Skip to main content

Nato e cresciuto a Essex, in Inghilterra, Maajid Nawaz (@MaajidNawaz) è stato reclutato da islamici radicali quando era un adolescente. Lasciando da parte la sua passione per la musica hip hop e la street art, è entrato nelle file del Hizb ut-Tahrir (Partito della Liberazione), dove ha giocato un ruolo fondamentale nella produzione e diffusione di messaggi anti-occidentali a livello internazionale. Era stato ingaggiato per la creazione di nuove cellule radicali nel Regno Unito e in Pakistan.

I RISCHI DELL’IDENTITÀ IBRIDA

Nel libro Radical: il mio viaggio nell’estremismo islamico, Nawaz spiega come i jihadisti sono riusciti a convincerlo. Il razzismo ha segnato la sua infanzia. Era vittima di esclusione e burle per le sue origini orientali, anche da parte dei compagni di classe. Si sentiva diviso tra la sua identità pakistana e quella britannica.

Così, quando il fratello Osman è stato reclutato da Nasim Ghani, uno dei leader nel Regno Unito del gruppo Hizb ut-Tahrir, Nawaz non ha avuto dubbi a partecipare alle riunioni, dove venivano proiettati video su come i “musulmani europei venivano massacrati in Bosnia”.

GLI ANNI IN GALERA

Nawaz era convinto che a Londra potesse essere più vicino alle azioni compiute dai radicali islamici. Dopo molte pressioni, i genitori gli hanno pagato un corso di design al Barking College di East London. Il contatto con i pupilli di Ghani ha portato Nawaz al Newham College e dopo alla Scuola di Studi Orientali e africani dell’Università di Londra. Si era interessato alla grammatica araba e la morfologia, la giurisprudenza musulmana e medievale.

Nel 2001 è stato arrestato in Egitto per le sue posizioni contro il regime di Mubarak. È stato torturato e messo in isolamento come prigioniero politico. Nawaz è rimasto dietro le sbarre fino al 2006, ma nell’autobiografia ha detto che in quegli anni ha avuto una trasformazione intellettuale che gli ha salvato la vita. Una volta uscito dal carcere, ha pubblicamente rinunciato all’ideologia islamista e presto sono arrivate minacce personali.

UN MESSAGGIO PER I JIHADISTI

“Radical: il mio viaggio nell’estremismo islamico” è un libro personale che racconta la vita di Nawaz, la sua fede e il suo fanatismo, ma anche i timori e il cambiamento nel mondo arabo e l’estremismo islamico. In una lettera aperta ai militanti dell’Isis con il titolo “Quit now, while you can!” (Uscite ora, mentre è possibile!), Nawaz parla ai jihadisti dalla sua esperienza: “Rivolgo queste parole direttamente a voi musulmani da nazioni occidentali che vi siete recati in Siria per combattere quel brutale dittatore di Assad e ora sentite di essere in una guerra sbagliata. Capisco perché vi siete convinti, avete lasciato le vostre vite sicure e confortevoli per difendere gli indifesi in una terra lontana. Qualche tempo fa, ho anche lasciato la mia vita comoda in Gran Bretagna per esportare l’idea di costruire un Califfato. Sono andato in Pakistan, Danimarca ed Egitto. Anch’io ero inizialmente commosso dalla guerra in Bosnia, dove i musulmani sono stati massacrati in un genocidio, e anch’io volevo giustizia, pace e dignità per la mia religione”. “Alla fine – ha spiegato – ho capito che c’è un modo migliore per ottenere queste cose. I giorni dell’Isis sono contati, ma può non essere così per voi”.

LA VITA DOPO L’ISIS

Oggi Nawaz è impegnato nella lotta contro il radicalismo islamico e cerca di promuovere gli ideali democratici attraverso la sua Fondazione Quilliam, avviata insieme all’ex islamista Ed Husain. Il think tank si dedica a temi d’integrazione, cittadinanza e identità, libertà religiosa, estremismo e immigrazione.

Dopo quattro anni di lavoro ad Amnesty International, si dedica anche ai diritti umani e al rispetto per la libertà individuale. Scrive per London Times, Wall Street Journal, Financial Times, India Times, Alba Pakistan, Independent, Telegraph, Guardian e New Statesman ed è intervistato regolarmente da molti media internazionali per raccontare le sue opinioni e la sua esperienza.

