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Fitti incontri bilaterali per tirare fuori la Russia dallo scomodo angolo in cui si è cacciata e rasserenare così fedelissimi ed oligarchi, sempre più preoccupati dell’andamento poco incoraggiante dell’economia di Mosca. Sono questi alcuni dei prossimi obiettivi di Vladimir Putin, impegnato da oggi nel St. Petersburg International Economic Forum (Spief), la “Davos” russa in programma da oggi nella città degli zar.

IL CORTEGGIAMENTO VERSO ATENE

Più che eloquente il tema del forum: “Tempo di agire: sforzi congiunti per la stabilità e la crescita”. Il summit arriva infatti in un momento particolare, con la Grecia a un passo dall’uscita dall’euro e dopo l’estensione fino al 31 gennaio 2016 delle sanzioni contro la Russia, che in risposta ha anticipato misure similari, con il prolungamento del suo embargo sull’import alimentare dall’Europa. Per questo, gli occhi sono puntati principalmente sull’incontro del presidente russo con Alexis Tsipras. I due, ufficialmente – rimarca il Guardian -, devono discutere della costruzione del gasdotto Turkish Stream, ma nel loro colooquio potrebbero parlare anche della possibilità che Mosca estenda le linee di credito per salvare l’economia greca e proseguire la sua strategia, denunciata dalla stampa internazionale, tesa a fare pressione sui Paesi più in difficoltà dell’Eurozona, Italia compresa.

LA PRESENZA ITALIANA

nonostante Bankitalia abbia registrato effetti quasi nulli per l’Italia delle misure economiche contro la Russia – confermati in un rapporto del Dipartimento di Stato Usa consegnato a Matteo Renzi durante il recente G7 in Germania -, anche la Penisola sarà, non a caso, uno degli ospiti più attesi alla manifestazione. All’evento – rende noto il Cremlino – ci si aspetta l’arrivo di importanti fondi di investimento stranieri e rappresentanti da 114 nazioni; in tutto i partecipanti saranno 7.500, di cui 192 sono dirigenti di compagnie estere. Per l’Italia, su spinta del premier Matteo Renzi, ci sarà il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che appare nel programma ufficiale, pubblicato sul sito dello Spief, ed è tra i relatori del panel dedicato ai rapporti tra Italia e Russia, previsto domani mattina. A moderare l’incontro sarà Antonio Fallico, presidente di Conoscere Eurasia e numero uno di Banca Intesa (controllata russa di Intesa Sanpaolo, uno degli istituti di credito più critici verso le sanzioni europee a Mosca), e da Vladimir Dmitriev, presidente di Vnesheconombank. Tra i relatori figurano anche l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi (anch’egli contrario alla politica occidentale nei confronti della Federazione); l’ambasciatore italiano in Russia, Cesare Maria Ragaglini e i ceo di Intesa San Paolo, Carlo Messina; Finmeccanica, Mauro Moretti; Pirelli, Marco Tronchetti Provera; e Sace, Alessandro Castellano.

SIRENE RUSSE

Oggi la Russia, rileva il Moscow Times, è fuori dal club delle grandi potenze, a causa dell’annessione unilaterale della Crimea avvenuta a marzo scorso. Ma gli interessi energetici e gli investimenti nel Paese di molte imprese occidentali porteranno comunque alcuni uomini d’affari europei e statunitensi a frequentare il summit, con il compiacimento del Cremlino e i timori della Casa Bianca.

I NODI POLITICI

Per molti osservatori le preoccupazioni di Barack Obama sono fondate, perché le tensioni politiche tra Russia e Occidente sono tutt’altro che acqua passata e fanno sì che lo Spief si svolga in un clima quasi surreale. Mosca – racconta Vice – continua a negare il proprio coinvolgimento nella crisi di Kiev, ma diversi indizi, compresi i selfie dei soldati, confermano che la Russia sta combattendo nell’est dell’Ucraina. Perciò, nel frattempo la Nato prosegue le proprie operazioni di addestramento nella regione, tenendosi pronta a un’eventuale sconfinamento, in Polonia o nei Paesi Baltici, dei disordini fomentati dall’Orso russo.

Tutti gli italiani presenti alla Davos di Putin

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