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Com’è, e come sarà, Finmeccanica secondo Finmeccanica. Così il gruppo presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’amministratore delegato, Alessandro Pansa, illustra stato dell’arte e strategie.

Con l’esercizio 2013 si chiude per Finmeccanica un anno di transizione nel quale è stata
condotta una fase di profonda riorganizzazione e ristrutturazione del Gruppo attraverso tre
interventi prioritari:

1) il rafforzamento della Governance, attraverso iniziative mirate ad accorciare le linee di controllo e a rendere la gestione più efficace ed efficiente;

2) la ristrutturazione delle attività industriali, con significativi benefici, complessivamente superiori alle previsioni, nell’Aerospazio e Difesa, in particolare nei settori Aeronautica e Elettronica per la Difesa e Sicurezza;

3) la concentrazione nell’Aerospazio e Difesa, attraverso la cessione di Ansaldo Energia e la ricerca di soluzioni che consentano il deconsolidamento del settore Trasporti.

LA NUOVA FINMECCANICA

“Grazie a questi interventi – dice il gruppo – Finmeccanica presenta una struttura più solida e sostenibile, in grado di affrontare le sfide di uno scenario internazionale in continua evoluzione, caratterizzato da una concorrenza sempre più marcata. Si apre per Finmeccanica una fase di rilancio in cui l’assetto del Gruppo consentirà di rafforzare il posizionamento sul core business, con un portafoglio più omogeneo sia in termini di tecnologie e prodotti che di mercati”.

I DATI DEL 2013

Nell’esercizio 2013 l’Aerospazio e Difesa ha registrato risultati migliori rispetto alle previsioni in termini di ordini, ricavi e flussi di cassa (al netto degli effetti del contratto indiano di AgustaWestland), e un EBITA in linea rispetto alle attese. Tali risultati testimoniano il positivo andamento dei piani di ristrutturazione ed efficientamento i cui benefici, superiori alle attese, hanno consentito di compensare in maniera consistente gli effetti di alcune criticità emerse nell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza. La redditività operativa cresce dal 7,3% al 7,5% dei ricavi.

L’ANDAMENTO NEGATIVO DEI TRASPORTI

I risultati economici e finanziari delle azioni di risanamento vengono compromessi dall’andamento negativo dei Trasporti – ascrivibile ad AnsaldoBreda – che ha pregiudicato sia la redditività che la generazione di cassa del Gruppo, come anticipato nel novembre 2013 all’atto della revisione delle previsioni economiche e finanziarie. Il deconsolidamento del settore Trasporti – così come definito nel Piano Strategico approvato dal CdA nel 2013 – appare pertanto condizione indispensabile affinché Finmeccanica possa cogliere in pieno i benefici derivanti dal rilancio del comparto Aerospazio e Difesa.

GLI EFFETTI NEGATIVI

In coerenza con quanto annunciato a suo tempo, Finmeccanica – insieme a rilevanti partner internazionali – ha portato avanti un processo volto a definire un accordo finalizzato al raggiungimento di questo obiettivo. Mentre è stato dato corso ad iniziative volte a mitigare i rischi connessi alla gestione di AnsaldoBreda – incluso l’accordo raggiunto con le Ferrovie Olandesi sul contratto Fyra in data 17 marzo 2014 – la partecipazione in Ansaldo STS verrà gestita nell’interesse della Società, dei suoi azionisti e degli azionisti di Finmeccanica.

ANDAMENTO COMMERCIALE

Le acquisizioni di nuovi ordini, tra i quali si segnalano quello del valore dicirca 1,15 miliardi di euro per la fornitura di 16 elicotteri AW101 in configurazione Search & Rescue (SAR) al Governo norvegese e quelli per ulteriori serie sul programma B787, sono risultate superiori alle previsioni sia nel loro complesso che nei principali settori nei quali il Gruppo opera. Per effetto di tale andamento il “book-to-bill” (rapporto ordini/ricavi) è tornato superiore a uno (1,10). Rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente si segnalano acquisizioni di ordini significativamente superiori (1.702 milioni di euro), grazie alle performance dell’Aerospazio e Difesa che, nonostante la prevista riduzione pari a quasi 1 miliardo di euro nell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza derivante dai tagli ai budget della Difesa dei principali paesi, ha più che compensato la riduzione dei Trasporti.

ANDAMENTO ECONOMICO

Il positivo andamento dell’EBITA nell’Aerospazio e Difesa – pur in presenza delle previste riduzioni nei volumi dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza e del persistere di difficoltà nell’esecuzione e nel posizionamento competitivo in specifiche aree di business in Selex ES (in particolare nell’Air Traffic Control) – testimonia, come già ricordato, il costante progresso dei piani di ristrutturazione e rilancio volti a fronteggiare tale situazione. Rispetto ai risultati 2012 i ricavi evidenziano una contrazione nell’Aerospazio e Difesa, già prevista per effetto delle citate riduzioni dei budget della Difesa, per effetto della quale, pur in presenza di una redditività migliore, l’EBITA ha registrato una lieve diminuzione. A livello complessivo la redditività operativa risente, inoltre, dell’ulteriore peggioramento di AnsaldoBreda, che ha determinato un EBITA dei Trasporti maggiormente negativo per 40 milioni di euro.

ANDAMENTO FINANZIARIO

L’Aerospazio e Difesa, nonostante il significativo impatto negativo derivante dai mancati incassi dall’India a valere sul contratto AgustaWestland (previsti per oltre 300 milioni di euro, ai quali si aggiungono i consistenti pagamenti per forniture relativi a tale contratto effettuati nel corso del 2013), ha comunque generato flussi di cassa positivi, mentre il dato di FOCF nel suo complesso risente negativamente dell’andamento di AnsaldoBreda, caratterizzato, oltre che da criticità operative ormai strutturali, anche dagli esborsi relativi alla restituzione degli anticipi e ai minori incassi sulla commessa Fyra (commessa Olanda – Belgio, per oltre 100 milioni di euro tra minori incassi ed esborsi non previsti).

INDEBITAMENTO NETTO

Tale andamento complessivamente negativo per 307 milioni di euro ha inciso sull’Indebitamento Netto, che ha tuttavia beneficiato del successo dell’operazione di cessione della partecipazione in Ansaldo Energia al Fondo Strategico Italiano. Nel complesso l’operazione, perfezionata in data 23 dicembre 2013 ha consentito a Finmeccanica di incassare al closing 277 milioni di euro, ai quali si andranno ad aggiungere ulteriori 117 milioni di euro (oltre agli interessi che matureranno su tale importo ad un tasso annuo del 6%) derivanti dalla cessione della residua quota del 15% in capo a Finmeccanica, che verrà ceduta attraverso un meccanismo di opzioni put&call al più tardi tra il 30 giugno 2017 e il 31 dicembre 2017. Il beneficio lordo rilevato nell’Indebitamento Netto al 31 dicembre 2013 (ai fini dei quali è stata considerata anche la valorizzazione del 15% residuo oggetto di diritti put&call) è stato complessivamente pari, tenendo conto anche del deconsolidamento della quota parte dell’indebitamento di Ansaldo Energia di competenza di Finmeccanica, a circa 630 milioni di euro.

Ecco presente e futuro di Finmeccanica secondo De Gennaro e Pansa

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