Skip to main content

Matteo Renzi meglio in staffetta con Letta a Palazzo Chigi o vincente nelle urne? E con quale Pd? Silvio Berlusconi è stato elettoralmente resuscitato dal sindaco di Firenze? E quanto gap ha ancora nei confronti del centrosinistra? Ecco le domande alle quali risponde il sondaggista Nicola Piepoli in una conversazione con Formiche.net.

Renzi a Palazzo Chigi subito o dopo le urne: come muterebbe la percezione del suo elettorato?
Ma fino ad ora chi è passato dalle urne? Monti? O forse Letta? In un certo senso siamo dei democratici in libera uscita, non nel senso di Pd ma di democrazia, che in Italia è in libera uscita e sta cercando una via. Non so quanto siamo vicini allo stallo. Quando incontro fuori dai confini nazionali i miei colleghi ricercatori, ci chiediamo se l’Italia sia o meno un Paese democratico: su 152 anni di storia qualche volta lo è stato, altre no.

Esiste un rischio gradimento per il governo Letta?
Il premier in questo momento è molto in alto nell’immaginario collettivo con il 50% di fiducia. Tanto per dare un’idea, Barack Obama è al 41%, François Hollande al 20. Noi ricercatori diamo molta importanza ai trend, altamente indicativi: quello della fiducia di Letta è positivo, è iniziato a 45 per poi salire fino a 50. Monti invece iniziò al 74% per poi calare al 36 dieci mesi dopo: crollato di più della metà. Di fronte alla performance di Monti, Letta invece ha guadagnato addirittura qualche punto: non male.

Ma l’attesa di una decisione su votare subito, o nel 2015, o su una staffetta Letta-Renzi, potrebbe scalfire la popolarità del segretario piddì?
Non possiamo prevedere il futuro, direi che Renzi in questo momento è stabile tra il 56 e il 58%: è un livello molto alto di fiducia, che ha conseguito da sei settimane a questa parte. E oscilla solo di uno o due punti. Se dovessi dare uno sguardo alle ultime due rilevazioni, il suo trend potrebbe sembrare in lieve discesa. Ma dal mio punto di vista conserva degli elementi centrali per ottenere il favore popolare: parla semplice, per slogan e di cose concrete. Quindi attira l’attenzione in modo positivo. L’attira come sindaco di Firenze e l’attira anche come segretario del Pd. E’ un vero e proprio attrattore.

Il suo concorrente resta solo Berlusconi o vede spazio per altri leader?
Vediamo come si trattano reciprocamente i due leader: la comunanza di leadership è avvertita sia dal sindaco di Firenze che dal Cavaliere. Entrambi apprezzano il concorrente o, se vogliamo, lo temono. In questo momento, soprattutto nelle ultime battute, Renzi sembra avere come punto di riferimento il centrodestra e non i suoi alleati. Una rivalità bipolare dove Berlusconi attrae tutte le forze di centrodestra a cominciare da Casini e dall’altro lato c’è il centrosinistra. Di contro, se osservassimo le parole di Berlusconi, ci accorgeremmo che, se non è zuppa è pan bagnato.

Cosa cambia nel centrodestra con il ritorno di Casini?
Che recupera un po’ del gap che secondo le mie rilevazioni esiste ancora rispetto al centrosinistra. Accorcia fortemente le distanze, ma Renzi è ancora in vantaggio. Dico ancora perché mi sembra che a destra si sentano rianimati da un’attrazione comune, rispetto alla stessa percezione di due mesi fa. E’ mutato l’atteggiamento complessivo per cui potrebbero anche cambiare le quote che sono molto radicate, anche perché il Centro conta pressoché zero: Casini si porta con sé due o tre punti, a Monti ne restano altrettanti ma sono fragili e tendono a cadere.

twitter@FDepalo

Il sondaggista Piepoli legge le carte di Renzi e Berlusconi

Matteo Renzi meglio in staffetta con Letta a Palazzo Chigi o vincente nelle urne? E con quale Pd? Silvio Berlusconi è stato elettoralmente resuscitato dal sindaco di Firenze? E quanto gap ha ancora nei confronti del centrosinistra? Ecco le domande alle quali risponde il sondaggista Nicola Piepoli in una conversazione con Formiche.net. Renzi a Palazzo Chigi subito o dopo le urne: come…

L'India delude Dassault sui Rafale

Non ci sono soldi per acquisire ulteriori sistemi d'arma. Questo in estrema sintesi quanto dichiarato recentemente dal ministro della difesa indiano, A. K. Antony, riguardo il contratto di acquisto dei 126 caccia della francese Dassault per l'aeronautica indiana. “Il caccia multiruolo si materializzerà – ha dichiarato il ministro - ma non in questo esercizio fiscale” (che si chiuderà il 31…

Il vero Renzi è quello di Crozza?

