Skip to main content

Ogni giorno il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, accusa le lobby di fermare lo sviluppo del paese. Prima di lui, l’accusa era stata mossa dai suoi predecessori: Enrico Letta, Mario Monti, Silvio Berlusconi, per limitarci agli ultimi. E con loro anche i Presidenti di Camera e Senato, periodicamente, “urlano” contro le lobby che invadono i palazzi. Eppure non si hanno notizie né di interventi governativi né di interventi parlamentari finalizzati a regolamentare i gruppi di pressione.

Ogni giorno si scopre, così, che dietro ai “gufi” che vogliono lasciare immobile il Paese ed impediscono le riforme necessarie, ci sono le lobby, ogni sorta di lobby, con l’effetto che tutto è lobby, perfino i funzionari pubblici: si pensi alle “lobby” dei magistrati (“no alla riduzione delle ferie”), a quella dei dirigenti pubblici (“no alla riduzione degli stipendi”) o perfino a quella dei senatori (“no alla riduzione del Senato”).

In questo quadro le lobby continuano ad essere il paravento della politica: basta dire che è colpa delle lobby per scrollarsi di dosso ogni responsabilità. E appare ovvio che se le lobby fossero regolamentate e la loro azione fosse pubblica, ecco che i cittadini scoprirebbero il gioco dello scarica barile: il paravento d’incanto cadrebbe e si scoprirebbe che la colpa di certo immobilismo non sono le lobby ma la politica.

LE ULTIME TAPPE DI UN TIMIDO TENTATIVO DI FARE SUL SERIO

Rispetto a vent’anni fa, tuttavia, qualche barlume di speranza comincia a vedersi. Nel 2007, durante il secondo governo Prodi, l’allora Ministro per l’attuazione del programma di governo, Giulio Santagata, spronato dal suo capo di gabinetto, il Consigliere di Stato Michele Corradino (ora componente dell’ANAC), fece approvare dal Consiglio dei Ministri il primo e unico disegno di legge in materia d’iniziativa governativa. Qualche mese dopo il governo fu sfiduciato e il testo dimenticato.

Nel 2012, sotto il governo Monti, ci riprovò Mario Catania, allora Ministro dell’Agricoltura, istituendo l’obbligo per i lobbisti “agricoli” di iscriversi in un elenco pubblico. La netta contrarietà delle principali organizzazioni di categoria (Coldiretti, Cia, Confagricoltura) fece naufragare l’esperimento.

Nel 2013 è il premier Enrico Letta, in prima persona, a farsi promotore di una coerente regolamentazione del lobbying, chiedendo al segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Garofoli, e al sottoscritto, di predisporre una bozza di disegno di legge. Ma il Consiglio dei Ministri, dopo avere approvato i principi della regolamentazione nel maggio 2013, decise di bocciare il testo predisposto, considerandolo troppo stringente.

E siamo arrivati al governo Renzi: entro giugno 2014, aveva dichiarato il Premier nel Documento di Economia e Finanza 2014 (DEF), avremo una regolamentazione dei gruppi di pressione. Sono passati 3 mesi da quella scadenza ma non c’è traccia nemmeno di una qualche bozza. Eppur si muove: nel silenzio generale, il Vice Ministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini (forse l’unico a credere davvero all’importanza di questa questione), è riuscito ad inserire nel disegno di legge delega di riforma del codice degli appalti, un principio legato alla trasparenza dei gruppi di pressione; anni luce lontani dalla regolamentazione delle lobby ma almeno è un segnale.

E’ ripartito da qui Giovanni Grasso, il giornalista dell‘Avvenire che, venerdì e sabato scorso, ha dedicato sul suo giornale un’inchiesta al rapporto tra politica e gruppi di pressione, invitando il Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, a prendere la palla in mano, trattandosi, anzitutto, di una questione di trasparenza della Pubblica Amministrazione (centrale e periferica).

MA PER FARE (DAVVERO) SUL SERIO, DA DOVE RIPARTIRE?

Ripartiamo dall’inchiesta di Grasso; rileggiamo gli stimoli recenti pervenuti da lobbisti d’eccezione come Gianluca Comin, per anni direttore delle relazioni istituzionali in Enel, o Stefano Lucchini, per anni a capo dell’Eni e ora in Intesa, o le proposte avanzate da Claudio Velardi, Massimo Micucci e l’ottimo gruppo del “Rottamatore”, da Fabio Bistoncini (“vent’anni da sporco lobbista”), da Franco Spicciariello e il suo sito lobbyingitalia.com, da Gianluca Sgueo su Formiche.net, da esperti come Giovanni Galgano e Giuseppe Mazzei de “Il Chiostro”, da studiosi come Maria Cristina Antonucci e Marco Mazzoni, dal collega Alberto Alemanno della New York University, dal gruppo #lobby (purtroppo non più attivo) degli ultimi 7 anni di #VeDrò, da riviste come Percorsi Costituzionali e AGE-Analisi Giuridica dell’Economia e proviamo ad offrire al Legislatore qualche idea su come e per cosa fare sul serio.

