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Quando il 13 marzo del 2013 Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Papa dal Conclave, in Argentina molti si sono chiesti il perché. Com’era possibile che un religioso, per alcuni collaboratore della dittatura di Jorge Rafael Videla tra il 1976 e il 1983, potesse rappresentare l’intera Chiesa? Molte organizzazioni in difesa dei diritti umani lo accusano di avere denunciato tre sacerdoti della Compagnia di Gesù quando era padre Provinciale della congregazione. Avevano comportamenti “troppo marxisti” per il regime. Horacio Verbitsky, scrittore e intellettuale argentino (qui il ritratto di Formiche.net) si è occupato del tema. Francesco ha sempre negato le accuse.

L’APERTURA DELL’ARCHIVIO

Come primo passo per prendere le distanze da quanto è accaduto, durante la primavera del 2015 Bergoglio ha promesso ai famigliari delle vittime che aprirà gli archivi segreti del Vaticano che riguardano la dittatura argentina. Centinaia di documenti e prove che riferiscono i soprusi e le violenze commesse dai militari sulla popolazione civile saranno declassificati dal Vaticano. L’obiettivo è fare luce sulla verità e dare risposta ai famigliari dei “desaparecidos” e dei bambini rubati durante la dittatura.

LA VERSIONE DI FRANCESCO

Ora, però, arriva un film che racconta un’altra versione. Secondo il regista Daniele Lucchetti, “Chiamatemi Francesco” cerca di “seguire le tracce di un uomo ammirato e amato per capire com’era prima e perché è diventato com’è oggi”. Una storia che sembrerebbe la versione di Francesco, dove l’impegno di difendere i più sfavoriti non va né a destra né a sinistra, ma al primo posto.

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IL FILM POP(OLARE)

“Chiamatemi Francesco” è il primo film sul Papa, ancora in vita, e sarà al cinema dal 3 dicembre. È stato presentato ieri nella sala Nervi del Vaticano davanti ad un pubblico di 7mila persone. Pochi controlli all’ingresso, ma nessuna paura.

LA PRIMA IN VATICANO

Su invito del Santo Padre, gli ospiti d’onore, seduti nelle prime file, erano i senzatetto, famiglie povere e operatori delle comunità che li sostengono. La nota musicale è stata a carico della banda della Guardia svizzera pontificia, che solitamente suona a Natale e durante il giuramento. Alla fine della proiezione sono state distribuite “cene al sacco”.

IL LATO UMANO DI BERGOGLIO

“Chiamatemi Francesco” mostra il lato umano di Bergoglio prima di diventare Papa: i primi approcci con una donna alla quale voleva bene come un’amica, il mezzo polmone mancante, il pianto davanti alla morte di un amico, la passione per il calcio e per il tango.

Dai giorni vissuti tra provette in laboratorio dove lavorava come chimico alla voglia di partire in Giappone per fare il missionario. “Lei vuole fare del bene prima di capirlo, Bergoglio. Vuole essere ammirato. Prega male”, gli dice uno dei superiori al momento di respingere l’ammissione. Così resta in Argentina, dove inizia la sua carriera come vescovo ausiliare.

LE APERTURE DI FRANCESCO

Le aperture che caratterizzano il Pontificato di Francesco risalgono ai primi anni della dittatura, secondo il film. Bergoglio battezza il bambino di un giudice anche se non è sposata, difende la Teoria della liberazione come “un’altra versione della teologia” e segue gli ordini della propria coscienza prima di quelli dei suoi superiori. Durante una scena nella periferia di Cordova, Bergoglio sposa una coppia. La giovane donna, vestita di bianco, si accarezza una piccola pancia con la mano.

Uno dei temi principali di “Chiamatemi Francesco” è la storia dei tre sacerdoti della Compagnia di Gesù perseguitati dal regime di Videla. Nel film di Lucchetti Bergoglio non solo li ha nascosti, ma ha anche aiutato altre persone – senza volere sapere se facevano parte o no di un’organizzazione armata -. Francesco ha teso la mano a chi ne aveva bisogno, nonostante il rischio di essere scoperto. Finiti gli anni oscuri della dittatura, continua la sua opera di bene. La popolarità di Francesco sembra nascere dalla semplicità, dal “sorridere per spaventare il diavolo”; una strategia che ha fatto vincere l’amore sull’odio. E che, tuttora, lo aiuta a non avere paura.

“Chiamatemi Francesco”, ecco la trama

Quando il 13 marzo del 2013 Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Papa dal Conclave, in Argentina molti si sono chiesti il perché. Com’era possibile che un religioso, per alcuni collaboratore della dittatura di Jorge Rafael Videla tra il 1976 e il 1983, potesse rappresentare l’intera Chiesa? Molte organizzazioni in difesa dei diritti umani lo accusano di avere denunciato tre sacerdoti…

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