due navi da sbarco russe, un centro di comunicazione e altre infrastrutture utilizzate dalla flotta russa del Mar Nero in Crimea. Secondo i media, le navi da sbarco danneggiate sarebbero la Yamal e la Azov. La pressione esercitata dalle forze ucraine sta spingendo sempre più a Ovest la flotta russa del Mar Nero, il cui controllo sul bacino marittimo è crollato rispetto all’inizio del conflitto. Mosca starebbe progettando addirittura di costruire una nuova base navale sulle coste dell’Abkhazia in funzione sostitutiva delle infrastrutture portuali site nella penisola di Crimea, considerate come troppo esposte agli attacchi di Kyiv.

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