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Vince Ted Cruz davanti a Donald Trump con Marco Rubio buon terzo; pareggiano Hillary Clinton e Bernie Sanders. Le assemblee dello Iowa, i caucuses, ancora una volta riservano delle sorprese.

E fanno vittime: si ritirano il democratico Martin O’Malley, ex governatore del Maryland, sempre irrilevante nei sondaggi – e ora pure nei voti – e l’ex governatore dell’Arkansas Mike Huckabee, che nello Iowa aveva vinto nel 2008 (e questa volta ha preso il 2% dei voti e nessun delegato).

In campo democratico, la corsa resta incerta fino all’ultimo conteggio: l’ex first lady e il senatore del Vermont partono per il New Hampshire, dove si vota martedì 9 febbraio, prima che i risultati siano definitivi.

In campo repubblicano, più che il successo, non del tutto inatteso, del senatore del Texas, e alfiere del Tea Party, fa notizia il relativo ‘flop’ di Donald Trump, che s’atteggiava a imbattibile, mentre è buono il risultato del senatore della Florida Marco Rubio, l’uomo di riserva dell’establishment, terzo e molto vicino a Trump. Su di lui sembrano per ora convergere i voti dei moderati di destra.

I delegati dello Iowa, 30 fra i repubblicani e 44 fra i democratici, sono assegnati proporzionalmente. Quelli repubblicani già assegnati sono andati 8 a Cruz (28% dei voti), 7 a Trump (24%) e 6 a Rubio (23%); e poi 3 a Ben Carson (9%) e uno ciascuno a Rand Paul (5%) e Jeb Bush (3%). Gli altri sei aspiranti alla nomination sono finiti sotto, senza delegati: anche Carly Fiorina, l’unica donna, John Kasich, il favorito del New York Times, e Rick Santorum, che qui vinse nel 2012.

Quelli democratici sono andati 22 alla Clinton e 21 a Sanders, con percentuali intorno al 50% dei voti per entrambi: l’ex segretario di Stato tira un sospiro di sollievo, perché non è finita come otto anni or sono, quando qui la battè Barack Obama; Sanders esulta perché il suo risultato è stato molto buono.

Adesso, tutti nel New Hampshire. Tranne Carson, il guro nero, ex neurochirurgo, il cui distacco è noto: lei se ne va in Florida, dove fa più caldo.

Per ulteriori approfondimenti sulle elezioni presidenziali americane, clicca qui per accedere al blog di Giampiero Gramaglia, Gp News Usa 2016

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