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La capacità della Gran Bretagna di prevenire attacchi terroristici sarebbe ostacolata dalla presenza di leggi antiquate. Secondo l’ex capo dell’agenzia per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito (MI5), infatti, le normative finora adottate in questo campo non sono più «adatte al raggiungimento degli obiettivi» tant’è che il governo britannico starebbe valutando nuovi metodi per monitorare Internet.

L’ALLARME LANCIATO DA JONATHAN EVANS

Jonathan Evans, direttore generale dell’MI5 dal 2007 al 2013, ha spiegato che le leggi dovrebbero consentire ai servizi di intelligence di monitorare adeguatamente le possibili minacce alla sicurezza nazionale. Il triplice attentato di Parigi, che ha provocato la morte di 17 persone e ha tenuto per più di 48 ore sotto assedio un’intera nazione, sta spingendo ad aggiornare l’agenda politica britannica con leggi anti-terrorismo avanzate. Questo in considerazione del fatto che in Gran Bretagna il livello di allerta terrorismo è ad oggi uno dei più alti mai registrati.

I SOCIAL NETWORK NEL MIRINO

«I poteri legali in base a cui la polizia e gli agenti di sicurezza accedono alle comunicazioni per l’intelligence o  per scopi probatori sono obsoleti. Questi non sono pensati per soddisfare le esigenze di un mondo digitalizzato» scrive Evans sul Sunday Telegraph. «I cambiamenti tecnologici rendono molto più difficile di quanto non lo fosse dieci anni fa scoprire cosa si dicono tra loro terroristi e criminali», spiega l’ex direttore dell’MI5 che rintraccia in Facebook, Whatsapp e Snapchat gli esempi più eclatanti di comunicazione online a cui le agenzie di intelligence fanno fatica ad accedere.

I COLLOQUI SULLA SICUREZZA TRA CAMERON E OBAMA

Il primo ministro inglese David Cameron, ha promesso che se vincerà le elezioni il prossimo maggio verranno varate delle leggi che bypasseranno questo problema, nonostante molti dei suoi avversari si dicano contrari alla proposta. Il titolare del 10 di Downing Street, in una intervista rilasciata ad un canale della CBS, ha dichiarato che la Gran Bretagna è in serio pericolo di attacchi terroristici. Cameron, che è stato di recente a Washington per la due giorni di colloqui sulla sicurezza con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ha ribadito unitamente agli USA la volontà di sfidare la «velenosa ideologia» degli estremisti islamici. Questo perché, per il primo ministro inglese, le agenzie di intelligence devono avere la possibilità di rintracciare i militanti online, a dispetto della privacy.

L’EPISODIO DI HACKERAGGIO ALLA SONY PICTURES ENTERTAINMENT

Cameron e Obama si sono detti d’accordo nel condurre una guerra di “cyber security”, di costituire una “cyber cell” comune e di condividere le informazioni sulla pirateria informatica particolarmente pericolosa. Questo alla luce di quanto accaduto un mese fa, quando un gruppo di hacker formato da persone vicine alla Corea del Nord ha forzato le protezioni informatiche di Sony Pictures Entertainment, riuscendo a installare nei computer un software che prima ne copia i dati e li invia a un server remoto, poi li cancella dall’hard disk.

L’EMERGENZA ANTISEMITISMO

Non solo sicurezza informatica. Secondo il Segretario di Stato per gli Affari Interni inglese Theresa May la Gran Bretagna deve fronteggiare un’altra emergenza, quella dell’antisemitismo. Lo ha dichiarato domenica durante un discorso tenuto alla comunità ebraica britannica finalizzato a capire come affrontare paure e minacce dopo l’uccisione di quattro ebrei nell’hyper kosher di Porte de Vincennes ad opera dell’islamista Ahmedy Coulibaly.

IL SUMMIT DI GIOVEDÌ SU TERRORISMO E ISIS

Il ministro degli Esteri inglese Philip Hammond ha dichiarato sempre al Sunday Telegraph che giovedì prossimo incontrerà a Londra il segretario di Stato americano John Kerry e altri membri della coalizione internazionale che combattono i militanti dello Stato Islamico. L’incontro, a cui parteciperanno 20 ministri provenienti da altrettante nazioni, inclusi gli Stati arabi, avrà come nucleo di discussione i progressi da compiere per affrontare lo Stato Islamico, che ad oggi controlla i varchi della Siria e dell’Iraq. «È fondamentale capire tutto quello che possiamo fare per contrastare il problema dei foreign fighters, per fare un giro di vite sui finanziamenti allo Stato Islamico, incrementare l’assistenza umanitaria e andare avanti con la nostra campagna militare coordinata» ha spiegato Hammond.

L'allarme dell'ex capo dell'MI5: "Le leggi anti-terrorismo britanniche sono obsolete"

La capacità della Gran Bretagna di prevenire attacchi terroristici sarebbe ostacolata dalla presenza di leggi antiquate. Secondo l’ex capo dell’agenzia per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito (MI5), infatti, le normative finora adottate in questo campo non sono più «adatte al raggiungimento degli obiettivi» tant’è che il governo britannico starebbe valutando nuovi metodi per monitorare Internet. L’ALLARME LANCIATO…

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