A chi conviene non regolamentare le lobby?

Ogni giorno il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, accusa le lobby di fermare lo sviluppo del paese. Prima di lui, l'accusa era stata mossa dai suoi predecessori: Enrico Letta, Mario Monti, Silvio Berlusconi, per limitarci agli ultimi. E con loro anche i Presidenti di Camera e Senato, periodicamente, "urlano" contro le lobby che invadono i palazzi. Eppure non…

Ecco la verità nascosta nei numeri Ocse sull'Italia

Stavolta, per il Governo la doccia è stata davvero ghiacciata: l’Italia è alla guida del semestre europeo ma, quanto a crescita economica, ha ancora la maglia nera dell’ultimo in classifica. Tra i tutti Paesi Ocse, infatti, nel 2014 sarà l’unico ancora in recessione, per il terzo anno di fila. Secondo i dati diffusi ieri, la nostra economia si contrarrà di…

Perché Netflix è lo spauracchio delle tv tradizionali

Grazie all'autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Pierluigi Magnaschi, direttore di Italia Oggi e Mf/Milano Finanza Nel silenzio assordante di tutti i media italiani (che fanno finta di non saperlo; o forse non lo sanno sul serio) il paesaggio audiovisivo francese sarà terremotato dalla discesa in forze di Netflix, il gigante americano della web-tv che, avendo scoperto…

Perché gli artifici contabili sul Pil non risolvono la crisi dell'Italia

Nel 2014 gli Stati membri dell'Unione Europea apporteranno cambiamenti importanti nei metodi di contabilità nazionale per la definizione del Prodotto interno lordo (Pil) e del Reddito nazionale lordo. Non si tratta di un'opzione ma dell'attuazione di una direttiva dell'Onu. Gli Usa l'hanno adottata nel 2013. Adesso tocca all'Europa. Di conseguenza i parametri di Maastricht saranno profondamente modificati, anzitutto i rapporti…

Vivere un'altra politica, con la SPD a Berlino

C'è una crescente distanza tra il modo di fare politica che ho conosciuto in Italia e quello che sto imparando, di giorno in giorno, a Berlino con la SPD. Una distanza che avverto in molti aspetti, dai più piccoli ai più grandi. Durante la campagna elettorale per le europee, per esempio, ho affiancato la candidata, ora eletta, Sylvia-Yvonne Kaufmann per…

Isis e Al-Nusra incontrano il Mossad al museo ebraico di Bruxelles

Il 25 maggio scorso la tranquillità della città di Bruxelles, abituata per lo più a qualche manifestazione gremiale davanti ai palazzi europei, ha avuto un sussulto. A due passi dalla piazza più amata dagli stranieri, il Sablon, sorge il museo ebraico dove un sicario ha ucciso due cittadini israeliani. Sin da subito la storia dell’antisemitismo come matrice del duplice omicidio…

Violante, Bruno e i renitenti alla leva parlamentare

Un po’ di buon senso, e anche di pudore, vorrebbe che si evitasse di liquidare come un banale incidente “di lunedì” la fumata nera ripetutasi a Montecitorio per l’elezione dei giudici costituzionali e dei consiglieri superiori della magistratura di spettanza parlamentare. Più dei circa 150 fra deputati e senatori che hanno disertato la seduta congiunta delle Camere e relative votazioni…

Mutui alle famiglie: in arrivo 15 miliardi dal Fondo di Garanzia

Con il calo dei tassi d’interesse e il Fondo di Garanzia è un momento molto vantaggioso per ricorrere ai mutui alle famiglie ed investire sulla casa Secondo i dati Istat circa il 70% delle famiglie italiane dispone di un’abitazione di proprietà. Le famiglie che dimorano in una casa di proprietà sono 17.666.209, investire sugli immobili dunque, continua ad essere una…

Tutti i traballii della Costituente Popolare

L’ottimismo c’è ma meglio mettere le mani avanti. Ecco allora che da Chianciano, alla festa organizzata dall’Udc nel fine settimana, sono arrivati sì buoni propositi, grandi annunci e strette di mano per realizzarli. Ma anche i primi aut aut. E’ il segretario stesso del partito, Lorenzo Cesa, in prima fila da mesi per la costituzione del partito unitario con Ncd,…

Referendum Scozia, quanto contano petrolio e whisky nella tentata secessione

Il Regno Unito è il maggiore produttore di petrolio dell’Unione europea. Conta su una riserva di circa tre miliardi di barili. Secondo un rapporto dell’Energy Information Administration americana, nel 2013 il Regno Unito ha prodotto 916mila barili al giorno, la cifra più bassa dal 1980. Negli ultimi anni l’estrazione di greggio si è ridotta considerevolmente. Nel 1999, la produzione era…

×

Iscriviti alla newsletter