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Perché sono vane le polemiche sulle misure per il lavoro. L'analisi di Zecchini

Il ritorno all’equilibrio di bilancio e alla riduzione del macigno del debito pubblico non sono rinviabili sine die, non tanto perché richiesti dal Patto di Stabilità, quanto per la vulnerabilità della crescita economica. Resta poco spazio per l’assistenzialismo che non genera né crescita economica, né sviluppo di una società attiva. Maggiore assistenzialismo in futuro non è possibile se non sottraendo risorse a impieghi più produttivi per lo sviluppo futuro

La dichiarazione Schuman, il Next Generation Eu e la Costituzione europea

In occasione della Giornata dell’Europa e guardando all’Italia, ancora attuali sono i principi che hanno ispirato il contributo essenziale che il nostro Paese, e i suoi statisti nelle istituzioni, hanno fornito al cammino europeo. Un cammino di costruzione dell’Ue ancora da completare, ma le scelte dell’oggi saranno quanto mai essenziali per determinare il domani

Le banche americane continuano a far paura. L'attacco di Buffett e l'appello di Yellen

Nonostante la rete del governo sui depositi e l’intervento di Jp Morgan, molti istituti di taglia piccola e media continuano a perdere capitale in Borsa. Janet Yellen vuole l’accordo sul debito, mentre l’oracolo della finanza se la prende coi manager​

​Più tasse sulle big oil. La mazzata fiscale di Puti​n, in difficoltà per le sanzioni

Per compensare il vuoto di entrate causato dall’embargo europeo sul petrolio, il Cremlino alza le tasse sulle sue stesse compagnie. Ma così ipoteca i futuri investimenti nel settore. E dunque i futuri incassi

La Bce ha fatto quello che doveva. Ma la fine dei rialzi è vicina. Parla Codogno

L’inflazione è il nemico pubblico numero uno della crescita, Francoforte ha semplicemente dato seguito al suo mandato. ​Con ogni probabilità i tassi si fermeranno al 4%. Giusto prevedere piani di rientro per il debito su misura. Meloni? Un fisco più amico aprirà la strada alla riduzione delle tasse. Intervista a Lorenzo Codogno, economista della London School of Economics

La locomotiva d'Europa ora è l'Italia. Melchiorre spiega perché

Le previsioni di crescita raccontano di un Paese tonico, a dispetto di una Germania che sembra battere la fiacca. E lo stesso vale per la Francia. Una percezione che non sfugge nemmeno ai mercati. Colloquio con il senatore di FdI e membro della Commissione Finanze​

Sace e Bei al fianco di Tim sul 5G con un finanziamento da 360 milioni

Le due istituzioni confermano l’impegno nello sviluppo delle infrastrutture di rete di ultima generazione, garantendo fondi dedicati al potenziamento della copertura 5G in Italia

Rupie? No grazie, meglio lo yuan. Mosca snobba l'India (e ci rimette)

Il Cremlino congela il sistema di pagamenti bilaterale che prevedeva la vendita di petrolio a Nuova Dehli in cambio di moneta indiana. Ma così Putin smette di incassare dal Paese più popoloso al mondo

 

Così debito e poca crescita impattano sull'Italia. La versione di Pomicino

“Il mercato energetico di Amsterdam? Da chiudere. Invece è stato mantenuto in piedi con il risultato di un’inflazione da costi, non da domanda come negli Usa. La crescita? Difficile per via di una ripresa drogata, un aumento del debito e naturalmente un’inflazione legata al costo energetico di un mercato che non sapeva regolare”. Conversazione con l’ex ministro democristiano

Debito americano, alla Cina conviene tifare per Washington

Un eventuale default del bilancio federale americano spingerebbe il mondo intero, Dragone incluso, verso la recessione, oltre a creare seri problemi di svalutazione monetaria. Yellen lo sa e continua a tessere la sua tela​

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