Crosetto, ministro della Difesa, ha annunciato nei giorni scorsi che “il sesto decreto sulle armi da inviare all’Ucraina ci sarà” e darà a Kyiv “la possibilità di difendersi dagli attacchi aerei”. Ecco come
Difesa
Armi a Kyiv, la Camera dà luce verde. Domani Crosetto al Copasir
Contrari M5S, Alleanza Sinistra Verdi e il deputato dem Ciani. Calovini (FdI): “governo Meloni compatto al fianco del popolo ucraino, vittima della brutale invasione russa”. Domani il ministro della Difesa in audizione alle commissioni Esteri e Difesa riunite e poi a Palazzo San Macuto
Investire in Difesa per contare di più nella Nato. Scrive Dreosto (Lega)
Investire nel comparto significa rispettare i patti presi con i partner internazionali e dimostrarsi affidabili, puntare su innovazione e ricerca tecnologica e garantire anche gli aspetti occupazionali. L’intervento di Marco Dreosto, senatore della Lega e segretario della commissione Affari esteri e difesa di Palazzo Madama
Senza carri, per Kiev la strada è il dominio aereo. L'opinione del gen. Tricarico
Per liberare i territori occupati dai russi i carri armati non sono l’unica via possibile, anzi, la via maestra è l’acquisizione della superiorità aerea. I mezzi migliori per liberarsi dei corazzati russi sono quelli aerei, come elicotteri, droni e cannoniere volanti. La riflessione del generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare
Isabella Rauti racconta il mondo della Difesa. In punta di anfibi
Un viaggio in “punta di anfibi” nel mondo delle Forze armate, della politica militare italiana e delle necessità degli uomini e donne in uniforme. Il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti, ha presentato il suo ebook che raccoglie alcune delle rubriche da lei realizzate per la rivista Airpress
Il cambio di passo di Ramstein. Tocci (Iai) legge il vertice per l’Ucraina
Kiev non avrà una seconda opportunità per riconquistare il suo territorio, bisogna agire ora, spiega il direttore dello Iai. In Germania è stato intrapreso un cambio di passo con l’invio di mezzi pesanti a sostegno della controffensiva. È la Russia a volere l’escalation, l’Occidente decida come vuole reagire, avverte
Chi pensa che il 2% alla Difesa sia un target insufficiente
L’invasione dell’Ucraina pone i membri dell’Alleanza di fronte alla necessità di investire di più nella Difesa. Le vaghe promesse del 2014 di raggiungere l’equivalente del 2% del Pil non bastano più. Polonia e Regno Unito mostrano la via. L’analisi di Patrick Turner (Cepa)
Come cambia la guerra in Ucraina. Il punto di Marrone (Iai)
All’inizio il supporto occidentale all’Ucraina era rimasto cauto, testando via via la reazione russa per evitare l’escalation. Respingendo le forze russe, si concretizza la possibilità di ulteriori controffensive di Kiev, che per questo chiede all’occidente mezzi pesanti. Il punto di Alessandro Marrone, responsabile Programma Difesa dell’Istituto affari internazionali
A Davos il sostegno militare all'Ucraina, tra Nato e intelligence
In vista della riunione di domani tra i ministri della Difesa alleati, il segretario Stoltenberg e la direttrice dell’intelligence statunitense Haines hanno pronunciato al World Economic Forum parole molto chiare
Tutti i dossier sul tavolo della riunione di Ramstein. Scrive Jean
Il “piatto forte” della riunione riguarderà la fornitura di carri armati. Sono necessari agli ucraini per riconquistare i territori perduti. Una decisione positiva significherebbe che il “Gruppo di sostegno all’Ucraina” ha accettato gli obiettivi di Kiev. L’analisi del generale Carlo Jean