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Il Parlamento europeo riunito in sessione plenaria ha approvato la scorsa settimana a Strasburgo la direttiva sul Pnr (Passenger name record). Il Pnr è costituito dall’insieme delle informazioni fornite dai passeggeri durante la prenotazione dei voli.

COSA CAMBIA CON IL PNR

Grazie alla raccolta, alla condivisione e all’analisi dei dati Pnr, le agenzie di intelligence europee saranno in grado di scovare comportamenti sospetti. Fino a questo momento le compagnie aeree raccoglievano già questi dati, ma per soli scopi commerciali. A partire dall’entrata in vigore della direttiva invece, i dati dei passeggeri verranno trasmessi alle autorità competenti che potranno scambiarli con le autorità preposte di altri Stati Membri ed Europol, favorendo in questo modo la prevenzione dei reati di terrorismo.

IL PERCORSO PARLAMENTARE

Un percorso travagliato iniziato nel 2003, anno nel quale la Commissione europea ha presentato la sua prima comunicazione sul Pnr, e approdato a direttiva 13 anni dopo. Dopo l’attentato di Bruxelles, l’adozione del Pnr è diventato il cavallo di battaglia di buona parte dei Gruppi politici europei, ma il Gruppo Ppe ne reclama la paternità e in questi ultimi giorni non ha gradito il comportamento di altri gruppi che, vista la situazione, non si sono risparmiati di fare proclami “sulla bontà del provvedimento”. Da una analisi delle votazioni, risulta che le sinistre europee (Partito democratico incluso) hanno sempre votato contro l’adozione della direttiva sul Pnr . Infatti il 24 aprile del 2013 in Commissione Libe Parlamento europeo i Gruppi S&D (di cui fa parte il Pn) Alde, Verdi e Gue respingevano la proposta di Pnr, stessa sorte per il voto in plenaria il 10 giugno 2013.

BARUFFE POLITICHE

Il dossier è rimasto bloccato per circa due anni al Parlamento europeo, grazie a un gioco di ostruzionismo; solo nel 2015, dopo l’attacco a Charlie Hebdo, la discussione è stata riaperta. Le sinistre europee hanno da sempre osteggiato l’approvazione del Pnr, perché secondo le dichiarazioni fatte da esponenti Ppe “sono sempre pronte a sacrificare la sicurezza in virtù di una ideologica tutela della privacy”. Ma come fanno notare i Deputati che hanno votato a favore del Pnr “di che privacy stiamo parlando se viviamo in un mondo globalizzato dove ci sono telecamere, localizzazioni attivate sui telefoni cellulari, e social media dove sono mediamente inserite valanghe di informazioni foto e altro?”

LE PROSSIME TAPPE

Adesso la palla passa al Consiglio dei Ministri della UE che dovrà formalmente approvare la proposta e poi una volta pubblicata nella Gazzetta ufficiale della UE, gli Stati Membri avranno due anni di tempo per recepirla nella legislazione nazionale. Al momento la direttiva verrà applicata ai voli extra-UE, ma gli Stati Membri potranno decidere di estenderla ai voli intra-UE, notificandolo per iscritto alla Commissione europea.

Cosa cambia nei voli aerei con la direttiva sul Pnr

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