Skip to main content

Carlo Zini se n’è andato ma, banchiere moderno come pochi, ha lasciato un segno indelebile del suo operato nel rendere straordinariamente grande il Monte dei Paschi e nel farne in pochi anni, con magistrali intuizioni e scelte di tempo, il primo vero gruppo integrato italiano.

Nato nel ’28 e fresco ragioniere assunto in banca è da dire allo sconcertato esaminatore dell’epoca “il mio desiderio è diventare direttore (ndr generale) della banca”.

Sale rapidamente tutti i gradini gerarchici di Banca Toscana dove aveva iniziato la sua avventura professionale fino ad arrivare a Vice Direttore Centrale.

Da lì negli anni ‘80 diviene Amministratore Delegato della stessa. Primo e anche ultimo caso di dipendente Banca Toscana a raggiungere tale livello.

Ma questa non vuole essere una scheda biografica ma un sintetico ricordare il formidabile lavorio in tutti i campi del Monte dei Paschi (dove arrivò Direttore Generale nel giugno del 1983) che fecero della stessa un gigante internazionale.

In tutti i campi possiamo dire che fu, con una visione lungimirante che anticipava gli anni, ciò che sarebbe poi accaduto.

Internamente all’azienda risolse il problema dell’informatica facendo accettare da tutti l’informatica in tempo reale come sistema di automazione moderna.

Nel campo delle risorse umane si trovò ad affrontare l’uscita di nomi gloriosi quali Bianchi e Pasqui e con mano ferma scelse i Gronchi, i Cariello, i Brogi e tanti altri che non starò a citare con l’aurea regola della meritocrazia.

Le relazioni sindacali furono con lui improntate a franca ruvidità ma sortirono enormi benefici per il Monte Paschi e per il popolo montepaschino.

Fu il primo in Italia a determinare un accordo (l’accordo prime) tra una banca e i fondi comuni di investimento del Gruppo Agnelli.

Così come il Monte fu il primo a creare in Italia un rapporto per il risparmio gestito con i migliori d’Europa (allora il Credit Agricole).

Con lui la banca ebbe una piena e completa espansione territoriale in Italia: lo sbarco in Sicilia con la Banca di Messina e la Canicattì; la presenza nelle regioni a statuto speciale in Val d’Aosta e nell’azionariato della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto; l’acquisto dell’Icle e il grande potenziamento del Credito Fondiario.

Anche nel campo dell’Internalizzazione Zini operò uno scossone violento. La presenza in Austria, la Monte Paschi France, la Monte Paschi Swisse, il Belgio, l’Australia, Singapore ed ancora New York.

Come si può facilmente vedere un disegno organico:

1.   la riorganizzazione della banca.

2.   L’espansione territoriale in Italia della stessa.

3.   Il processo di internalizzazione.

4.   Accordi con i grandi gruppi privati: Non posso non ricordare però il rilancio straordinario che fece della immagine culturale del Monte, con le grandi mostre che da New York a Tokyo, da Roma a Siena scandivano il senso della bellezza universale. Come un fascino raro avevano le serate autunnali di Fontana Fredda.

Lasciò nel ‘93 per un avviso di garanzia, in una vicenda nella quale le sentenze degli anni successivi lo troveranno, lui e gli altri protagonisti, totalmente estraneo. Ma tant’è, si chiuse in un acerbo ed amaro silenzio aprendosi solo con la cerchia di pochissimi intimi.

Le cronache bancarie di quegli anni lo ricorderanno come un indiscusso ed apprezzato protagonista dell’economia italiana.

Carlo Zini, banchiere moderno come pochi

Carlo Zini se n’è andato ma, banchiere moderno come pochi, ha lasciato un segno indelebile del suo operato nel rendere straordinariamente grande il Monte dei Paschi e nel farne in pochi anni, con magistrali intuizioni e scelte di tempo, il primo vero gruppo integrato italiano. Nato nel ’28 e fresco ragioniere assunto in banca è da dire allo sconcertato esaminatore…

La Russia va alla guerra alimentare contro gli Stati Uniti

Accordo europeo sulle sanzioni alla Russia per il caso Kiev, ma con l'escamotage di escludere dal provvedimento la tecnologia per il gas, sempre più settore cruciale. E all'orizzonte si apre una vera e propria guerra alimentare con Washington. DIATRIBA L'Unione europea ha raggiunto un accordo quadro per avviare sanzioni economiche contro la Russia circa il suo comportamento in Ucraina. Riguardano…

