Skip to main content
Roberto Race
Roberto Race

Inizia questo pomeriggio a Bruxelles il vertice dei Ministri della Difesa della Nato e il meeting si preannuncia cruciale. Sono tanti dossier sul tavolo che potrebbero anche iniziare a cambiare la mission e la vision di un’organizzazione che ha al suo interno leadership coraggiose e al contempo troppi dottor Stranamore. Barack Obama nell’incontro con il Presidente Mattarella alla Casa Bianca ha spiazzato tutti immaginando un ruolo della Nato nell’affrontare l’emergenza migratoria nel Mediterraneo (non è chiaro ancora in che modo), la lotta a Daesh e l’emergenza in Siria e in Libia terranno inevitabilmente banco ad un summit che era stato pensato in chiave dell’adesione della Georgia nell’Alleanza Atlantica e con uno sguardo più ad Est che nel Mediterraneo.

Ed allora appare chiaro alle leadership più attente (e questa volta l’Italia con il Ministro Pinotti è in prima linea) che la Nato dovrà ripensarsi più per il suo ruolo nel Mediterraneo che come guardiano di un’eventuale invasione russa di un paese alleato… soprattutto se un’eventuale crisi dovesse essere frutto di azioni unilaterali inconsulte del paese in questione.

Deve essere chiaro che l’equazione NATO = Stati Uniti non è più vera da alcuni anni, perciò bisogna distinguere la posizione degli USA, ovviamente “senza se e senza ma” a favore della Turchia, rispetto a quella della NATO, che proprio oggi ha ribadito formalmente il proprio ruolo di deterrenza nei confronti delle minacce all’alleato mediorientale, forse senza crederci fino in fondo… d’altro canto, il problema vero potrebbe essere invece l’emergenza profughi che interessa la Turchia, così come la Germania e, come ben sappiamo, l’Italia. La crisi Ucraina ha dimostrato infatti come sia più facile che un paese venga destabilizzato al suo interno che possa essere attaccato con truppe che ne invadano platealmente i confini.

Le criticità
Val la pena articolare un’unica, complessa riflessione sul tema che oggi tormenta più di ogni altra cosa l’Alleanza. Abbiamo da poco assistito al risveglio della Russia ed allo screditamento di alcuni attori alleati (Turchia) o considerati “amici” (p.e. UAE, Arabia Saudita, Kuwait) che per interesse o incompetenza si sono rivelati sostenitori (palesi o mal celati) di Daesh (ISIS). Tutto ciò ha messo in bilico la credibilità stessa dell’Alleanza: è militarmente debole rispetto alla riscoperta macchina russa, politicamente inefficace nello scacchiere mediorientale e strategicamente assente di fronte al vespaio libico. La NATO, che nei primi anni ’90 è rimasta “in cerca d’autore” e negli anni 2000 si è reinventata nel ruolo di “poliziotto globale” (come lungo braccio degli USA), oggi deve rapidamente superare le lente trasformazioni ancora in atto (e già anacronistiche) e ritrovare una
posizione che le permetta di porsi almeno come interlocutore degli attori preponderanti sullo scenario globale (Cina nel Pacifico e Russia in Medio Oriente e nell’Est europeo).

L’Italia e i tagli alla difesa
L’Italia è stata oggetto di critiche della Nato sui tagli alla difesa nel 2015 (consiglio quest’articolo di Formiche Ecco come la Nato bacchetta l’Italia sui tagli alla difesa ) ed anche il report di Deloitte bacchetta molto il nostro paese ( in quest’articolo i dettagli Ecco gli Stati che investono di più nella
Difesa ) ma val la pena considerare anche il punto di vista di una mia fonte.

“E’ innegabile- mi raccontava ieri un alto funzionario italiano dell’Alleanza- che l’Italia abbia tagliato il budget per la difesa nel 2015 ma il nostro intervento operativo nei teatri in cui la Nato opera ci vede sempre come il secondo o il terzo paese per contributo di uomini e forze operative. Le critiche spesso sono faziose. Anche la Nato è in ritardo sulla Smart Defence e non c’è un dialogo vero con la Commissione Europea per razionalizzare attività che vengono messe in campo dalle due organizzazioni spesso sovrapponendosi.”

La Smart Defence
La Smart Defence è la grande assente dal dibattito di queste ore a Bruxelles, mentre potrebbe rappresentare la chiave di volta se fosse pensata anche rispetto al livello operativo e non solo nel campo dello sviluppo di capacità comuni. Con Competere abbiamo lavorato molto sul tema e realizzato un convegno al Senato a cui hanno partecipato tra gli altri Franco Frattini, Roberta Pinotti e Federica Mogherini ( a questo link il video integrale sul sito del Senato) e un ebook curato da Carlo Disma (è on line su Amazon ma chi è interessato mi contatti e glielo faccio avere).

