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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

22 marzo 2016, prima due esplosioni all’aeroporto di Bruxelles Zaventem alle 8 del mattino, poi due altre bombe sono esplose in centro, alle fermate di metro Malebeek e Schumann, vicino alle istituzioni europee. Un assedio avvenuto tre giorni dopo l’arresto di Salah Abdeslam, il principale ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre. Il terrorismo ha aperto una ferita nel cuore dell’Europa; i paesi dell’Unione hanno bisogno di una presa di posizione chiara da parte dei governanti. Non basta l’euro per unirci, serve ricordare e far valere le nostre radici culturali cristiane: si istituisca un’unità di crisi mondiale, che a queste meschinità risponda con immediata fermezza.

A Milano e in Lombardia vogliamo regole chiare: non si tratta di propaganda, bensì di garanzia di sicurezza per i nostri cittadini. Divieto di circolare a volto coperto, al bando i luoghi di culto nei sottoscala, controllo serrato sulle comunità islamiche già attive, vigilanza sugli investimenti dei califfati nel nostro territorio. Le intercettazioni vengano utilizzate per controllare i presunti criminali, non per guardare dallo spioncino della porta di qualche politico.
Non vogliamo alcuna parola fine dunque sulla vicenda della legge regionale sui luoghi di culto, dopo la bocciatura da parte della Consulta. Regione ha scritto modifiche ad una legge urbanistica che non c’entra con le religioni. Fino ad oggi, in assenza di questa legge, chiunque poteva aprire una moschea in un posto qualsiasi, senza rispettare le regole, che invece sono richieste alle altre religioni.

Si tratta dell’ennesima ingerenza politica di Roma, e del governo Renzi nei confronti di chi cerca solo di tutelare il proprio territorio e raccogliere le istanze dei suoi cittadini. Questa regolamentazione è una necessità assoluta per il bene e la sicurezza di tutti. Difendere la patria, il proprio territorio, è dovere delle istituzioni.

Qualche dubbio sull’operato dei nostri governanti sorge anche in merito alla volontà di istituire lo IUS SOLI: la legge in discussione concederebbe la cittadinanza ai nati in Italia da stranieri che vi risiedono da almeno 5 anni. Parigi non ebbe la possibilità di cacciare Mohammed Merah, che fece strage a Tolosa nella scuola ebraica. Merah era nato proprio in questa città, cittadino francese nato da genitori maghrebini.

La situazione non è identica, poiché in Francia hanno cittadinanza francese molti cittadini provenienti da alcuni territori del nord Africa, ma è certo che il lassismo di certa sinistra italiana può mettere in pericolo il nostro paese, con il ddl sul diritto di cittadinanza mitigato a firma PD che prevede anche che i minori arrivati in Italia sotto i 12 anni possano ottenere la cittadinanza se hanno frequentato regolarmente per almeno 5 anni nel territorio nazionale istituti o percorsi di formazione professionali nazionali.

Ma è pur vero che l’Islam non è uno solo; ci sono centinaia, migliaia di musulmani per bene: prendano posizione contro questa guerra assurda, contro l’abitudine ormai insita nei cuori di tutti noi di non stupirci neanche più di questa barbarie. E il nostro Paese abbia il coraggio di combattere con forza quella che è di fatto una guerra alla nostra cultura: non tanto al nostro territorio, in vista di conquista geografica, ma ancora più subdola, sotterranea e paurosa. È il progetto di distruggere la vita occidentale: questo è razzismo; non ci si può arrendere all’invasione.

Rivitalizzare la nostra storia, la nostra cultura e anche la nostra appartenenza religiosa, le radici cristiane di quell’Europa che oggi è stata colpita proprio nel suo cuore, significa dire al mondo che noi ci siamo e non ci arrendiamo. Non dobbiamo combattere con armi, ma con la tradizionale “superiorità” che ha fatto del nostro – insieme al Nord America – il continente guida del mondo intero. Superiorità nel senso non dispregiativo del termine, ma nel senso della consapevolezza che possiamo e dobbiamo difendere la nostra terra, le nostre famiglie e tutto ciò che abbiamo costruito con fatica nei millenni, vale a dire letteratura, architettura,economia, cultura, arte.

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