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Sulla casella postale dell’Università in cui insegno ho ricevuto la lettera che pubblico di seguito a prova di quali guasti ha prodotto una campagna di odio, di invidia sociale e di cultura plebea. Non ci si prende nemmeno la briga di declinare qualche considerazione di merito, ma si crede di aver il diritto di vomitare delle offese addosso a chi non si conosce nemmeno e della cui vita non si sa nulla. Io so badare a me stesso e sono in grado di difendere le mie idee. Ma il tono della lettera dovrebbe far meditare su quale punto siamo arrivati per fermarsi in tempo, prima che sia troppo tardi. Grazie.

’Egr. Prof. Cazzola,
chi le scrive è un lavoratore precoce che ha ascoltato i suoi passaggi in televisione. Ho 57 anni e lavoro da 42 anni, ma purtroppo 2 anni li ho perduti perché qualcuno appartenente alla classe che lei protegge non mi ha pagato i contributi. Io credo che lei non pensi davvero quel che dice perché sono parole che derivano da chi del lavoro non ne conosce nemmeno l’odore. Come può lei, che non ha mai lavorato davvero un giorno in vita sua, pontificare sulla pelle delle persone che contribuiscono a pagargli una lauta pensione (o forse due). Ma non si vergogna nemmeno un po’ a fare quelle affermazioni così oltraggiose e offensive contro coloro i quali, a differenza di lei, hanno reso grande il Paese, mentre lei e la sua casta lo hanno depredato, razziato, devastato e distrutto!! Come può guardarsi allo specchio pensando alle cattiverie gratuite che lei sentenzia ogni qualvolta che apre bocca. Lei è un’offesa alla dignità umana, l’aberrazione di ogni forma di antropologia conosciuta, la vergogna di quanti si riconoscono nel genere umano!!
Io non le consento, né le permetto di scegliere quando una persona che ha lavorato per 42 anni, ma ne ha solo 40 di contributi, deve andare in quiescenza. NON OSI FARLO !!! Dica invece quante pensioni prende lei, e a quanto ammontano e poi potrà parlare della terra dei liberi!! Io non la stimo affatto. Per me lei è solo una piccola, cattiva persona che vuole i suoi 15 minuti di notorietà, non importa se negativa. Io non nascondo che verso di lei ho una repulsione fisica agghiacciante. Lei difende la Fornero senza dire che l’Italia l’hanno salvata i dipendenti pubblici e privati, i pensionati e i pensionandi. Non i suoi amici banchieri, che hanno contribuito ad acuire questa crisi, non i suoi amici politici o il potere finanziario. E lei con che coraggio si accanisce contro noi lavoratori? Ma che razza di persona cattiva è lei? Da cosa gli deriva questa malvagità, questa crudeltà d’animo, questo odio viscerale verso chi ha lavorato una vita? Forse io so cosa la spinge a tutto questo: la consapevolezza di non saper far niente, di non aver costruito niente di utile nella sua inutile e meschina vita, spesa sulle spalle degli altri. Io credo che lei provi una vera invidia verso di noi che nella vita abbiamo dovuto costruirsi tutto, col sudore della fronte, con lacrime e sangue talvolta. Lei prova invidia e stizza perché lei non ne è, e non ne sarà mai capace. Ma io non la odio, la compatisco soltanto. Si deve stare molto male a sentirsi inutili e far parlare di se solo se dice delle cretinate, con la complicità di alcuni conduttori che loro malgrado la invitano solo per farla sentire odiato e deriso.
Lei mi ripugna nel più profondo dell’anima. E’ solo lo specchio di chi l’ha fatta eleggere e, visto che ha cambiato più casacche di un’indossatrice, a quando tuonerà contro la Croce Rossa?

Con profondo disdegno

Andrea Detto il Toscano’’

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