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La Consob presieduta da Giuseppe Vegas gongola, mentre banche e Marco Tronchetti Provera mugugnano e annunciano di volersi appellare al Consiglio di Stato.

Oggi il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della società Lauro61 contro l’innalzamento da 0,80 a 0,83 euro, da parte della Consob, del prezzo dell’Opa lanciata su Camfin dalla holding di Clessidra, Tronchetti, Unicredit e Intesa nell’ambito del riassetto della catena di controllo del gruppo Pirelli un anno fa.

LA SENTENZA
Nella sentenza il giudice amministrativo accoglie le ragioni della Commissione anche contro quelle del fondo Antares, che aveva chiesto un prezzo ancora maggiore di quello calcolato dall’authority. E lo ha fatto perché oggi la società deve regolare il pagamento dell’offerta pubblica agli azionisti. Lauro intanto verserà 0,80 euro a chi ha aderito, in attesa che il prossimo 9 ottobre il Tar si pronunci sul rialzo del prezzo stabilito dalla Consob in 0,83 euro.

LA VICENDA
L’Opa si era conclusa lo scorso 27 settembre con le adesioni che avevano raggiunto l’84,33% del capitale ordinario della società. La cifra sale all’86,51% se si considera la quota che i Moratti si sono impegnati ad apportare. La società – assistita da legali come Andrea Zoppini, già sottosegretario alla Giustizia – aveva chiesto al Tar la sospensiva della decisione della Consob che ha alzato il prezzo dell’Opa da 0,80 a 0,83 euro perché sarebbe il controvalore effettivamente incassato dalla famiglia Malacalza per la vendita delle sue azioni Camfin, grazie all’acquisto a sconto di azioni Pirelli da Allianz e Unipol.

LA VERSIONE DELLA CONSOB
La tesi della Commissione, che ha individuato una collusione tra Lauro 61 e le due compagnie assicurative, è stata contestata con decisione dalla holding.

LA DECISIONE DEL TAR
Il Tar, adesso, vista “la gravità e la (quanto meno parziale) irreparabilità del danno” ha ritenuto “di accogliere la richiesta della ricorrente di sospendere, in sede monocratica, la contestata delibera della Consob nella sola parte in cui rettifica in aumento a euro 0,83 (invece di euro 0,80) il prezzo dell’offerta pubblica di acquisto per ciascuna delle relative azioni”. Per questo motivo, il presidente della II sezione del tribunale amministrativo, ha accolto “la richiesta di adozione di misure cautelari provvisorie”; resta fissata al 9 ottobre prossimo la trattazione definitiva del ricorso in camera di consiglio.

Clicca qui per scaricare la sentenza completa del Tribunale amministrativo regionale del Lazio

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