Essere di sinistra non sarà una malattia invalidante? Il Pd di Pier Luigi Bersani, nel 2013, pensava di vincere le elezioni, invece è andato molto vicino a perderle. Pur con una maggioranza delle urne risicata (se il Papa non si fosse dimesso per qualche giorno l’apertura delle tv, il Cavaliere rischiava di avere la meglio), il Pd ha incassato il…

Così i liberali italiani scudisciano Boldrin

Chiedo ospitalità per rispondere a nome dei Liberali Italiani al Comunicato della direzione nazionale di Fare per Fermare il declino riguardo le vicende di In Cammino per Cambiare (ICPC). Alle quali siamo interessati a pieno titolo come redattori e firmatari della Dichiarazione Congiunta che il 24 ottobre fondò ICPC. Quel Comunicato esprime con linguaggio pacato e suadente tutta la serie…

Sapelli spiega chi comanda in Italia e in Europa

La XVII legislatura non ha ancora compiuto un anno e già si profila il sopraggiungere della diciottesima. La frantumazione politica ha raggiunto apici raggelanti. Nel febbraio 2013 le liste ammesse alla competizione furono 169. La nuova legge in gestione dovrebbe scoraggiare la proliferazione di candidature destinate a sicuro insuccesso, ma le ambizioni umane sfuggono ad ogni logica. E, poi, un…

Caro Boldrin, i liberali non possono Fare intese con Meloni

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'articolo di Marcel Vulpis per il PLI che si inserisce nel dibattito avviato da Enrico Zanetti di Scelta Civica e al quale ha partecipato Ezio Bussoletti di Fare Sono entrato nel Partito Liberale Italiano (in qualità di direttore comunicazione del partito) il giorno prima della conferenza stampa alla Camera del progetto In Cammino Per Cambiare (ICPC). E…

L'Unità di Gramsci e le sviste di Repubblica pro Togliatti

L'ultima svista, in ordine di tempo, e' di Filippo Ceccarelli su la Repubblica di oggi: a voler fare dell'Unita' Il quotidiano degli operai e dei contadini fu Palmiro Togliatti, Il Migliore, quando e' noto che fu il suo fondatore, 90 anni fa, Antonio Gramsci: tant'e' vero che il primo numero, 12 febbraio 1924, usci' con la dizione Il quotidiano degli operai…

L'Africa cresce, e lo sanno bene le aziende della birra

Secondo i dati del rapporto “Africa Pulse” della Banca Mondiale, la crescita media del continente africano, si attesta al 4,9 per cento e le prospettive del prossimo Outlook sono altrettanto positive: l'Africa continuerà a crescere a ritmi del 5,3% nel 2014 e del 5,5% nel 2015. Lo sanno bene le aziende occidentali di bevande alcoliche che stanno ripensando la propria azione geopolitica, spostando l'interesse…

Etiamsi Grillus non daretur

Bene ha fatto Annalisa Chirico a precisare, sul "Foglio": Boldrini, in qualità di passeggera, non si sa come potrebbe comportarsi - forse, è una di quelle che si reggono, a braccio alzato, che hanno paura -; Grillo alla guida, invece, conosciuti certi suoi trascorsi, è certo che non darebbe una gran sicurezza. Perché così vanno le cose: chi semina letame…

La Bce celebra il divorzio fra banche e stati

Ma quant’è grigio e miserabile il nostro tempo, se un evento storico come il divorzio fra le banche e i loro stati finisce nelle brevi di economia e viene declinato in un astruso comunicato della Banca centrale europea senza neanche la fatica di un atto normativo? Almeno il divorzio fra banche centrali e stati europei ha avuto un briciolo di…

×

Iscriviti alla newsletter