Ecco un intervento recente di Nawaz su Fox News

Il viaggio di Maajid Nawaz nell’estremismo islamico

Nato e cresciuto a Essex, in Inghilterra, Maajid Nawaz (@MaajidNawaz) è stato reclutato da islamici radicali quando era un adolescente. Lasciando da parte la sua passione per la musica hip hop e la street art, è entrato nelle file del Hizb ut-Tahrir (Partito della Liberazione), dove ha giocato un ruolo fondamentale nella produzione e diffusione di messaggi anti-occidentali a livello internazionale. Era…

Sveglia Centrodestra, ecco chi ci sarà alla Leopolda Blu

Hanno scelto un giorno simbolico per lanciare il primo evento: l'11 settembre. I valori d'Occidente come piattaforma per impostare programma e visioni di centrodestra, competizione per aprire seriamente il discorso sulle primarie, la libertà per ripensare confini e missioni dello Stato, per scaricare un fisco pesante e predatorio. Così i firmatari di "Un Contratto per il Centrodestra"  hanno deciso di…

La guerra fredda tra Fitto e la Troika di Forza Italia

I toni sono pacati e sereni. Ma le stilettate arrivano comunque. La guerra fredda tra Raffaele Fitto e l’apparato centrale di Forza Italia continua. Nel corso della conferenza stampa ieri in piazza San Lorenzo in Lucina (FOTO), Altero Matteoli, presidente della commissione istituita ad hoc sulle Regionali, non si è sforzato troppo di dare un messaggio di novità al popolo…

C'è da fidarsi di Juncker, Merkel e Draghi?

No, non contrapponiamo popoli e Palazzi, specie quando sono democraticamente seppure indirettamente eletti. Ma quello che succede nelle urne, nelle capitali e nelle istituzioni deve far riflettere. Nelle urne, quasi ovunque in Europa, sono cresciuti i movimenti anti euro e/o anti austerità. La disoccupazione che sale e il Pil che scende non potevano non produrre effetti elettorali. I governi, specie…

Avramopulos, chi è e cosa farà il nuovo commissario Ue all'immigrazione

Di sicuro c'è che gestirà una bomba ad orologeria, in parte già esplosa soprattutto in Italia (vedi Lampedusa) e in Grecia (Evros) ma con meno clamore internazionale nell'Egeo. Dimitri Avramopulos, ex ministro ellenico degli Esteri e della Difesa, è il nuovo commissario Ue agli affari interni con speciale delega all'immigrazione, uno dei temi maggiormente controversi della politica comunitaria: fin qui senza…

Sinodo sulla famiglia. Chiesa al bivio: o Mosè o Aronne

Le statistiche parlano chiaro: la percentuale di matrimoni gay nei paesi dove è stato introdotto per legge il matrimonio tra persone dello stesso sesso, è irrisoria rispetto al totale delle unioni. E anche in valore assoluto, si tratta di numeri tutto sommato modesti. Questo a riprova del fatto che spesso e volentieri la realtà è ben diversa da come viene…

Il piano di Obama contro l'Isis. Il discorso completo

Il presidente Barack Obama ha proposto un'offensiva militare notevolmente ampliata contro lo Stato islamico, in un momento in cui la nazione è profondamente preoccupata per questa nuova minaccia per il Paese. Ecco il discorso completo del capo di Stato americano. (Fonte: AP/Wall Street Journal)

I veri riformisti non sono uomini soli al comando

Ciò che oggi occorre è un patto “sulle regole”, sostanziale più che formale, che individui sedi di confronto sulle grandi scelte strategiche dell’economia e della società; strumenti per governare gli effetti sociali delle trasformazioni; nuove e più adeguate regole di tipo partecipativo e collaborativo nelle relazioni industriali e nei rapporti, anche con il governo, per approfondire ed individuare forme di…

Nato, serve una gamba europea. Ma l'Europa non lo sa

Dopo il vertice del Galles, è tempo di bilanci in casa Nato. Anche in Italia non mancano le occasioni (tra cui l' evento che ieri ha riunito vertici militari del Joint air power competence centre e la rivista Airpress al Centro Studi Americani) di una riflessione sulle nuove sfide di un contesto geopolitico che facciamo fatica a decifrare, a volte…

sicurezza

Se lo Stato non difende le forze dell'ordine

Quali conseguenze se lo stato non difende le forze dell'ordine? Non era mai accaduto, nella storia dell’Italia repubblicana, che le forze dell’ordine minacciassero uno sciopero nazionale. In questi giorni, dopo l’annuncio del blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici, accade. Non era nemmeno mai accaduto, che un presidente del Consiglio, si esprimesse con toni così sprezzanti nei confronti degli uomini…

×

Iscriviti alla newsletter