Dalla seconda giornata del salone “Dsei” in scena a Londra (con la visita del ministro Guerini) arrivano altre novità per Leonardo. Prima l’intesa con Northrop Grumman per cogliere opportunità nel settore dei sistemi a pilotaggio remoto ad ala rotante. Poi il contratto assegnato alla britannica 2Excel per trasformare un aereo commerciale in “Excalibur”, il laboratorio volante su cui testare gli avanzati sistemi che serviranno al Tempest, il velivolo di sesta generazione
Difesa
La Difesa europea è con la Nato. Il realismo di von der Leyen
Ursula von der Leyen sgombra il campo da dubbi e allunghi: Difesa europea significa più cooperazione con la Nato. Per questo, entro fine anno arriverà una nuova dichiarazione congiunta tra le due organizzazioni. Anche sugli strumenti da adottare: “Finora ci ha frenato la mancanza di volontà politica”. Dunque, avanti tutta con lo Strategic Compass, con l’integrazione di capacità (magari togliendo l’Iva dall’acquisto di materiali d’arma europei) e con la condivisione delle informazioni sulle minacce
Radar e sistemi di difesa. Così Leonardo si rafforza in UK (aspettando il Tempest)
Radar di nuova generazione e sistemi avanzati di protezione dei velivoli militari. Due annunci di Leonardo rilanciano la collaborazione tra Italia e Regno Unito nel campo della Difesa, proprio mentre al salone Dsei in corso a Londra tutti gli occhi sono puntati sul Tempest, il sistema dei sistemi di sesta generazione. È un altro sintomo della Global Britain, ma anche dell’interesse italiano (e britannico) affinché UK non sia fuori dalla Difesa europea, nonostante la Brexit
Così la Francia si prepara alle guerre del futuro. Il budget per il 2022
Dopo le tribolazioni parlamentari di luglio, Florence Parly rilancia la legge di programmazione militare: nel 2022 ci saranno 41 miliardi di euro per la Difesa francese. Gli aumenti sono costanti dal 2018, previsti ancora maggiori dal 2023 con l’unica incognita delle presidenziali del prossimo anno. Il focus è sull’innovazione militare e sui nuovi (multi)domini operativi. La ministra ha annunciato la pubblicazione di due strategie: per il confronto informativo e per il controllo dei fondali
La Corea del nord lancia un nuovo missile. Così Pyongyang cerca spazio
La Corea del nord ha testato un nuovo missile da crociera, capace di trasportare testate nucleari con un range di almeno 1.500 chilometri, sufficienti a raggiungere il Giappone. Il lancio arriva alla vigilia di un incontro sul tema tra funzionari americani, giapponesi e sud-coreani, ma anche in vista del viaggio a Seul del ministro degli Esteri cinese. Pyongyang vuole restare al vertice dell’agenda regionale, ma gli equilibri sono delicati
Alla Nato serve la leadership italiana. Scrive Sanfelice di Monteforte
La crisi in Afghanistan mostra che anche la Nato è chiamata a una riflessione interna. L’Italia deve essere in prima fila, sia per la propensione ad attenuare tensioni e risolvere i conflitti, sia per l’apprezzato ruolo dei militari in zone di conflitto. Intanto, la corsa al prossimo segretario generale si è aperta. Gli scenari dell’ammiraglio, esperto militare, docente di Studi strategici
Quando la Difesa fa sistema. L’accordo tra Aid e Iveco Defence Vehicles
L’Agenzia industrie difesa (Aid) e Iveco Defence Vehicles hanno firmato oggi un accordo quadro di collaborazione che mira alla creazione di nuovi sbocchi per commercializzare la produzione di mezzi ricondizionati a privati e Forze armate di Paesi esteri con cui l’intero comparto Difesa collabora. L’obiettivo: offrire al sistema-Paese e alla Difesa un supporto sempre più di qualità
Al via Zapad-2021. Così Mosca sposta le truppe (tante) in Bielorussia
Con 200mila unità e centinaia di mezzi militari ha preso il via l’esercitazione Zapad-2021. Per Mosca la natura delle manovre è “difensiva”, ma sul territorio russo e bielorusso viene simulato a tutti gli effetti un conflitto con i Paesi Nato. A Kaliningrad, a 13 chilometri dal confine con la Polonia, si esercitano le unità di terra della flotta del Baltico. E a osservare le attività distribuite su quattordici aree (Mar baltico compreso) ci sono anche funzionari dalla Cina…
Un esercito europeo già esiste: la Nato. L'opinione di Mirco Zuliani
Un esercito europeo già esiste, dotato di forze di reazione rapida, di capacità interoperabili e di catene di comando efficienti. È nella Nato e nei 27 Paesi europei che compongono l’Alleanza. Il resto, se si parla di Difesa Ue, resta “un sogno” con quattro problemi difficilmente superabili, anche sulla scia del clamore generato dal ritiro dall’Afghanistan. Il commento del generale Mirco Zuliani, già vice comandante del Comando alleato per la trasformazione, Nato Act
11 settembre, così il terrorismo è cambiato (in peggio). Parla Manciulli
Da quell’11 settembre del 2001 la minaccia terroristica si è evoluta e modernizzata. Ma la risposta, oggi come allora, passa dalla capacità di azione unitaria da parte dell’Occidente, da adattare al mutato contesto e da dispiegare su molteplici fronti, fisici (dall’Afghanistan al Sahel) e non solo. Conversazione con Andrea Manciulli, presidente di Europa Atlantica, studioso di terrorismo jihadista