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La nuova Unita’ di Matteo Fago e Luca Landò, rispettivamente socio di riferimento con il 51,06% della società editrice Nie, e direttore del quotidiano, mantiene ferma la rotta scelta quattro mesi fa: essere il punto di riferimento culturale della sinistra nel solco segnato novant’anni dal suo fondatore, Antonio Gramsci: “Il giornale non dovrà avere alcuna indicazione di partito. Dovrà essere un giornale di sinistra”. Come, anche di recente, ha ricordato lo stesso Fago al patron di Eataly, Oscar Farinetti che, folgorato sulla via di Matteo Renzi, ipotizzava il cambiamento in settimanale o mensile da distribuire agli iscritti al Pd: “Se è una proposta seria e non una battuta le rispondo subito: Non ci interessa. Uso il plurale perche’ sono certo che con me sono tutti quelli che vogliono bene a questo giornale”. La nuova Unità del coraggioso e determinato Fago, turba assai il sonno dell’intellighentia mediatica di una certa sinistra double face: pronta con un’immaginazione che va oltre la realtà, ‘le balle colossali’, a fare le pulci gli altri, specie se diretti concorrenti, salvo praticare il lauto e fruttuoso ‘consociativismo togliattiano’.

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Specialista in questo lavoro sporco ai fianchi è ‘Il Fatto quotidiano’ Antonio Padellaro, Marco Travaglio e Furio Colombo, che ieri l’altro, entusiasta, annunciava lo sbarco nella Nie con il 14% della coppia Claudia Maria Ioannucci-Alfonso Dell’Erario: “non e’ il sol dell’avvenire quello che splende oggi sul quotidiano ex comunista l’Unita’ ma uno spicchio del Sole 24 Ore”, quotidiano di Confidustria e “piu’ precisamente e’ il sole di Alfonso Dell’Erario”, che da responsabile comunicazione e direttore generale della System24, ambisce a diventare direttore dell’Unita’, un pressing assurdo fermamente respinto da Fago. E ieri, ancora piu’ malignamente entusiasta, aggiunge: il quotidiano fondato da Gramsci finisce a una ex senatrice di Forza Italia, la Ioannucci, diventata famosa perche’ e’ amica del faccendiere Valter Lavitola, l’ex-direttore dell’Avanti intimo di Silvio Berlusconi.

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Un’opera di discredito e di denigrazione confezionata con ‘balle colossali’ a partire dalle quote societarie: Fago non ha il 30% ma il 51% della Nie e da omissioni stupefacenti: nella ‘Chiara srl’, dell’ex presidente di Impregilo e di Banca Popolare di Milano, Massimo Ponzellini (foto in alto), finito agli arresti domiciliari con l’accusa di “infedelta’ patrimoniale e associazione a delinquere finalizzata alla commissione di corruzione, appropriazione indebita, violazione del divieto degli esponenti bancari di contrarre obbligazioni, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio”, che ha una partecipazione sotto il 2% nella Nie, figurano come soci Padellaro (2%), Colombo (2%) e Alessandro Dalai (2%). Il gioco sporco del ‘Fatto quotidiano’ era iniziato a fine settembre con l’annuncio cubitale “Veltroni direttore dell’Unita’” prontamente smentito da Fago, seguito a fine novembre da un altro falso clamoroso: “Imu: Via. Cancellata. Non e’ un ricatto del centro-destra in cerca di voti: e’ una cosa condivisa. Il Pd si e’ convinto della sua sparizione dopo un’analisi collettiva a casa di Massimo Fagioli”, seccamente smentito dall’interessato: “[…] La battuta e’ molto cretina, ingannevole! Perche’ il lettore distratto potrebbe prenderla come vera e diffamarmi come se fossi di destra, mentre e’ stato sempre il contrario, cioe’ sempre di sinistra”. Il trio del ‘Fatto quotidiano’, Padellaro-Travaglio-Colombo, si tenga pure i suoi De Gasperi, Togliatti e Berlinguer, ma si rassegni, come del resto Beppe Grillo che chiuderebbe volentieri il giornale, all’esistenza di una nuova Unita’: se il 2013 finisce nell’euforica incoronazione di Matteo Renzi, il 2014 sara’  l’anno di alcune ricorrenze storiche il cui inprinting culturale – e politico – e’ ancora vitale: Antonio Gramsci, Riccardo Lombardi, Federico Caffe’, per non dire di Bruno Trentin. Per la nuova Unita’ la ‘rotta’ e’ stata definita quattro mesi fa ed indietro non si torna, garantisce Fago, al quale arrivano attestati di stima del socio di minoranza (18,18%) della Nie, Maurizio Mian, l’industriale pisano della Gunther Reform Holding Spa: “Fago e’ bravo, intelligente, sveglio, ed e’ un amico”. E oggi la replica sul quotidiano di Gramsci “[…] perche’ e’ ai nostri lettori in primis che mi voglio rivolgere”, di Fago al direttore del Fatto: “[…] Le faccio notare che c’e’ una sostanziale differenza tra il 30% che mi attribuite e il 51% che e’ la realtà della mia partecipazione. E’ poi del tutto inaccettabile il titolo che fate ‘L’Unita’ da Gramsci a Lavitola’ perche’ non esiste alcuna ipotesi di un passaggio del controllo della societa’ a Lavitola o ad altri. Per vostra informazione ne’ l’Unita’ ne’ il sottoscritto hanno mai avuto a che fare con Valter Lavitola come da voi insinuato. Vi diffido pertanto dal fare ulteriori accostamenti, seppur indiretti, tra la mia persona e vicende che sono a me del tutto estranee, riservandomi di procedere per le vie legali per tutelare la mia onorabilita’ per quanto da voi pubblicato”.

La nuova Unità non cambia linea. Balle e omissioni del Fatto quotidiano

La nuova Unita' di Matteo Fago e Luca Landò, rispettivamente socio di riferimento con il 51,06% della società editrice Nie, e direttore del quotidiano, mantiene ferma la rotta scelta quattro mesi fa: essere il punto di riferimento culturale della sinistra nel solco segnato novant'anni dal suo fondatore, Antonio Gramsci: "Il giornale non dovrà avere alcuna indicazione di partito. Dovrà essere…

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