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Sabato 13 Luglio, nel suggestivo giardino artistico dell’Open air museum Italo Bolano di Portoferraio, all’isola d’Elba, è stato proiettato per la prima volta il cortometraggio dal titolo “Colpo di fulmine-Thunderlove”. L’opera, basata su un testo originale di Fiamma Melloni, che partecipa anche come attrice, insieme a Gabriele Scollo, regista e attore protagonista, è stata prodotta dalla fiorentina Sota Produzioni, fondata con Federico Pini.

Scritto a febbraio 2022 e girato nelle campagne fiorentine nel febbraio 2023, “Colpo di fulmine – Thunderlove” è stato completato nel montaggio ad agosto dello stesso anno e, già a ottobre 2023, è stato candidato al Trieste science fiction film festival. Ha vinto il premio come “Best dramatic short film” all’Indie movie spark di Utrecht e come “Bestperformance” al Feedback romance relationship festival di Toronto. A dicembre dello scorso anno è stato selezionato – seppur poi non candidato – per i David di Donatello.

Una partenza con il botto per i giovani e talentuosi attori: una storia d’amore finita, i tentativi di risolvere i problemi,l’addio di lei, con un significato metaforico importante ed attualissimo. Il rapporto di coppia ormai logoro è unametafora del rapporto critico fra l’uomo e la Terra, stanca dei comportamenti errati ed invasivi degli esseri umani.

Il regista Gabriele Scollo fin dalla giovanissima età scopre l’amore incondizionato per il teatro e per la recitazione,partecipando a numerosi laboratori teatrali. Iscrittosi alla scuola di recitazione Ncp lab di Firenze, all’età di 19 anni entra nella  “Nuova compagnia di prosa città di Firenze” dove graviterà per oltre vent’anni. Insegnante di recitazione e regista teatrale dal 2014, si avvicina al cinema nel 2020 prendendo parte come attore ai cortometraggi “Lei” e “ConOcchi Verso il Destino”. Nel 2023 firma il suo primo cortometraggio “Colpo di fulmine” come regista, grazie alla produzione fiorentina di Sota Produzioni.

Abbiamo approfondito questi temi con Fiamma Melloni, protagonista e autrice del cortometraggio.

Come mai ti sei avvicinata al mondo del cinema e perché hai scelto di realizzare un cortometraggio?

Mia madre, laureata in storia del cinema, mi ha immersa nel mondo del film fin dalla più tenera età. Questo progetto è nato come una pièce teatrale, ed è stato grazie al prezioso suggerimento di Flavia Mastrella che abbiamo scelto di trasformarlo in un cortometraggio per poter partecipare ai festival e diffondere il nostro messaggio universale oltre i confini nazionali, raggiungendo così un pubblico più vasto anche al di fuori dell’Italia.

Quale ruolo hanno avuto il regista, Gabriele Scollo, e il coproduttore Federico Pini?

Quando ho completato la prima vbersione del cortometraggio, ho subito pensato a Gabriele come compagno sul palco. È stato il mio insegnante di teatro per un anno e ogni volta che assisto ai suoi spettacoli, ne rimango incantata. Il suo entusiasmo, la sua professionalità e la sua visione altamente creativa sono stati imprescindibili per il successo del nostro lavoro. Federico Pini ha svolto un ruolo cruciale: senza il suo contributo, il progetto non sarebbe stato realizzabile. La sua esperienza nel mondo del cinema ci ha permesso di entrare in contatto con professionisti appassionati del nostro progetto. Inoltre, grazie alla sua rete, abbiamo avuto accesso a risorse tecniche che la nostra giovane Sota Produzioni non avrebbe potuto permettersi da sola. Inoltre, la splendida location dell’Azienda Torcibrencoli (www.torcibrencoli.com/it/azienda.html), il magnifico abito di Gaia (AmoRomeo) e la fotografia di Alessandro Chiodo hanno contribuito in modo determinante alla bellezza complessiva del film.

Quale è stata la musa ispiratrice del testo? C’è una componente autobiografica?

Le spiagge vuote senza ombrelloni e mozziconi, le foreste incontaminate, i fiumi pieni d’acqua, le foglie, le api,le lucciole e soprattutto i cavallucci marini sono stati le mie muse. La fine di un matrimonio e di una bellissima storia d’amore è stata la componente autobiografica.

Durante le riprese del corto, quali sono stati i momenti facili, le cose che sono accadute in modo naturale e quali, invece, le difficoltà?

I momenti più felici sono stati alimentati dall’energia che si è creata tra me e i due straordinari compagni di viaggio, Gabriele e Federico. La nostra diversità funzionale e la nostra “dittatura democratica”, in cui il rispetto e la stima reciproci, sono stati sempre un faro. La splendida crew! Lavorare con veri professionisti del settore è stato un privilegio: ho avuto l’opportunità di apprendere moltissimo e di vedere un sogno trasformarsi in realtà. La sfida più ardua è stata girare a piedi nudi, indossando un tubino di seta, in condizioni di temperatura che oscillavano tra gli 0 e i 4 gradi. Spesso, a causa del freddo, è stato necessario rifare più volte le scene.

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