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Programmi innovativi di monitoraggio, modifiche strutturali circa trasparenza e sicurezza interna, nuova governance non militare ma civile, maggiori accortezze in campo giurisprudenziale. Sono, a grandi linee, le direttrici della riforma che dovrebbe investire l’agenzia americana Nsa dopo i rilievi affidati ad un gruppo di lavoro, presentati lo scorso 13 dicembre al presidente Barack Obama: entro un mese le decisioni nel merito.

COME RIFORMARE
Secondo la stampa americana, in primis il New York Times, dopo le festività natalizie Obama terrà un discorso pubblico sui programmi di monitoraggio e di regolamentazione al Consiglio di Sicurezza Nazionale. Una relazione che sarà il preludio alla grande riforma della Nsa. Secondo fonti citate dal Wall Street Journal il gruppo di studio ha appurato che i programmi di monitoraggio della Nsa sono legali, ma non per questo sono esclusi una serie di spunti per modificare struttura e strategie all’indomani delle rivelazioni targate Snowden.

LA GUIDA DELL’AGENZIA
Primo passo la guida della Nsa, che potrebbe essere affidata ad un civile anziché ad un militare, come l’attuale direttore, il generale Keith Alexander. Al momento può contare sullo strumento del Cyber ​​Command, responsabile per la protezione da attacchi informatici. In occasione della creazione del Cyber ​​Command nel 2009, il presidente Obama aveva messo il direttore della Nsa proprio a capo di questa unità. Secondo quanto riportato dalla portavoce Caitlin Hayden, la Casa Bianca non sarebbe incline a separare la direzione della Nsa dal Cyber Command, dal momento che proprio l’agenzia “svolge un ruolo unico” ad appannaggio del Command, in grado di ottenere una risposta “più coordinata e rapida per affrontare le minacce nel cyberspazio”. In più senza il doppio ruolo per il direttore, si creerebbe una vacatio con la conseguenza di nuove procedure per ogni futura organizzazione. Un compromesso sarebbe stato raggiunto sul fatto che il successore di Alexander continuerà a sovraintendere sia l’intercettazione delle comunicazioni sia la difesa del cyberspazio.

CHI CONSERVERÀ I DATI
Secondo quanto riportato dal Wsj, il gruppo di studio avrebbe raccomandato che i dati sulla massiccia sorveglianza telefonica (durata delle chiamate, chiamate effettuate) dovranno essere conservati dalle compagnie telefoniche o da un’organizzazione terza, e non dalla Nsa. Ciò avrebbe la conseguenza di eliminare la cosiddetta pratica della raccolta alla rinfusa. Altro passaggio caldeggiato, quello che verte sulla divisione della gestione delle informazioni di garanzia dall’azione di codificazione. Il New York Times riporta l’indiscrezione che al vaglio ci sarebbero anche ulteriori misure per tutelare la privacy dei cittadini stranieri. Inoltre dopo lo scandalo relativo alle intercettazioni delle conversazioni al telefono cellulare del cancelliere tedesco Angela Merkel, sembra che la Casa Bianca potrà supervisionare direttamente la lista dei leader stranieri le cui comunicazioni sono monitorate.

NORME AL VAGLIO
Altro fronte delicato quello normativo relativo alla ricerca di dati. L’utilizzo della dicitura “sicurezza nazionale” da parte dell’Fbi per agire senza la preventiva autorizzazione di un giudice, dovrebbe essere meglio riformata. Il Nyt sostiene che sarebbe stato consigliato direttamente al Presidente Obama di approntare un pool di legali sul modello dei difensori pubblici, in grado di affrontare i parigrado delle altre agenzie di intelligence straniere, su temi sensibili come la supervisione dei dati, il monitoraggio della rete, così come impongono i casi di terrorismo e spionaggio.

NULLA OSTA
Infine particolare attenzione secondo il Wsj sarà dedicata alla composizione e alla strutturazione dei nulla osta per la sicurezza. Si tratta di una procedura che spesso è stata lasciata ad appaltatori privati, per cui oggetto di numerose critiche. Una proposta del gruppo di studio mira a far realizzare suddetti controlli da parte di organizzazioni non-profit, passaggio sul quale ci potrebbe essere il non completo gradimento da parte delle gerarchie militari.

twitter@FDepalo

Ecco come cambieranno le strategie della Nsa

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