Skip to main content

Da “La civiltà cattolica”, Quaderno N°3932 del 19/04/2014 – (Civ. Catt. ii 105-208 )

«“Chi gli ha dato il governo della terra? Chi ha affidato l’universo alla sua cura?” Con queste domande retoriche, nel libro di Giobbe, Eliu intende fugare ogni dubbio sulla legittimazione dei comportamenti di Dio, il quale ha ricevuto il compiuto di governare il mondo da nessun altro se non da se stesso”». Sono queste le parole con le quali di Lorenzo Casini introduce la Prefazione al libro di Sabino Cassese, Chi governa il mondo?. Il libro, traduzione aggiornata ed ampliata del volume in lingua inglese, The Global Polity: Global Dimensions of Democracy and the Rule of Law (Global Law Press/Editorial Derecho Global, Sella, 2012), affronta con taglio giuridico e politologico un dato di fatto tanto ineludibile quanto problematico, il mondo non è retto da alcun governo né, tanto meno, sarebbe auspicabile che lo fosse.

L’A. presenta una prospettiva di indubbio interesse e, a dispetto del titolo, piuttosto che rispondere alla domanda su chi debba governare il mondo, riflette sulla nozione di global polity (GP) e analizza il complesso delle istituzioni che, a tutti i livelli, compongono il cosiddetto “reggimento globale” per il quale si auspica una global governance. Livelli nazionali, sovranazionali, governativi, intergovernativi e non governativi, network di organismi ibridi pubblico-privati, imprese, organizzazioni non governative, fino a comprendere singoli individui; ebbene, tutto questo complesso plurale, poliarchico e non uniformabile mediante un unico principio d’ordine è ciò che l’A. definisce GP.

Il libro è suddiviso in tre capitoli: 1. “La global polity”; 2. “Un giusto procedimento globale?”; 3. “Standard globali per le democrazie nazionali?”. Il primo capitolo è incentrato sulla definizione di GP, la sua articolazione e i suoi lineamenti. Con particolare rifermento a questi ultimi, l’A. individua alcuni caratteri che definiscono la GP in maniera rigorosa. Dei sette indicati dall’A., ne sottolineiamo tre. Innanzitutto, la GP è una “governance without a government”, in quanto non esiste un modello comune e uniforme cui i regimi regolatori devono attenersi, essi rispondono piuttosto ad una funzione di bilanciamento, per ogni settore, delle singole diversità nazionale, mediante regole globali. Un secondo lineamento ci dice che la GP, tanto in termini verticali quanto orizzontali, non delinea uno spazio giuridico ordinato gerarchicamente, i vari livelli e i diversi regimi si mescolano e si sovrappongono l’un l’altro. Un terzo lineamento meritevole di una particolare attenzione riguarda il rispetto dei principi democratici e del rule of law che i regimi regolatori globali impongono agli Stati: diritto di essere informati e sentiti, diritto di difesa, obbligo di motivazione, diritto di accesso al giudice.

Il secondo capitolo affronta con dovizia di particolari il tema del diritto di “partecipazione” dei vari livelli e dei diversi regimi ai procedimenti decisionali. La gamma dei diritti di partecipazione nella GP interessa tanto la dimensione verticale quanto quella orizzontale. Alla prima specie appartiene, ad esempio, quello dei privati nei confronti delle amministrazioni nazionali e quello dei governi nazionali nei confronti delle istituzioni globali. Alla seconda, quello dei governi nazionali nei confronti di altri governi, quello delle istituzioni globali nei confronti di altre istituzioni globali e quello dei privati di fronte alle istituzioni globali. Un’attenta analisi della casistica che descrive una così vasta gamma di “partecipazione” alla GP spinge l’A. ad interrogarsi sui problemi che un tale “reggimento globale” pone oggi alla global governance e sull’importanza di tematizzare il concetto di “democrazia transnazionale” che possa prendere sul serio l’eredità del rule of law.

Sarà questo il tema al quale l’A. dedica il terzo ed ultimo capitolo. La GP fa emergere un paradosso: il diritto alla partecipazione è globale, l’autorità che lo attua è nazionale, la corte che controlla è, nuovamente, globale. Detto altrimenti, i principi della democrazia e del rule of law si globalizzano seguendo un approccio buttom-up, tuttavia la loro osservanza, seppure ad un livello domestico, è favorita da approcci di tipo top-down. Di qui, l’interrogativo al quale tenta di rispondere l’A., attraverso una serie di casi, si può riassumere nella questione se standard globali per la democrazia siano una minaccia oppure un potenziamento della stessa. Sebbene non esista un solo modello democratico e il processo democratico non sia assolutamente paragonabile ad una macchina che, una volta avviata, è in grado di andare avanti da sola, l’esperienza storica insegna anche che il condizionamento esterno, con il passare del tempo, può favorire la nascita di istituzioni autenticamente democratiche e che, alla lunga, i fattori esterni possono svolgere lo stesso ruolo di quelli interni.