Perché l'Australia ha abbandonato il mercato del carbonio

Due giorni fa il senato australiano ha votato (39 sì contro 32 no) l’abolizione della carbon tax, la decisione dell’Australia di abbandonare il ‘mercato del carbonio’ è molto importante e quasi sicuramente avrà contraccolpi anche sul sistema ETS europeo a cui il sistema australiano si sarebbe potuto in futuro collegare. Il governo conservatore del primo ministro Tony Abbott ha ottenuto…

Perché il bazooka di Draghi rischia un flop

Grazie all'autorizzazione del gruppo Class Editori pubblichiamo l'analisi di Tino Oldani, apparsa sul quotidiano Italia Oggi. Ma quanto risponde al vero, come sostiene il premier Matteo Renzi, che «le banche sono piene di liquidità e non hanno più alibi»?. Quanto è fondata la sua tesi per cui «con l'operazione Draghi non hanno più ragione di lamentarsi, né di mettere in…

Pascale, Santanché e Biancofiore. Tutte le berlusconiane scrutate da Umberto Pizzi

Dopo la sentenza d'assoluzione sul caso Ruby sarebbero dovuti essere per lui dei giorni felici. Ma a rovinare l'idillo di Silvio Berlusconi pare sia sopraggiunta la fidanzata, Francesca Pascale, che, secondo indiscrezioni, avrebbe lasciato la villa di Arcore sancendo una rottura traumatica (ma forse non definitiva) col Cavaliere. E dire che un tempo Pascale ha difeso in più occasioni la…

Sorgenia, quando De Benedetti bistrattava le banche che hanno salvato la società dell'Ing.

Ora che le banche hanno salvato Sorgenia cancellando quasi 2 miliardi di debito, Carlo De Benedetti può tirare un sospiro di sollievo. E sarà senz’altro grato al sistema: da Intesa, a Unicredit, a Mps, a Ubibanca, a Bpm e Banco Popolare tutti i maggiori istituti di credito sono coinvolti nell’affare e all’Ingegnere hanno concesso negli anni un credito a cui…

Lo sapete che la banca dei Brics è anti Europa più che anti Usa?

I BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) hanno annunciato, il 15 luglio, la creazione di una propria banca di sviluppo con sede a Shangai, con un capitale iniziale di 50 miliardi di dollari che diventeranno presto 100 miliardi di dollari, cui aggiungerne altri 100 come riserva finanziaria tecnica. Con una leva finanziaria di questa natura, potrà facilmente effettuare prestiti…

povertà

Perché in Cdp Reti entrano i cinesi e non altri? I dubbi del prof. Sapelli

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha terminato ieri il suo viaggio in Cina. L'accordo più rilevante tra i due Paesi riguarda la cessione del 35% di Cdp Reti (Snam e Terna) a State Grid of China. Un'intesa che lo storico ed economista Giulio Sapelli (nella foto) in una conversazione con Formiche.net​ definisce frutto di rapporti consolidati dal punto di vista economico, ma un sentiero…

Ecco i comuni che pagano i debiti della Pubblica amministrazione

Quanto pagano velocemente i 110 Comuni capoluogo? Nella gara a chi lascia più debito in eredità, Italia spaccata in due. A un Nord virtuoso, risponde un Centro e un Sud fallimentare. Guida Treviso, chiude Reggio Calabria. Grazie agli indicatori di openbilanci, abbiamo la possibilità di calcolare la velocità delle spese correnti dei Comuni Italiani. In pratica si cerca di capire in che misura un Comune riesce…

Pannella contro Putin, nel 2000 un caso di infowar all'Onu

Un interessante libro di Marco Perduca ("Operazione Idigov", editore Reality Book) riporta alla luce in questi giorni il confronto che si tenne nel 2000 al Comitato economico e sociale dell'ONU (Ecosoc), dove il Partito radicale rischiò l'espulsione per un'efficace offensiva diplomatica imbastita dalla Federazione Russa. UN PARTITO TRANSNAZIONALE Perduca è storico militante di prima fila delle battaglie radicali per i…

×

Iscriviti alla newsletter