Skip to main content

La Libia è nel caos e l’Europa se ne occupa troppo poco. È l’allarme lanciato oggi in un editoriale del Foglio, segno di come anche i giornali di casa nostra inizino ad occuparsi di quanto accade non lontano dalle nostre sponde.

Il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara spiega che la situazione della Libia, definita dal Daily Beast la “Woodstock” del terrorismo islamico, è assolutamente pericolosa e precaria. Ecco perché gli Stati Uniti hanno spedito altri marine a Sigonella, pronti a intervenire.

L’ALLARME SULLA STAMPA

Nelle scorse settimane a suonare la sveglia in un’intervista al Sole 24 Ore era stato Marco Minniti, autorità delegata per la sicurezza nazionale e sottosegretario alla presidenza del Consiglio, seguito sulle colonne del Corriere della Sera dall’editorialista Franco Venturini. Entrambi ricordarono come sia più che mai necessario definire un piano europeo contro l’instabilità in Libia (il Parlamento libico ha scelto un nuovo primo ministro, Ahmed Matiq, già contestato).

L’APPELLO DEGLI USA

Formiche.net aveva raccolto da tempo il disagio di parte della comunità internazionale, preoccupata per quanto accade a Tripoli. L’invito a non sottovalutare la situazione è giunto soprattutto dagli Usa, tanto dall’ex segretario della difesa americano, Leon Panetta, che sempre al Sole spiegò come la Libia fosse la prima priorità della politica estera italiana; poi dal capo di Stato americano Barack Obama, che nel suo incontro con il premier Matteo Renzi aveva chiesto un ruolo più incisivo dell’Italia nel Mediterraneo; e più recentemente dal vicesegretario di Stato americano William Burns, che in una visita a sorpresa in Libia ha avvertito le forze politiche e il governo che se l’instabilità politica del Paese non venisse risolta entro i prossimi due mesi, il presidente Usa, in coordinamento con l’Unione europea, invierà un rappresentante speciale per prendere in carico la transizione politica nel Paese.

UNA REAZIONE NECESSARIA

Seppur rivolte ai leader libici, le parole di Burns sono suonate come una sveglia all’Europa, e in particolare all’Italia, a cui gli Usa chiedono da tempo di impegnarsi maggiormente per assumere un ruolo di guida nell’area mediterranea. Finora Roma – malgrado abbia ospitato a marzo la Conferenza internazionale per discutere del futuro del Paese (qui il pensiero del premier italiano Matteo Renzi), ha fatto poco.

L’ORGOGLIO AMERICANO

Per la Casa Bianca non c’è solo il rischio terrorismo. “L’attacco di Bengasi (nel quale perse la vita l’ambasciatore Christopher Stevens, ndr) – ricorda Il Foglioha causato un trauma agli Stati Uniti che ancora non è stato assorbito, anche perché si è trasformato in un caso politico… con conseguenze sul futuro di Hillary Clinton, che allora era il segretario di Stato” e visse in prima linea quelle che si teme furono “gravi falle nell’intelligence e nella gestione operativa“.

ALTRI MARINE A SIGONELLA

Anche per questo Washington non ammette un nuovo fallimento. “Circa 180 marine, due KC-130 e quattro Ospreys – si legge ancora – sono stati spostati martedì dal sud della Spagna” alla base siciliana di “Sigonella“, considerata “strategica per le operazioni nel nord dell’Africa“.

Perché il Foglio di Ferrara lancia l'allarme sulla Libia

La Libia è nel caos e l'Europa se ne occupa troppo poco. È l'allarme lanciato oggi in un editoriale del Foglio, segno di come anche i giornali di casa nostra inizino ad occuparsi di quanto accade non lontano dalle nostre sponde. Il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara spiega che la situazione della Libia, definita dal Daily Beast la "Woodstock" del terrorismo…

Cosa s’intende per servizio civile universale?

Cosa sia, o possa essere, il servizio civile universale, l’ultima trovata di Matteo Renzi per seminare fumo negli occhi dell’elettorato giovanile, nessuno lo sa. Per ora è uno slogan. Almeno il pacifismo universale era un’utopia avanzata da grandi filosofi, come Immanuel Kant e Antonio Rosmini. Quest’ultimo poi - ch’era maestro di costituzionalismo – aveva predisposto tre progetti di costituzione: uno…

Gender, inizio d’inversione di rotta?

È accaduto il 23 aprile e, come si suol dire, il fatto potrebbe costituire la classica “rondine che fa’ primavera”. Il Parlamento brasiliano ha infatti votato l'eliminazione da un testo di legge di un significativo passaggio che mirava a introdurre l'ideologia gender nelle scuole pubbliche dell’immenso Paese sudamericano. È stata la Commissione speciale del Congresso National, appositamente riunita per analizzare…

Esercizi di retorica sul debito pubblico: la Germania insostenibile (al contrario di noi)

Nel meraviglioso mondo delle retorica, che oggi usa l’algoritmo e l’equazione astrusa per darsi importanza, non è la verità che importa, e neanche il buon senso del padre di famiglia, ma la persuasione. E d’altronde cosa meglio dell’artifizio retorico potrebbe giovare a convincere i creditori a finanziare il debito monstre che ormai si aggira per il globo? Non è un…

Il gioco della banana di Kyenge con Salvini e Innocenzi

L'ex ministro Cecile Kyenghe ospite nella trasmissione di Giulia Innocenzi, Anno Uno, è stata protagonista di un siparietto con Matteo Salvini, il segretario della Lega Nord, a cui ha regalato una banana.

Dl Turismo, cosa cambia per chi produce film

Cresce il credito d'imposta per le imprese nazionali che producono film: si passa da 5 a 10 milioni di euro. È quanto prevede la bozza di decreto, di cui Public Policy è in possesso, a firma del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini "per il rilancio delle attività culturali e il turismo", che dovrebbe essere esaminato in uno dei prossimi…

Un "Don Giovanni" al Massimo di Palermo

Torna in scena al Teatro Massimo di Palermo, dopo dodici anni, Don Giovanni, capolavoro teatrale di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte: debutto fissato per oggi 16 maggio alle ore 20:30 (repliche sino al 25 maggio) con un nuovo allestimento con la regia di Lorenzo Amato, le scene di Angelo Canu e i costumi di Marja Hoffmann.…

Ecco come i giornaloni snobbano un pochino il libro di Geithner

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Cesare Maffi apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi. C'è stato il complotto, anzi, il Grande Complotto Europeo, a un pelo dal mutarsi nel Grande Complotto Atlantico, se non fosse stato per un personale e diretto intervento del presidente Obama? A sostenerne la consistenza è stato soprattutto Il…

Elogio non renziano della legge Poletti

Pur nella sua semplicità la legge Poletti è un provvedimento molto innovativo, al punto da restare stupiti per come sia stato possibile portarlo felicemente a conclusione in un Paese come il nostro in cui la materia del lavoro è tuttora intessuta di antiche ideologie che rifiutano di misurarsi con le trasformazioni in atto nell'economia e nell'organizzazione produttiva e del lavoro.…

×

Iscriviti alla newsletter