L’applicazione dei game per l’attività di ricerca è sempre più frequente in diversi ambiti disciplinari, dalla psicologia alle neuroscienze, passando per l’economia, il management e il comportamento organizzativo. Il punto di Leonardo Caporarello (Associate dean for Online learning presso Sda Bocconi school of management) pubblicato sulla rivista Formiche
Dalla Rivista
Prigozhin e i suoi mercenari. Storia di un potere fuorilegge
L’espansione del Wagner Group, gli attori protagonisti del tentativo di golpe in Russia, nel continente africano prosegue anche se, da marzo 2018, la Russia ha messo fuori legge il mercenariato, ai sensi dell’articolo 359 del Codice penale. Oltre a evitare le perdite militari, questi appaltatori privati forniscono al Cremlino la possibilità di negare qualunque coinvolgimento delle forze regolari russe nella violazione dei diritti umani. L’analisi di Federica Saini Fasanotti, senior associate presso l’Ispi
Così la Wagner sfrutta la zona grigia. L’analisi di Bertolotti e Bressan
La Wagner, il gruppo paramilitare protagonista di un golpe in Russia in queste ore, ha dispiegato migliaia di effettivi nei Paesi africani e mediorientali. L’obiettivo del gruppo in Africa è stato sostenere gli interessi della Russia in un contesto di competizione per le risorse di cui il continente è ricco. In Ucraina è associato alla necessità di limitare le perdite tra le truppe delle forze armate. L’analisi di Claudio Bertolotti direttore di Start Insight e Matteo Bressan docente di Studi strategici presso la Sioi, analista Nato Defense College Foundation
E se il game changer venisse da oltreoceano? Pelanda su Usa2024
Se negli Usa, nel 2024 venisse eletta una figura di destra isolazionista meno sensibile a guidare (con costi importanti) l’alleanza globale delle democrazie, l’Ue e il Giappone avrebbero il problema di poter contare meno sull’America come era successo durante l’amministrazione Trump. L’analisi di Carlo Pelanda, professore di Economia e politica economica presso l’Università degli studi Guglielmo Marconi di Roma e membro dell’Oxford institute of economic policy
Anche l’esplorazione (spaziale) diventa collaborativa
L’Office for science and technology policy della Casa Bianca e il National science and technology council hanno dichiarato il 2023 l’anno dell’Open science per promuovere l’equità nell’accesso ai risultati scientifici. La Nasa ha subito aderito all’iniziativa, invitando il maggior numero possibile di scienziati a partecipare al progetto pluriennale Transform to Open science. L’analisi di Roberto Battiston (Università di Trento) per la rivista Formiche
Così la ricerca dà una mano anche allo sviluppo sostenibile
A livello internazionale sono sempre più numerose le raccomandazioni ad adottare le pratiche Open science. Tale processo di apertura è toccato anche all’Italia, che ha di recente incluso la scienza aperta nel suo programma nazionale per la ricerca. Segnali importanti in tal senso vengono anche dalle istituzioni di ricerca italiane, tra le prime ad aderire all’iniziativa europea per riformare il sistema di valutazione della ricerca. La riflessione Francesca Di Donato (Cnr) apparsa sul numero di aprile di Formiche
I due fattori che decideranno il voto in Turchia e il futuro di Erdoğan
Le elezioni in primo luogo si sbilanceranno se Kılıçdaroğlu, candidato dell’opposizione, riuscirà a ottenere tutti i voti del suo fronte o se andranno a mancare quelli degli elettori dei partiti diversi dal suo Partito popolare repubblicano. Poi bisogna domandarsi se il leader riuscirà a tenere sotto controllo la lira turca o se il Paese dovrà affrontare un altro shock valutario. L’analisi di Özgür Ünlühisarcıklı, direttore dell’ufficio di Ankara del German Marshall Fund, pubblicata sull’ultimo numero della rivista Formiche
Terre rare e sovranità tech. Così l'Ue mira a ridurre la dipendenza dalla Cina
L’Unione europea ha presentato il Critical raw materials act e il Net-zero industry act, due iniziative che fanno parte del Green industrial plan e che mirano a ridurre la dipendenza dell’Ue dalle importazioni di materie prime critiche. La riflessione di Erik Brattberg e Giovanni Medici Tornaquinci (Albright Stonebridge group)
Equilibri in bilico nel Vecchio continente
Molti si aspettano che le europee del 2024 mettano fine ai vecchi equilibri, creando una nuova identità politica. È possibile che un aumento della frammentazione consenta alle famiglie politiche tradizionali di sopravvivere forgiando nuove alleanze, più o meno solide e durature, così come è invece possibile che assisteremo a un cambiamento completo di rotta a livello continentale. L’analisi di Stefano Silvestri, direttore editoriale Affari internazionali
La Spagna potrebbe far sentire la sua Vox
Se in Spagna dovesse vincere il Partito popolare, lo scenario politico europeo, e soprattutto quello mediterraneo, potrebbe spostarsi verso destra. Ma ci sono importanti differenze tra i conservatori spagnoli e quelli italiani e, soprattutto, tra Nuñez-Feijóo e Giorgia Meloni. La riflessione di José Ignacio Torreblanca, head of Madrid office e Senior policy fellow dello European council on foreign relations