L’attuazione del piano Nato per la Smart Defence significherebbe però superare gli anacronismi tipici delle Forze Armate europee, tra le quali troviamo realtà iperburocratizzate, flessibili solo sulla carta, tutt’altro che operative e in cui regna il malgoverno delle dirigenze più incapaci. Il lavoro di pulizia andrebbe iniziato sin dentro le Accademie, fucine di dirigenti inadatti, eccellenze solo nella propaganda, addestrati a non prendere decisioni e rifiutare responsabilità. La NATO potrebbe imporre degli standard moderni e vigilare affinché siano rispettati, dato che avere un esercito di persone incapaci o demotivate e disilluse disinnesca la bontà di qualsiasi dottrina o strategia di lungo termine, rendendo inutili le nostre forze di fronte alla determinazione ed allo spirito che contraddistingue oggi i nostri avversari simmetrici ed asimmetrici.

Vertice Nato: una due giorni chiave

[caption id="attachment_457727" align="aligncenter" width="640"] Roberto Race[/caption] Inizia questo pomeriggio a Bruxelles il vertice dei Ministri della Difesa della Nato e il meeting si preannuncia cruciale. Sono tanti dossier sul tavolo che potrebbero anche iniziare a cambiare la mission e la vision di un'organizzazione che ha al suo interno leadership coraggiose e al contempo troppi dottor Stranamore. Barack Obama nell'incontro con il…

Ecco chi (non) finanzia Bernie Sanders

Bernie Sanders, candidato alla nomination democratica e senatore del Vermont, è riuscito a imporsi ieri nelle primarie del proprio partito in New Hampshire. Nel discorso dopo la vittoria ha detto: “Vinceremo in tutto il Paese, dal Maine alla California. Vinceremo perché il governo di questo Paese appartenga a tutta la gente, e non solo a un gruppo di persone… domani (oggi,…

A chi serve la riforma delle Bcc?

Con l'autoriforma e il Gruppo Unico voluto da Azzi & C. probabilmente celebreremo, dopo 130 anni, il funerale del credito cooperativo delle persone per passare a quello dei capitali. Le BCC non avranno verosimilmente nessuna autonomia e finiranno per essere "possedute" dall'attuale (inamovibile) cerchio magico del credito cooperativo cioè da coloro che ci hanno governato talmente bene fino a farci…

Elton John, Sanremo e le ciacole

A proposito di Sir Elton John, si può dire che la grandezza dell'artista britannico è stata certamente nella sua straordinaria performance di un assolo accompagnato dal pianoforte, ma anche nel fatto che con la sua giacca con stemma ed iniziali, i suoi lustrini ed il suo immenso talento è stato più sobrio, intelligente e professionista di quei quattro cantanti che…

Cosa succede a Intesa Sanpaolo, Unicredit e Monte dei Paschi?

Continua inarrestabile la crisi economica e bancaria internazionale e sarebbe importante che il popolo italiano capisse fino in fondo ciò che stiamo vivendo. Senza imbrogli e omissioni. I titoli bancari stanno zavorrando Piazza Affari e sono più che mai forti le preoccupazioni degli investitori per la situazione patrimoniale delle banche italiane, gravate da sofferenze per oltre 200 miliardi e da crediti…

Vi racconto le corbellerie su banche e banchieri sentite in tv

Si continua a sparare sulla Croce Rossa. Gli obiettivi preferiti dai talk show sono diventati gli istituti di credito a proposito dei quali ogni occasione è buona per demolirne la credibilità. A nulla valgono gli sforzi di qualche dirigente dell’Abi per descrivere il contesto di un sistema che non è alla canna del gas e che si misura con problemi…

Le Ceneri e l’inizio di una Quaresima speciale

Con il Mercoledì delle Ceneri inizia la Quaresima, il periodo di quaranta giorni che precede la Pasqua fino al Giovedì Santo. Dovrebbe essere un giorno di digiuno e di astinenza dalle carni, divieto che la Chiesa estende a tutti i Venerdì di Quaresima. L’altro giorno di digiuno e astinenza è previsto il Venerdì Santo. Durante la messa di oggi il…

Cosa possono fare Yellen e Draghi per calmare la febbre dei mercati

Ieri sera, Wall Street, con un colpo di reni finale, ha contenuto le perdite ad un pur pesante -1.4%, recuperando però oltre un punto dai minimi. Difficile dire cosa abbia prodotto il rimbalzo. Chi dice che sia stato il chiarimento offerto da Deutsche Bank sull’intenzione di pagare le cedole dei bonds Tier 1, chi sostiene che sia stato l’approdo dell’S&P…

Cosa combinano Berlusconi, Salvini e Meloni a Milano e Roma

Intellettuale, militante e a lungo parlamentare orgogliosamente di destra, Gennaro Malgieri è giustamente indignato di fronte alle condizioni in cui è ridotta la politica. E ha qui denunciato ciò che sta accadendo nelle grandi città dove si voterà in primavera, e i candidati a sindaco già scelti o ancora da scegliere, di sinistra ma anche di destra, sono accomunati dalla…

Ecco il nuovo pensiero di Obama sulla cyber security

Aumento stanziamenti di uno terzo (fino a 19 miliardi di dollari). Istituzione di un chief information security officer. Formazione di un gruppo di professionisti informatici reclutati da Silicon valley. Rafforzamento delle partnership con privati. Sono alcuni dei caposaldi del nuovo pensiero del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sulla cyber security. Il Wall Street Journal ha pubblicato un op-ed firmato da Barack Obama in cui…

×

Iscriviti alla newsletter