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Da “cattolico adulto” quale è, Matteo Renzi ha ricordato di aver giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo. Quella stessa Costituzione per lui non è un testo sacro inviolabile, dato che necessita di qualche aggiornamento. Peccato però che proprio la sua riforma firmata con un’altra “cattolica adulta” come la ministra Maria Elena Boschi stia trovando parecchi ostacoli all’interno del mondo cattolico, sia dalle aree più conservatrici che da quelle annoverate nella schiera dei progressisti.

LE POLEMICHE SULLA RIVISTA DEI GESUITI

Ad aprire le danze di questo dibattito è stata la rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica che, come ormai anche i muri sanno, prima di venire data alle stampe riceve il benestare della Segreteria di Stato della Santa Sede. Da qui l’attenzione spasmodica che gli riservano i media ogni volta che si schiera in un senso o in un altro. Un articolo di padre Francesco Occhetta che ha auspicato di fatto la vittoria dei sì al referendum (qui la ricostruzione di Formiche.net) ha scatenato un mezzo putiferio, costringendo il direttore della rivista padre Antonio Spadaro a precisare via Twitter che La Civiltà Cattolica darà spazio anche ad altri contributi di diverso tenore (qui una ricostruzione dell’accaduto).

COSA DICE LA CEI

La data del voto è ancora lontana ma anche la voce della Cei inizia a farsi sentire. Non direttamente, e nemmeno con un’aperta indicazione di voto. Però i primi segnali si iniziano a scorgere: come il titolo a tutta pagina dell’edizione domenicale del quotidiano dei vescovi Avvenire (“Il referendum del secolo”), che ha dato ampio spazio all’avvio della campagna di Renzi a Bergamo, con ben due editoriali legati al voto referendario, uno in difesa della riforma e firmato dal giurista Marco Olivetti, docente di Diritto costituzionale alla Lumsa di Roma, l’altro più critico anche se in maniera articolata, opera del costituzionalista dell’Università di Torino Mario Chiavario. Dal canto suo, il Forum delle Famiglie (organizzazione vicina alla Cei) tramite il presidente Gigi De Palo ha fatto sapere di non voler boicottare il referendum costituzionale per via delle unioni civili, con chiaro riferimento alla posizione del Comitato Difendiamo i nostri figli apertamente schierato per il no. Inoltre qualche tempo fa su Agensir, l’agenzia di stampa dei vescovi, è stato pubblicato un intervento del professor Francesco Bonini, ordinario di Storia delle istituzioni politiche alla Lumsa di Roma, che ha invitato le parti in causa a promuovere un dibattito vero, lontano dai rumori delle opposte tifoserie.

IL NO DALLE ASSOCIAZIONI DEI LAVORATORI

Il fronte del no al referendum costituzionale ha già trovato importanti adesioni nelle associazioni cattoliche dei lavoratori. Il Movimento cristiano lavoratori non si è ancora espresso ufficialmente ma il suo presidente Carlo Costalli ha anticipato al Tempo alcuni dubbi (qui l’intervista) avanzando critiche all’operato del governo Renzi. Per quanto riguarda le Acli, organizzazione da sempre vicina ai cattolici del centrosinistra, il neoeletto presidente Roberto Rossini ha rimandato a settembre il tema referendario, ma dalle sedi territoriali si alzano le prime voci fortemente contrarie alla riforma Renzi-Boschi come quella delle Acli di Bergamo (qui l’intervento).

RISPUNTANO I COMITATI DOSSETTI

“La posta in gioco tra il Sì e il No nel prossimo referendum costituzionale non è il Senato ma è l’abbandono della Costituzione vigente e la sua sostituzione con un sistema di democrazia dimezzata”. Sono le durissime parole contenute nell’incipit dell’appello promosso dai cosiddetti “Cattolici del no”, firmato da numerosi esponenti del cattolicesimo di base e collaterale alla sinistra, a partire da padre Alex Zanotelli e dal giornalista Raniero La Valle (qui l’appello). Tra i firmatari spuntano anche i referenti dei Comitati Dossetti, ispirati allo storico esponente emiliano della sinistra democristiana, scesi in piazza qualche giorno fa a Bologna per manifestare a favore del no (qui la loro posizione).

TRA CL E FAMILY DAY

Comunione e Liberazione non ha (ancora) preso posizione in merito al referendum costituzionale. Negli ambienti ciellini però non manca il fermento, come testimoniato dall’attenzione posta dal quotidiano d’area il Sussidiario che proprio ieri ha ospitato un’interessante ricostruzione sulle reali intenzioni di Renzi, mentre alcuni politici di riferimento del Movimento come il capogruppo di Area Popolare Maurizio Lupi sono in prima linea nel sostenere le ragioni della riforma.
Sul fronte Family Day, sabato 28 a Roma il Comitato Difendiamo i nostri figli guidato da Massimo Gandolfini terrà a battesimo il Comitato “Famiglie per il no al referendum”, confermando così la decisione già annunciata di voler contrastare con ogni mezzo (politico) il premier dopo l’ok al ddl Cirinnà. La stessa giornalista cattolica Costanza Miriano, tra le organizzatrici della manifestazione romana, ha spiegato al Foglio le ragioni della sua posizione.

Matteo Renzi

Che si dice tra giornali e movimenti cattolici sul referendum costituzionale

Da “cattolico adulto” quale è, Matteo Renzi ha ricordato di aver giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo. Quella stessa Costituzione per lui non è un testo sacro inviolabile, dato che necessita di qualche aggiornamento. Peccato però che proprio la sua riforma firmata con un’altra “cattolica adulta” come la ministra Maria Elena Boschi stia trovando parecchi ostacoli all’interno del mondo cattolico, sia…

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