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Un sasso nello stagno

Il risanamento del bilancio pubblico resterà una incompiuta se non accompagnato da un rilancio dell’economia produttiva del nostro Paese. Idee e opportunità non mancano. A quanti sinora, nel governo e in Parlamento, si sono impegnati nel varare misure da effetti prevalentemente depressivi vorremmo far giungere un nostro suggerimento non richiesto. Una vera e propria proposta, concreta e basata su tre…

Gli errori socialdemocratici

La crisi del debito pubblico esplosa in Grecia è un ottimo punto di partenza per esaminare le conseguenze potenzialmente drammatiche, per il futuro di ogni democrazia, della spesa pubblica incontrollata. Ciò che è avvenuto in Grecia, sta già cominciando a manifestarsi in molte delle democrazie più forti e sviluppate. La mia idea è che l’egemonia keynesiana, sia nell’immediato dopoguerra che…

Un modello internazionale per l'Italia

Nell’ultimo ventennio, la questione “ambientale” è divenuta una emergenza globale che sta interessando, in forme e modi diversi, tutti i Paesi del mondo. Stiamo assistendo a una vera e propria “green revolution” che ha investito, in modo trasversale, diversi settori delle attività dell’uomo; dall’economia alla sociologia, dall’energia ai trasporti e ovviamente l’edilizia. Quest’ultimo settore è infatti responsabile di circa la…

Svegliare la bella addormentata

L’edilizia può essere la bella addormentata che, se risvegliata in termini nuovi, può far da traino alla ripresa del Paese. Trattata male, può anche essere la strega cattiva che distribuisce mele avvelenate. In questa estate 2011 la comunità internazionale ha posto anche al nostro Paese alcune questioni, che si aggiungono ad altre agende già presenti. Nessuno di questi problemi è…

Un traguardo da certificare

Cercando sulla guida alla responsabilità sociale Iso 26000, alla voce “sviluppo sostenibile”, si legge: “Sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare i loro bisogni. Lo sviluppo sostenibile si riferisce all’integrazione degli obiettivi di una elevata qualità della vita, salute e prosperità con la giustizia sociale e il mantenimento della capacità della…

Un percorso iniziato a Torino 2006

I giochi di Lillehammer (Norvegia), nel febbraio 1994, rappresentarono il primo evento olimpico nel quale l’ambiente venne considerato un caposaldo, unitamente allo sport e alla cultura. In quella occasione venne creato un comitato per la sostenibilità dei giochi, si perseguì una campagna di sensibilizzazione delle popolazioni locali alle problematiche ambientali, furono imposte a fornitori e sponsor misure atte a rispettare…

La sfida di Roma 2020

Il Comitato olimpico internazionale ha posto la sostenibilità come condizione imprescindibile di qualunque progetto di candidatura olimpica, trasformando oggi in un requisito da rispettare, quello che in passato, per molte città candidate, è stato l’elemento vincente della proposta. La possibilità che Roma ospiti i Giochi olimpici è legata dunque allo sviluppo di un progetto sostenibile. Un progetto però che non…

Una crisi che ricorda il 1992

Il momento che il Paese sta attraversando presenta numerosi punti di contatto con quell’anno 1992 che segnò l’inizio della fine della Prima repubblica e la sua transizione politico-giudiziale verso la Seconda. Le analogie ci sono anzitutto sul versante della tenuta dei conti pubblici. Come allora, ci troviamo in una situazione di estrema debolezza finanziaria accompagnata da una altrettanto significativa incertezza…

Dalla caduta al salto

La crisi partita nel 2008 ci distrae. Il problema è ben altro, ora che con politiche economiche ampiamente espansive ed intelligenti a la Keynes abbiamo evitato che si ripetesse il crollo drammatico e subitaneo del Ventinove. Ma non abbiamo per questo risolto i nostri problemi, anzi. Oggi i macroeconomisti più attenti alle dinamiche di lungo periodo alzano la bandiera rossa…

Separare il bambino dall'acqua sporca

Gran parte degli analisti prevede un futuro di crescita eterogenea per l’economia mondiale. I Paesi maturi, come gran parte dell’Europa, Usa e Giappone, cresceranno poco e soffriranno di grande volatilità finanziaria e avranno un forte overhang di debito pubblico e privato, e quindi poche nuove risorse per alimentare la crescita. L’Asia e molti indicano l’Africa sono le zone del mondo…

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