Riprendendo il brano del prefatore con il quale abbiamo iniziato la nostra recensione, concludiamo rilevando quanto il tema della GP sia divenuto centrale anche nella riflessione più recente del Magistero sociale della Chiesa. Si pensi alla cosiddetta “via istituzionale della carità” e ai paragrafi 57 e 67 dell’enciclica Caritas in veritate (CiV). Qui Benedetto XVI tratta della global governance (globalizationis moderamen), rinviando ai principi di solidarietà, di sussidiarietà e di poliarchia, per contribuire all’edificazione di un ordine globale le cui istituzioni siano di tipo sussidiario e poliarchico ed evitare di dar vita a un «pericoloso potere universale di tipo monocratico» (CiV, 57).

Sabino Cassese, Chi governa il mondo?, il Mulino, Bologna, 2013, pp. 138.

Chi governa il mondo?

Da “La civiltà cattolica”, Quaderno N°3932 del 19/04/2014 - (Civ. Catt. ii 105-208 ) «“Chi gli ha dato il governo della terra? Chi ha affidato l’universo alla sua cura?” Con queste domande retoriche, nel libro di Giobbe, Eliu intende fugare ogni dubbio sulla legittimazione dei comportamenti di Dio, il quale ha ricevuto il compiuto di governare il mondo da nessun…

Che cosa penso delle nomine in Eni, Enel e Finmeccanica

La recente tornata di nomine induce a qualche riflessione. La prima è che per gli amministratori delegati di Eni ed Enel si è scelto professionalità indiscusse premiando le soluzioni interne (il che spesso aiuta a galvanizzare il management). Per Poste soluzione esterna di grande standing e per Finmeccanica un sergente di ferro come Mauro Moretti anche se qui il desiderio…

Ecco perché Obama appoggia l’Argentina contro i fondi speculativi

Alcuni fondi speculativi vogliono riprendersi 1,3 miliardi di dollari in cambio dei bonus in default argentini. Con sentenze a loro favore in primo e secondo grado, il caso è arrivato alla Corte suprema di giustizia americana. Ma a sorpresa il governo di Barack Obama ha sostenuto l’Argentina. SOSTEGNO AMERICANO Secondo il quotidiano argentino Página 12, i magistrati sono stati molto duri con…

Obiettivi e accademici del Comitato internazionale sulla Cooperazione Bancaria

Cooperazione, stabilità finanziaria e Unione bancaria. Questi gli argomenti principali che il prossimo 24 aprile vedranno discutere presso la sede di Assopopolari, in piazza del Gesù a Roma, il “Comitato Internazionale sulla Cooperazione Bancaria”. GLI OBIETTIVI DEL COMITATO SECONDO ZANETTI Partecipato da accademici ed economisti europei, l’incontro, per il presidente di Assopopolari Emilio Zanetti,"è una iniziativa importante" proprio per i…

Tutti i sondaggi sulle Europee

Silvio Berlusconi si dovrà inventare un altro miracolo dei suoi per questa nuova tornata elettorale. Almeno a giudicare dal sondaggio di Epoké per Formiche.net che dà Forza Italia al 15,9% come intenzioni di voto per le Europee, quattro punti sotto la soglia minima del 20% a cui punta il partito berlusconiano per il 25 maggio. Meglio alle Europee che alle…

A Firenze i Popolari di Mauro sostengono il Pd renziano

Sì, bisogna ricordarlo. Le elezioni amministrative sono tutt’altra cosa rispetto alle Politiche e le alleanze locali spesso non sono foriere di alcunché a livello nazionale. Eppure il calibro dei protagonisti in campo rendono questa notizia cittadina degna di nota. Sì, perché la città in questione è Firenze, il regno che fu del presidente del Consiglio Matteo Renzi ed ora è…

Così la Germania ha vinto la sfida della globalizzazione

Il vincitore della sfida della globalizzazione? È la Germania. A sostenerlo è la società di consulenza McKinsey, secondo la quale Berlino ne è stata la più grande beneficiaria. Lo scopo di questo studio è illustrare chi possiede le maggior interconnessioni al mondo. La Germania presenta l'indice migliore di tutti i Paesi, superiore anche a quelli di Usa e Cina. L’Italia è…

realtà cini

Droni e non solo. I piani di Google e Facebook

I colossi della Rete, Google e Facebook in testa, proseguono la loro espansione in aerospazio e robotica. Le due compagnie investono soprattutto nel settore dei droni, considerato uno dei più promettenti. LE RECENTI ACQUISIZIONI A testimoniare l'interesse crescente dei big di Internet per i velivoli a pilotaggio remoto ci sono due recenti acquisizioni. Mountain View ha acquistato Titan Aerospace, start-up…

Così Samsung, Apple e Nestlè si spartiscono i consumi mondiali

Per il sesto anno consecutivo, Samsung si conferma leader della classifica dei più grandi produttori di beni di consumo a livello mondiale con 178 miliardi di dollari di fatturato e una crescita del 22% rispetto all’anno precedente. Il secondo gradino del podio spetta ad Apple che mantiene performance positive con una crescita dei ricavi del 44,6%. Tra i giganti e…

Vi spiego perché mi candido alle Europee con il Nuovo Centrodestra

Caro direttore, sono candidato per il Nuovo Centrodestra nel collegio del Nord Est per la elezione del Parlamento europeo. Poiché il giornale on line da lei diretto ha la cortesia di pubblicare gli articoli con cui sfogo un’incontenibile grafomania senile, le chiedo di ospitare alcune dichiarazioni di carattere programmatico che saranno la mia bussola nel caso – assai improbabile – che venissi…

×

Iscriviti alla newsletter