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Un seggio per l’Europa, perché il Consiglio di Sicurezza deve svegliarsi. Scrive Volpi

Di Raffaele Volpi

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nato nel 1945 per garantire la pace attraverso l’equilibrio tra le potenze, appare oggi più come un freno che come una guida. Servono idee nuove e gesti forti. E forse il primo passo è una domanda semplice, da porre con lucidità e determinazione: a chi serve davvero, oggi, il seggio permanente della Francia? La riflessione di Raffaele Volpi

Dai kit d’emergenza alla navigazione strategica delle crisi. Di cosa ha davvero bisogno l’Ue

Di Patrick Trancu e Patrick Lagadec

La nuova Strategia per l’Unione della Preparazione lanciata dalla Commissione europea, con l’invito ai cittadini a dotarsi di kit d’emergenza per 72 ore, solleva un interrogativo cruciale: possiamo davvero affrontare megashock globali e crisi interdipendenti con strumenti simbolici e reattivi? L’analisi di Patrick Trancu, consulente di gestione delle crisi e Patrick Lagadec, esperto di leadership in situazioni di crisi

A Bruxelles un’occasione per i talenti italiani nella difesa Ue. Il commento di Butticé

Aperte le candidature al posto di direttore della politica di difesa della Commissione europea. L’auspicio di Alessandro Butticé, generale della Guardia di Finanza in congedo, primo militare italiano in servizio (nel 1990) presso le istituzioni Ue e dirigente emerito della Commissione europea

Difesa europea, l’Italia tra ambizioni industriali e sfide strategiche

Se l’Italia saprà valorizzare le sue eccellenze industriali, puntare su un procurement europeo condiviso e rafforzare la sua postura politica, potrà ambire a un ruolo guida, perché la difesa comune non si costruisce solo con i trattati, ma con programmi condivisi, industria integrata e una visione strategica che, per una volta, guardi avanti. L’analisi di Roberto Arditti

Il caccia di sesta generazione franco-tedesco-spagnolo rischia di arenarsi (di nuovo)

Il programma Scaf, il progetto franco-tedesco-spagnolo per sviluppare un caccia di sesta generazione, si trova ancora una volta al centro delle tensioni industriali tra i partner. Il ceo di Dassault Aviation, Éric Trappier, ha espresso le difficoltà nel raggiungere un accordo paritario con Airbus, suggerendo la possibilità di una fuga in avanti di Parigi verso una soluzione autonoma. Nel frattempo, mentre lo Scaf vacilla, il Gcap, con la sua struttura di governance paritaria, continua a guadagnare terreno (nonché investitori)

Carri, non chiacchiere. La ricetta Leonardo-Rheinmetall che supera il progetto franco-tedesco

Prosegue spedita la collaborazione tra Italia e Germania sui nuovi mezzi corazzati per l’Esercito italiano, con Cingolani che annuncia la consegna dei primi 100 carri entro il 2029. Nel frattempo, tutto continua a tacere sul fronte del Mgcs, il supposto carro euro-franco-tedesco del futuro. In un momento in cui le contingenze strategiche impongono all’Europa un cambio di passo, il modello di collaborazione perseguito da Leonardo e Rheinmetall potrebbe rappresentare un’alternativa concreta per il futuro dell’industria della difesa continentale

Il modello del Mes per la Difesa europea. La proposta all’Ecofin

All’Ecofin informale di Varsavia, la Difesa europea entra ufficialmente nel perimetro delle politiche economiche dell’Unione. Tra vincoli fiscali e nuove flessibilità, prende corpo l’idea di un Meccanismo europeo di Difesa (Med) – sul modello del Mes – pensato per coordinare acquisti militari e investimenti strategici, in sinergia con l’industria. Ma il nodo resta l’accesso al credito per le aziende, ostacolato da reticenze, che rischiano di minare la competitività e la sicurezza europee

Cosa dicono i dati dell’export militare nel 2024 sul soft power italiano

Lo scorso anno l’Italia ha registrato un forte incremento nell’export della difesa, raggiungendo i 7,6 miliardi di euro. Dietro questo dato si intravede una strategia articolata che combina diplomazia, cooperazione industriale e proiezione geopolitica. Non solo vendite, ma strumenti di policy che rafforzano la presenza italiana in aree strategiche e consolidano alleanze internazionali

Rendere più solida la cooperazione Nato-Ue è una priorità per l’Occidente

In un contesto globale segnato dalle minacce ibride e dalle aggressioni militari, la sicurezza dell’Europa è tornata al centro del dibattito. La cooperazione tra la Nato, l’Ue e gli Stati Uniti si fa oggi più che mai cruciale, soprattutto in relazione alla guerra in Ucraina e alla protezione della sovranità europea. In tutto ciò, l’Italia è in prima linea per rafforzare il pilastro europeo all’interno dell’Alleanza Atlantica, ponendo le basi per una difesa più solida e una strategia condivisa che coinvolga tutti gli attori chiave della regione. La prospettiva di Giulio Terzi di Sant’Agata

Un trilione di dollari per la Difesa Usa. Ecco il piano di Trump per il 2026

Donald Trump ha annunciato che il prossimo budget per la difesa statunitense sarà il più grande di sempre e che arriverà quasi a mille miliardi di dollari nel 2026. Tramonta così ogni speculazione sui supposti tagli alla spesa militare previsti dalla nuova amministrazione repubblicana. Tuttavia siamo solo all’inizio. Una volta finalizzata la proposta di finanziamento, starà al Congresso esprimersi su dotazione finanziaria e allocazioni previste

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